L'assessore Gucciardi dice sì alla fusione Piemonte-Neurolesi. E scrive al ministro Lorenzin

L’assessore Gucciardi dice sì alla fusione Piemonte-Neurolesi. E scrive al ministro Lorenzin

Rosaria Brancato

L’assessore Gucciardi dice sì alla fusione Piemonte-Neurolesi. E scrive al ministro Lorenzin

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venerdì 02 Ottobre 2015 - 11:00

L'assessore regionale Gucciardi scioglie le riserve, dice sì alla fusione Piemonte-Irccs e scrive al ministro Lorenzin per avere la deroga al Pronto soccorso. Il governo regionale quindi sosterrà il ddl Picciolo-Formica in discussione all'Ars. "Abbiamo scavalcato anche la coda del diavolo-commenta Picciolo-ma siamo certi che si arriverà al traguardo della salvezza del nosocomio"

L’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi scioglie le riserve, sia pure con enorme ritardo, e si dice pronto a sostenere la fusione Piemonte-Neurolesi non appena arriverà l’ok del Ministro Lorenzin sul mantenimento del Pronto soccorso con l’accorpamento tra le due aziende sanitarie pubbliche.

Dopo il provvedimento del dg Vullo che ha disposto la chiusura del Pronto soccorso dal 10 ottobre e che rappresenta l’inizio dello smantellamento del presidio, dall’assessore regionale arriva la prima reazione ufficiale ed è una lettera che Gucciardi ha inviato stamane ai dirigenti del Ministero alla salute per chiedere il parere sull’accorpamento Irccs-Piemonte. Solo con il necessario via libera del ministero alla deroga per il Pronto soccorso l’assessore potrà sostenere il ddl Picciolo-Formica in discussione all’Ars ed evitare che affondi alla prima uscita in mare. La nota, che fa seguito alla trasferta romana dei giorni scorsi (vedi articolo allegato) è indirizzata al capo di gabinetto del Ministero Giuseppe Chinè ed al direttore generale della ricerca e innovazione Giovanni Leonardi, che peraltro conoscono bene la vicenda avendola seguita sin dal dicembre scorso dopo la riunione con la deputazione messinese ed il ministro Lorenzin e con i successivi incontri con l’ex assessore regionale Lucia Borsellino. In giornata dovrebbe (condizionale è d’obbligo) arrivare il parere del Ministero.

“Questo Assessorato- si legge- facendo seguito al precedente incontro, nel quale si è discusso della destinazione del Presidio Ospedaliero Piemonte di Messina, desidera sottoporre alla cortese attenzione delle SS.I.I. una tra le ipotesi in campo e cioè, l’accorpamento del predetto P.O. Piemonte all'IRCCS Centro Neurolesi, ipotesi peraltro contemplata in un disegno di legge all'esame dell'Assemblea Regionale Siciliana. Poiché appare indispensabile al riguardo esitare una legge regionale che abbia come obiettivo l'eventuale acquisizione da parte dell'IRCCS dei locali, proprietà, posti letto, servizi annessi, ecc.., ivi incluso lo stesso Pronto Soccorso di base e i reparti correlati, così come in atto appartenenti al Presidio Ospedaliero Piemonte, si chiede di conoscere se l'IRCCS possa essere ritenuto idoneo ad acquisire quanto precedentemente riferito, continuando tuttavia a perseguire la propria missione istituzionale di Irccs pubblico e contestualmente mantenere le attività appena esplicitate relative al P.O. Piemonte. Una volta acquisito il parere. nel caso fosse possibile l'ipotesi appena descritta, sarà cura di questo Assessorato, conclusi i successivi passaggi procedurali, condividere ovviamente la prestigiosa iniziativa con il Ministero della Salute”.

L’assessore quindi ha scelto l’ipotesi accorpamento Neurolesi-Piemonte subordinandola però all’ok del Ministero sul mantenimento del Pronto soccorso e dei reparti collegati. Il Neurolesi infatti è un istituto di ricerca ed in quanto tale le risorse provengono anche dal Ministero della salute. Indispensabile quindi se si vuol mantenere il Pronto soccorso ottenere la deroga della Lorenzin, così come ha fatto in casi analoghi in Italia. La mission del Polo di riabilitazione deve quindi consentire anche l’originaria mission del Piemonte, quella di emergenza urgenza. L’orientamento emerso nel corso del vertice dei giorni scorsi a Roma era quello per il via libera alla fusione, purchè la “parte” del Pronto soccorso venisse affidata all’Università tramite il Policlinico e purchè il Ministero potesse avere il controllo e la vigilanza sull’effettiva destinazione delle risorse.

“La Regione Siciliana- prosegue Gucciardi- fermo restando quanto sarà deciso dall'Ars, per quanto di propria competenza, avrà l'onere di curare gli aspetti assistenziali e di natura finanziaria conseguenti a questa nuova integrazione sanitaria che, come anticipato, non potrà comunque mutare l'originaria missione dell'IRCCS. Il ministero della salute, cui compete la ricerca scientifica e tecnologica, siamo certi non mancherà di supportare e sostenere il rimodulato e potenziato presidio siciliano, unico IRCCS pubblico della Regione, con iniziative e percorsi sperimentali e traslazionali, coerentemente con i propri programmi nazionali che sicuramente terranno conto dell'impegno organizzativo, finanziario e gestionale della Regione Sicilia”.

Ormai è solo questione di ore per il via libera del Ministero, parere necessario per sbloccare l’iter.

“Il silenzio talvolta vale più di mille parole ed anche per questo, nel massimo riserbo, si attende “ad horas” la risposta del Ministero della Salute che consentirà di dare il via libera all’assessore Gucciardi per portare la prossima settimana in aula il DDL riguardante la Fusione IRCCS-Piemonte e il conseguente salvataggio del Pronto Soccorso- commenta Beppe Picciolo firmatario del ddl e tra quanti, insieme a Formica, Germanà, Garofalo hanno portato avanti nelle diverse sedi l’ipotesi di fusione tra le due aziende- Abbiamo scavalcato anche la “coda del diavolo” che fino all’ultimo si frappone rischiando di fare inciampare il disegno del salvataggio del Piemonte. Dalla nota che l’assessore regionale Gucciardi ha inviato al Ministero della Salute riscontriamo pienamente la volontà di attuare il rilancio dello storico nosocomio messinese con la fondamentale presenza del Pronto Soccorso, che resterà patrimonio di Messina superando i vincoli imposti dalla riforma della rete ospedaliera disegnata dal decreto Balduzzi. Adesso siamo certi della disponibilità del Presidente Ardizzone, affinché una volta recepita la risposta del Ministero il dddl già la prossima settimana possa finalmente essere discusso, rafforzato dalla conferma che il Pronto soccorso ed i reparti ad esso collegati di Viale Europa non si toccano e camminerà di pari passo con il progetto del più grande centro di riabilitazione del Mezzogiorno.”

Adesso è corsa contro il tempo, la parte più delicata è l’esame dell’Assemblea. Gucciardi ha sposato il disegno di legge Picciolo-Formica sulla fusione Piemonte-Neurolesi, provvedimento quindi che arriverà in Aula supportato dalla forza del governo regionale, ma dovrà comunque essere votato. Successivamente ci saranno i passaggi organizzativi. Difficile che tutto possa essere fatto in una settimana. Più probabile quindi, a meno di provvedimenti ufficiali di proroga o decisioni assessoriali di altro genere, che il 10 ottobre, in attesa della legge, il Pronto soccorso chiuda le attività.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Il signor sindaco Accorinti, in caso di chiusura del pronto soccorso del Piemonte dia incarico all’ufficio del comune più attinente a dare assistenza legale a quanti avranno perso congiunti, o i loro congiunti avranno subito danni evitabili con un normale intervento di pronto soccorso. MI spiego: se una persona colpita da infarto o qualsiasi altra grave patologia la cui salvezza o evitare gravi menomazioni dipendono da un rapido intervento di soccorso, subisce conseguenze dipendenti dal ritardato soccorso, deve farsi attestare, e denunciare chi è causa di scelte che avranno come conseguenza il ritardato soccorso. I nomi sono noti e ben elencati. Chi causa danni e morte…deve pagare. Chiunque, nessuno escluso.

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  2. Il signor sindaco Accorinti, in caso di chiusura del pronto soccorso del Piemonte dia incarico all’ufficio del comune più attinente a dare assistenza legale a quanti avranno perso congiunti, o i loro congiunti avranno subito danni evitabili con un normale intervento di pronto soccorso. MI spiego: se una persona colpita da infarto o qualsiasi altra grave patologia la cui salvezza o evitare gravi menomazioni dipendono da un rapido intervento di soccorso, subisce conseguenze dipendenti dal ritardato soccorso, deve farsi attestare, e denunciare chi è causa di scelte che avranno come conseguenza il ritardato soccorso. I nomi sono noti e ben elencati. Chi causa danni e morte…deve pagare. Chiunque, nessuno escluso.

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