Domenica l’inaugurazione della mostra “Compound” di Eyal Ben Simon

Domenica l’inaugurazione della mostra “Compound” di Eyal Ben Simon

Redazione

Domenica l’inaugurazione della mostra “Compound” di Eyal Ben Simon

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giovedì 15 Gennaio 2015 - 10:51

L’esposizione è un valido strumento per riflettere sul tema della guerra con particolare riferimento al sanguinoso conflitto israelo-palestinese. La mostra di Eyal Ben Simon sarà visitabile gratuitamente nei locali della GADAM del comune nebroideo fino al 18 febbraio.

Sarà inaugurata presso la GADAM (Galleria d’Arte Antonino Meli, in via Aluntina) domenica 18 gennaio alle ore 17.30 la mostra “Compound” di Eyal Ben Simon, in esposizione fino al 28 febbraio 2015. L’artista propone un’installazione che comprende fotografie, video e sculture, utilizzando molte lingue, sia vocali che visive, per discutere del conflitto in generale, e in particolare di quello israelo-palestinese. Le opere sono il risultato di un’attenta analisi socio-politica che segna tutto il medioriente, un problema a cui tutte le nazioni sono chiamate a porre rimedio. Lo stesso titolo Compound si riferisce agli edifici militari o alle recinzioni innalzate in questi luoghi, una barriera fisica che diviene inevitabilmente anche frontiera psicologica. Il muro, dunque, come elemento in grado di offendere o difendere ciò che sta all’interno o tenere fuori quello che sta al di là del muro.

Le fotografie, che sono trattate come immagini iconiche, sono limitate al nero, bianco e rosso: il bianco e il nero stanno per semplicità, intensità e contrasto, ma anche a verità ufficiale, mentre l’irruenza del colore rosso non ha bisogno di essere spiegato perché è chiara l’allusione al sangue versato e che ancora si versa nel conflitto. Interessante la scelta della combinazione degli oggetti: cornici, calcestruzzo, materiale da riciclo, ferro, libri, lamiere, insieme a parole e lettere, chiamata micrografia, hanno lo scopo di rappresentare i discorsi, i volti dei protagonisti del conflitto, da Arafat a Sharon, tradotte attraverso un nuovo linguaggio in grado di comunicare un messaggio in cui anche l’osservatore è chiamato ad interpretare a seconda la sua esperienza.

La scelta della GADAM di ospitare un artista israeliano nasce dalla necessità di sensibilizzare i fruitori della mostra a questa spinosa problematica, per mettere tutti di fronte alla tragedia di tanti popoli che ancora oggi vivono un conflitto, non come semplici spettatori, ma come persone attive verso una volontà di cambiamento. La mostra sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni, a partire dal 19 gennaio fino al 28 febbraio dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

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