Contrada Mella isolata. Ambulanza non riesce ad avvicinarsi ad un’abitazione

Contrada Mella isolata. Ambulanza non riesce ad avvicinarsi ad un’abitazione

Ma. Ip.

Contrada Mella isolata. Ambulanza non riesce ad avvicinarsi ad un’abitazione

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martedì 05 Marzo 2013 - 10:00

Accorato appello da parte di una residente della zona. Il marito si è sentito male e fortunatamente i sanitari del Pronto Soccorso hanno potuto risolvere la situazione in loco. Ma qualora fosse stato necessario il ricovero, il malcapitato sarebbe dovuto essere trasportato in barella sino all’ambulanza, parcheggiata ad un chilometro di distanza per l’accesso impraticabile

La vicenda non è nuova. Ogni pioggia, per gli abitanti di contrada Mella a San Saba, si trasforma in un incubo. L’unico modo per raggiungere le loro abitazioni è il torrente Giudeo che, in caso di temporali, diventa impraticabile anche a piedi. E così ai residenti non resta che “tapparsi” in casa nella speranza che la furia delle acque non raggiunga le case. Ed il problema si presenta soprattutto in caso di emergenze.

E’ quanto ci scrive una nostra lettrice: “Abito in contrada Mella e per arrivare alla mia abitazione devo attraversare il torrente Giudeo che, in questi giorni di piena e di piogge, ha reso la via intransitabile. Da 10 giorni lascio l’auto sulla strada statale e percorro a piedi il chilometro che mi porta a casa. Stiamo aspettando che chi di dovere mandi una ruspa a spianare di modo che riusciamo noi pochi residenti ad attraversare il guado in auto visto che chi abita in zona non è più giovincello”.

“Mio marito – aggiunge – è un invalido al 100 % e soffre di demenza dovuta ad un ictus emorragico avuto quattro anni fa. Stamane è stato male e ho dovuto chiamare il 118. Anche loro hanno dovuto lasciare il mezzo sulla statale e venire a piedi. Fortunatamente non c’è stato bisogno del ricovero, viceversa sarebbe dovuto essere portato in barella per un lunghissimo tratto, a meno che non arrivasse un elicottero. Paghiamo tutte le tasse, Imu e Tarsu compresa, nonostante il cassonetto più vicino sia ad 800 metri. Abbiamo la necessità che venga ripristinato l’accesso alle nostre case”.

Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, ha denunciato la situazione sin dal 1998. Si erano interessati Comune, Prefettura e Regione, per giungere nel 2001 ad una conclusione scontata: tutta l’area di pertinenza del torrente Giudeo non può essere adibita al transito veicolare e pedonale. Tutti d’accordo, ma per chi già ci abita qual è la soluzione? Come garantire il diritto alla salute e all’incolumità? Nel 2002 viene avviata la progettazione per la realizzazione di una passerella, ma dopo 11 anni la passerella ancora non c’è. I residenti, adesso, chiedono solo la pulizia e la messa in sicurezza del torrente, in modo tale da poter raggiungere le loro abitazioni e poter fronteggiare eventuali emergenze.

Il consigliere Biancuzzo, sempre in prima linea per i problemi della zona tirrenica del Comune di Messina, chiede anche un intervento nella piazza di Rodia, allagata da nauseabondi liquidi fognari che poi si riversano in mare. (Ma. Ip.)

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