Punto nascita Papardo a rischio chiusura. Serve Conferenza di Servizi

Punto nascita Papardo a rischio chiusura. Serve Conferenza di Servizi

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lunedì 09 Settembre 2013 - 09:17

Il timore è che si possa ripetere un altro caso "Margherita", dopo la delibera di trasferimento della risonanza magnetica ad alto campo all'ospedale di Barcellona. Su questo caso, interviene il consigliere comunale Claudio Cardile che chiede un nuovo intervento da parte del Comune

Il decreto assessoriale prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno. Il Papardo ne conta circa 600, eppure rischia ugualmente l’abolizione. A riportare alla luce la vicenda è il consigliere comunale Claudio Cardile, che ha scritto al sindaco Accorinti ed all’assessore Mantineo, chiedendo l’immediata apertura della Conferenza dei Servizi.

Il timore è che si possa ripetere un altro caso “Margherita”, dopo la delibera di trasferimento della risonanza magnetica ad alto campo all’ospedale di Barcellona. Anche per questo caso, Cardile chiede l’intervento del Comune: “L’argomento – scrive – deve essere preventivamente discusso con tutti gli “attori” interessati della questione al fine di trovare una soluzione ottimale e condivisa ed evitare l’ennesimo spreco di denaro o peggio la perdita di strutture sanitarie di estrema rilevanza per la nostra già martoriata città”.

La richiesta del consigliere Cardile, dunque, è che il Papardo venga escluso dal decreto di chiusura dei punti nascita: “Entrambi gli Ospedali, Piemonte e Papardo, ancorché dal punto di vista burocratico costituiscono un’unica azienda, rientrano comunque nei criteri definiti dal decreto assessoriale facendo registrare, rispettivamente, circa 1000 e 600 parti l’anno (non si parla certamente di numeri da paesini di montagna), e rappresentando, entrambi, presidi strategici e di livello; sarebbe pertanto una follia far chiudere i battenti anche solo ad uno dei due punti nascita”.

Un commento

  1. Il problema non è chiudere Papardo ma il Piemonte e fare convergere tutti i neonati di messina nord a Papardo e sud al Policlinico Universitario. Con gran parte della città che si è trasferita a nord è poco appropriato chiudere quel punto nascita. Inoltre non ha alcun senso avere 3 pediatrie in città visto il numero di bambini. Bisognerebbe intervenire piuttosto sull’appropriatezza dei ricoveri della pediatria e attivare il rooming in al nido, promuovere strategie di sostegno all’allattamento al seno ecc ecc ecc. Non è solo questione di numeri ma soprattutto di qualità delle cure alle quali vengono sottoposti i bambini e avere il coraggio di fare qualche scelta tipo eliminare qualche primariato inutile e incrementare la qualità dell’assistenza dei reparti.

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