Protesi senologiche "facili" al Policlinico, i medici arrestati si difendono

Protesi senologiche “facili” al Policlinico, i medici arrestati si difendono

Alessandra Serio

Protesi senologiche “facili” al Policlinico, i medici arrestati si difendono

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venerdì 01 Luglio 2016 - 11:07

SI sono difesi e hanno chiesto la revoca dei domiciliari Letterio ed Enrico Calbo, i sanitari coinvolti nel caso dei falsi tumori diagnosticati per impiantare protesti al seno. Interrogatorio di garanzia anche per Massimo Marullo, che ha però preferito tacere.

Sperano nella revoca degli arresti domiciliari o in un attenuazione della misura cautelare, i medici Letterio ed Enrico Calbo, padre e figlio, arrestati la scorsa settimana alla fine dell'inchiesta sugli interventi di chirurgia estetica sospetti, eseguiti al Policlinico tra il 2011 e il 2013. Secondo il legale dei due, l'avvocato Giuseppe Carrabba, non ci sono esigenze tali da giustificare i domiciliari: Enrico Calbo non lavora più al Policlinico dal 2014, al padre Letterio viene contestato un omesso controllo relativo ad un intervento eseguito da un terzo medico.

L'allora direttore del reparto di Endocrinologia e il figlio specializzando sono comparsi davanti al GIP Tiziana Leanza per gli interrogatori di garanzia, ed hanno scelto di rispondere alle domande del giudice, offrendo la loro versione dei fatti. Ha preferito il silenzio invece il vice di Calbo, Massimo Marullo. Assistito dall'avvocato Piero Pollicino, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Agli interrogati ha assistito anche il sostituto procuratore Antonella Fradà, titolare dell'indagine.

Il GIP Leanza deciderà in un paio di giorni se liberare o meno i due sanitari, "silurati" dall'azienda ospedaliera universitaria dopo una inchiesta interna del 2013, avviata a seguito di una segnalazione pervenuta all'allora dg Pecoraro. Il direttore generale ha poi girato la segnalazione alla commissione guidata dal direttore sanitario Paolina Reitano, che ha esaminato diversi interventi effettuati dal terzetto, in particolare gli interventi di chirurgia estetica al seno, con l'applicazione di protesi.

Diverse le anomalie rilevate dalla commissione, sia per quel che riguarda le protesi adoperate che la certificazione del tipo di intervento adoperato. Gli accertamenti della Polizia giudiziaria della Polizia, guidata dal dirigente Fabio Ettaro, hanno evidenziato che in almeno 8 casi i medici avrebbero trattato come tumori patologie che tali non erano.

Leggi anche: Falsi tumori, venerdì gli interrogatori

Alessandra Serio

2 commenti

  1. Moralizzatore 1 Luglio 2016 18:11

    Siccome non lavorano più al policlinico non devono pagare lo skifo che hanno fatto all’epoca…No ma giusto! E come ammazzare una persona e poi siccome non ti beccano subito allora non gli si fa più nulla…cmq signori state tranquilli che tanto i “dottoroni”continueranno a fare la loro vita tranquilla come l’hanno sempre fatta… Per chiudere faccio i miei complimenti alle pazienti che non hanno perso neanche un attimo a farsi fare l’operazione senza nessuno scrupolo!! Alla faccia di chi purtroppo poi ha veramente bisogno e chissà quanto deve aspettare nelle liste d’attesa solo perché sono comuni mortali o figli di nessuno!!! Brave!

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  2. Moralizzatore 1 Luglio 2016 18:11

    Siccome non lavorano più al policlinico non devono pagare lo skifo che hanno fatto all’epoca…No ma giusto! E come ammazzare una persona e poi siccome non ti beccano subito allora non gli si fa più nulla…cmq signori state tranquilli che tanto i “dottoroni”continueranno a fare la loro vita tranquilla come l’hanno sempre fatta… Per chiudere faccio i miei complimenti alle pazienti che non hanno perso neanche un attimo a farsi fare l’operazione senza nessuno scrupolo!! Alla faccia di chi purtroppo poi ha veramente bisogno e chissà quanto deve aspettare nelle liste d’attesa solo perché sono comuni mortali o figli di nessuno!!! Brave!

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