S. Teresa. Don Sentimentale, un prete "tosto": ecco chi è il nuovo parroco

S. Teresa. Don Sentimentale, un prete “tosto”: ecco chi è il nuovo parroco

Carmelo Caspanello

S. Teresa. Don Sentimentale, un prete “tosto”: ecco chi è il nuovo parroco

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domenica 25 Febbraio 2018 - 23:52

Sabato l'insediamento. E' esperto in Lectio divina. Tra i momenti più importanti della sua vita l'incontro con padre Nunziato Mantarro. Dure critiche durante il ministero dell'arcivescovo La Piana, tutte sottoscritte: "Nessuna cattiveria, ho agito sempre nel rispetto dell'autorità..."

S. TERESA DI RIVA. Dal prossimo 2 marzo il Santuario dedicato alla Madonna del Carmelo, Patrona di S. Teresa di Riva, avrà un nuovo parroco, don Ettore Sentimentale. Il suo nome è circolato sin dal momento in cui l’arcivescovo, mons,. Giovanni Accolla, lo scorso 21 gennaio, diede l’annuncio ai fedeli che padre Fabrizio Subba, al servizio della comunità del centro jonico da tre anni, era stato trasferito a Torregrotta. E’ passato poco più di un mese da quella notizia che ha lasciato il segno tra i fedeli (una delegazione all’indomani è stata accolta in curia dal vicario generale, mons. Cesare Di Pietro). Ma la decisione era stata presa. Nelle settimane appena trascorse è stato inviato a S. Teresa padre Salvatore Alessandrà, cappellano del carcere di Gazzi, a Messina. E’ stato lui a traghettare la parrocchia verso l’arrivo del nuovo arciprete. L’annuncio ufficiale della nomina del parroco è stato dato nella messa vespertina della domenica. Ma chi è il sacerdote che sabato, alle 18, alla presenza dell’arcivescovo si insedierà al Santuario della Madonna del Carmelo? Don Sentimentale è nato a Messina il 15 marzo del 1957 ed è il secondo di sei figli (quattro maschi e due femmine). E’ stato ordinato presbitero il 19 giugno del 1982 dal compianto arcivescovo mons. Ignazio Cannavò. Ha operato sempre in città, nelle parrocchie del Cep, di S. Luca e di S. Giacomo ed è esperto in lectio divina. E’ stato responsabile della formazione dei diaconi permanenti e scrive su alcuni giornali religiosi nazionali oltre che su un foglio elettronico di Messina, Img press. E’ particolarmente devoto a Santa Teresina del Bambino Gesù e spesso, per “ricaricarsi” spiritualmente, si ritira per alcuni in giorni in dei monasteri. Don Ettore sentimentale è stato individuato lo scorso agosto dall’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, quale vicario territoriale per la zona jonica della provincia di Messina. La parrocchia santateresina appare per certi versi divisa, in tanti non hanno accettato la decisione del trasferimento di padre Subba appena tre anni dopo il suo arrivo a S. Teresa di Riva. Premonitrici appaiono le parole di don Sentimentale rilasciate ad un giornale online di Messina lo scorso agosto: “E’ angosciante – disse – vedere che al cambio di parroco o di ufficio, gli approcci dei nuovi arrivati sconvolgono in un batter d’occhio quanto di buono si era creato. Questo avviene perché non esiste un laicato consapevole e maturo che possa affrontare le questioni pastorali senza alcuna sudditanza nei confronti di chi si presenta talvolta come padre e padrone della parrocchia o di quell’ufficio. Senza voler offendere alcun movimento ecclesiale, devo purtroppo rilevare che la formazione che dava l’Azione cattolica ai suoi tesserati è andata smarrita”. In quella stessa intervista disse che uno dei momenti importanti della sua vita era legato ad un episodio il cui protagonista fu padre Nunziato Mantarro, compianto parroco di Misserio, frazione di S. Teresa di Riva. Un sacerdote che fa parte della storia di questo paese, dove per lunghi anni è stato in prima linea nelle battaglie politiche che lo caratterizzarono. Erano gli anni Settanta e Ottanta, quelli delle lotte intestine tra Andreottiani e Gullottiani all’interno della grande famiglia della Democrazia Cristiana. L’episodio a cui fa riferimento don Sentimentale risale a 15 anni addietro. “Da poco incontravo padre Nunziato Mantarro – ha dichiarato il sacerdote sempre lo scorso agosto al giornale online – di cui ho curato una pubblicazione postuma. Qualche mese prima di morire, mi confidò un particolare. All’inizio della nostra frequentazione, si trovava in città nei pressi della curia e chiese informazioni su di me. Gli dissero: “E’ uno tosto. Le cose non le manda a dire…”. E lui concluse: “Allora saremo sicuramente buoni amici”. E fu così”. Don Sentimentale ha scritto diverse cose durante il ministero dell’arcivescovo emerito, Calogero La Piana. Firmandosi, sempre. Il tutto “tra l’indifferenza di tanti e lo scherno di chi pensava che fossi ammalato di protagonismo del potere o avessi il dente avvelenato contro il pastore perché pretendevo chissà quale sistemazione. Niente di più falso – chiosa il sacerdote nell’intervista -. E’ vero invece che il mio dire talvolta è stato graffiante, ma non l’ho mai fatto con acredine o cattiveria. Ho agito sempre, con parresìa, nel rispetto dovuto all’autorità e ai confratelli. Ho firmato le mie considerazioni che volevano scuotere soprattutto il presbiterio su alcuni risvolti vitali per la vita diocesana”. Padre Sentimentale inizia adesso a scrivere un capitolo nuovo della sua storia di sacerdote, lontano dalla città. Non in periferia, perché S. Teresa di Riva è un centro vitale, propulsore, il punto di riferimento di un vasto comprensorio (di cui egli è vicario episcopale). Un territorio che non è avulso dal suo capoluogo, con i suoi pregi, i suoi difetti ed i suoi ritardi atavici sotto il profilo strutturale e socio-economico. In questo contesto si inseriscono le comunità religiose, quella santateresina compresa. Comunità ricche di storia. Ma anche impregnate di problematiche e fragilità che esistono qui come altrove. Buon lavoro, don Ettore!

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