Lavoro in nero, la vera piaga di Messina: stangate ad aziende e imprenditori

Lavoro in nero, la vera piaga di Messina: stangate ad aziende e imprenditori

Veronica Crocitti

Lavoro in nero, la vera piaga di Messina: stangate ad aziende e imprenditori

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martedì 21 Ottobre 2014 - 05:52

Grande attività di indagine dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Messina, impegnati nel contrasto al lavoro nero in città e provincia, nonché alla prevenzione delle morti bianche, alla salubrità dei luoghi

Più di 31mila euro di sanzioni amministrative, 29 aziende ispezionate, 85 posizioni lavorative controllate, 7 lavoratori completamente in nero, 3 i cantieri edili a cui è stata intimata la sospensione dell’attività imprenditoriale, uno il datore di lavoro denunciato per aver istallato e utilizzato un impianto audiovisivo privo dell’autorizzazione.

E’ ingente il bilancio delle intense settimane di lavoro dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Messina, impegnati nel contrasto al lavoro nero in città e provincia, nonché alla prevenzione delle morti bianche, alla salubrità dei luoghi. In particolare, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Messina Ing. Venerando Lo Conti, i militari hanno proseguito la vigilanza ispettiva in diversi settori commerciali e in edilizia, puntando l’attenzione sull’uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza.

Stangata per le attività imprenditoriali di 3 cantieri edili a cui è stata intimata la sospensione perché, in violazione del testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, avevano una percentuale di lavoratori “ in nero” superiore al 20% della forza lavoro presente. Per poter ottenere la riapertura delle attività, gli imprenditori hanno così dovuto regolarizzare i dipendenti in nero e versare parte delle sanzioni amministrative, circa 5.850 euro, mentre dovranno, successivamente, versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti.

Una piaga dilagante nella nostra città, quella del lavoro in nero, a cui si "prestano" tutti coloro che, pur di riuscire a sbarcare il lunario, si lasciano "sottomettere" a condizioni lavorative talvolta disumane, con i rischi enormi in caso di infortunio e con nessuna sicurezza, un domani, all’atto di pensionamento. L’INPS, infatti, non trovando i versamenti contributivi, non riconoscerà mai la giusta e degna pensione.

Particolare attenzione, poi, agli impianti audiovisivi che, secondo legge, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali, oppure su autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro. L’uso di questi impianti, difatti, è uno strumento utile ai datori di lavoro per tenere alla larga i malintenzionati ma, al contempo, è anche un espediente per controllare i propri dipendenti, il che collide con quanto stabilito dallo Statuto dei Lavoratori e da quanto previsto dal Garante per la privacy che ne limita il campo di applicabilità.

Il lavoro certosino dell’Arma nella Tutela del Lavoro, ha l'obiettivo di mantenere stabili le garanzie per i lavoratori e gli standard di osservanza delle leggi in materia di lavoro: spesso è un’azione malsopportata dagli imprenditori inosservanti non solo delle garanzie per la tutela del lavoratore, ma inosservanti di ogni minima regola tributaria e contributiva che ne fanno spesso degli evasori totali a fronte di coloro che invece osservano e rispettano le leggi dello Stato e la libera concorrenza. Secondo le intese fra la Direzione Territoriale del Lavoro e il Comando Provinciale Carabinieri, continuerà con il massimo impulso l’attività ispettiva del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Messina, con l'obiettivo di verificare l'osservanza nei confronti del personale occupato delle norme di tutela dei rapporti di lavoro, di legislazione sociale, di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, a Messina come nelle altre aree urbane e rurali della provincia.

Veronica Crocitti

16 commenti

  1. puzza di bruciato 21 Ottobre 2014 07:17

    Ogni tanto ci si sveglia e si trovano irregolarità.. Ma smettiamola di prenderci in giro l’80% dei dipendenti è irregolare… Dai laboratori analisi collaboratori medici ai supermercati ai cantieri panifici pasticcerie macellerie assicuratori ecc. ecc Gli imprenditori si “pappano” gli sgravi i crediti di imposta le agevolazioni a tutto tondo per non parlare degli assegni famigliari questi sconosciuti!!!

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  2. puzza di bruciato 21 Ottobre 2014 07:17

    Ogni tanto ci si sveglia e si trovano irregolarità.. Ma smettiamola di prenderci in giro l’80% dei dipendenti è irregolare… Dai laboratori analisi collaboratori medici ai supermercati ai cantieri panifici pasticcerie macellerie assicuratori ecc. ecc Gli imprenditori si “pappano” gli sgravi i crediti di imposta le agevolazioni a tutto tondo per non parlare degli assegni famigliari questi sconosciuti!!!

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  3. la colpa mica e dell imprenditore……che assume in nero..forse e costretto????be certo se uno assume e deve pagare diciamo mille euro all operaio e 2000 li deve dare allo stato,e viva il c…….che assumono in nero…..x nn parlare delle tasse…..andiamocene da questo paese di m…..

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  4. la colpa mica e dell imprenditore……che assume in nero..forse e costretto????be certo se uno assume e deve pagare diciamo mille euro all operaio e 2000 li deve dare allo stato,e viva il c…….che assumono in nero…..x nn parlare delle tasse…..andiamocene da questo paese di m…..

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  5. Toh, se ne sono accorti pure loro che a Messina 1/3 è in nero senza nessun diritto e una altro terzo percepisce meno di quanto dichiarato in busta paga? Senza parlare degli orari di lavoro da schiavi… Ma dov’erano mentre per decenni questo fenomeno cresceva senza che i datori di lavoro rischiassero quasi nulla?

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  6. Toh, se ne sono accorti pure loro che a Messina 1/3 è in nero senza nessun diritto e una altro terzo percepisce meno di quanto dichiarato in busta paga? Senza parlare degli orari di lavoro da schiavi… Ma dov’erano mentre per decenni questo fenomeno cresceva senza che i datori di lavoro rischiassero quasi nulla?

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  7. Tasse su tasse su tasse per i poveri imprenditori, artigiani e commercianti che vorrebbero arrivare a fine mese e godersi i frutti di una settimana, un mese di lavoro non lo possono fare perché il poco guadagno devono spenderlo in tasse e ancora tasse.
    L’economia non gira, la disoccupazione cresce, il PIL è bassissimo…ma che vogliamo fare?

    Il lavoro nero è il risultato di tutto questo e purtroppo è l’unica via d’uscita per chi offre lavoro di aumentare la produzione e le vendite senza essere ucciso dalle tasse e per il pover disoccupato di guadagnarsi qualche centinaio di euro utile a far girare quella piccola economia ancora esistente.

    Piuttosto che vadano a colpire i potenti che evadono o i politici che rubano ai Fondi Europei….NO!!! Loro sono intoccabili e quello che rubano SE LO TENGONO

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  8. Tasse su tasse su tasse per i poveri imprenditori, artigiani e commercianti che vorrebbero arrivare a fine mese e godersi i frutti di una settimana, un mese di lavoro non lo possono fare perché il poco guadagno devono spenderlo in tasse e ancora tasse.
    L’economia non gira, la disoccupazione cresce, il PIL è bassissimo…ma che vogliamo fare?

    Il lavoro nero è il risultato di tutto questo e purtroppo è l’unica via d’uscita per chi offre lavoro di aumentare la produzione e le vendite senza essere ucciso dalle tasse e per il pover disoccupato di guadagnarsi qualche centinaio di euro utile a far girare quella piccola economia ancora esistente.

    Piuttosto che vadano a colpire i potenti che evadono o i politici che rubano ai Fondi Europei….NO!!! Loro sono intoccabili e quello che rubano SE LO TENGONO

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  9. Stangata? Lavoro certosino? Non occorre essere degli Sherlock Holmes per capire che nella nostra martoriata terra, l’abusivismo in ogni sua forma è la regola. Da giovane professionista appena affacciatosi al mondo del lavoro posso contare una decina di proposte di collaborazione professionale, una sola delle quali regolamentata da regolare contratto. Le altre sono state tutte proposte basate su occhiolini, “intanto comincia e poi si vede”, “non ti fidi della parola di un siciliano?” e altre simili mortificazioni. Purtroppo anche il pregevole lavoro svolto dalle forze dell’ordine rimarrà un caso isolato, dopo la “sciacquazza” iniziale tutto tornerà come prima, perché noi siciliani siamo fatti così: esperti nell’arte della scorciatoia, del pressappochismo e del raggiro a noi stessi. Vedo molti dei miei coetanei, giovani pieni di speranze e voglia di fare, costretti a calare la testa, a infilarla bene in fondo sotto la sabbia, boccheggiando per non soffocare, costretti a sottostare a questo sistema becero che ci sta facendo colare a picco.

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  11. Se tutti si rifiutassero e denunciassero. La colpa è degli imprenditori criminali, ma non solo. Anche di chi, da secoli, è abituato a subire in silenzio (leggasi il popolo siciliano e messinese).

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  12. Se tutti si rifiutassero e denunciassero. La colpa è degli imprenditori criminali, ma non solo. Anche di chi, da secoli, è abituato a subire in silenzio (leggasi il popolo siciliano e messinese).

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  13. MessineseIncallito 21 Ottobre 2014 14:08

    Ma queste belle stangate quand’è che le fa la Guardia di Finanza negli studi medici e dentistici per denunciare chi non fa la ricevuta…altro che 31mila euro di sanzioni…risaneremmo il bilancio dello stato con 10 controlli…

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  14. MessineseIncallito 21 Ottobre 2014 14:08

    Ma queste belle stangate quand’è che le fa la Guardia di Finanza negli studi medici e dentistici per denunciare chi non fa la ricevuta…altro che 31mila euro di sanzioni…risaneremmo il bilancio dello stato con 10 controlli…

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  15. Classico esempio di dissonanza cognitiva: inversione di causa ed effetto.

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  16. Classico esempio di dissonanza cognitiva: inversione di causa ed effetto.

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