Alluvione 2009, ditte creditrici al collasso: "Per noi debiti e denunce penali"

Alluvione 2009, ditte creditrici al collasso: “Per noi debiti e denunce penali”

Alluvione 2009, ditte creditrici al collasso: “Per noi debiti e denunce penali”

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sabato 23 Novembre 2013 - 09:51

Le ditte che nel 2009 hanno prestato il loro aiuto per fronteggiare l'emergenza territoriale attendono da quattro anni di essere pagati. Nel frattempo, la situazione per loro peggiora di giorno in giorno: non riuscendo a pagare i contributi dei dipendenti, molti hanno già chiuso, senza contare le denunce per il mancato versamento dei contributi

Dopo l’alluvione del 1 ottobre 2009 che ha colpito Scaletta Zanclea e comuni vicini, le ditte del luogo hanno prestato il loro aiuto per rimediare alle prime urgenze territoriali. Le aziende non si sono risparmiate nel prestare soccorso con i propri mezzi, secondo anche l’ordinanza sindacale emessa il giorno dopo l’alluvione che esortava “ad intervenire per portare i primi soccorsi e liberare dal fango strade, abitazioni, canali di scolo”.

“Lo abbiamo fatto senza risparmiarci, lavorando giorno e notte, distruggendo mezzi d’opera non progettati certo per lavorare in condizioni così estreme” – dichiarano le ditte che però, a distanza di quattro anni, attendono ancora di essere pagate.

“Siamo amareggiati per il comportamento tenuto dalla Protezione Civile, la quale prima ci ha sfruttato per uscire dall’ emergenza e poi ha cercato in tutti modi di ritardare i dovuti pagamenti – dichiarano ancora -. Il primo acconto è stato versato alle imprese il 15 ottobre del 2010 e il secondo il 3 maggio del 2012. E’ comprensibile a chiunque – proseguono – che il primo acconto è bastato a malapena a rientrare nei debiti contratti con gli istituti Bancari, a cui alcune imprese si erano rivolti per un anticipazione di liquidità”.

Ricordiamo che l’emergenza ha inoltre colpito le stesse imprese con danni irreparabili ai depositi e alle attrezzature oltre che alle abitazioni private.

“Ora alcuni di noi sono indebitati fino al collo, in quanto non riuscendo a pagare i contributi dei dipendenti, l’Agenzia di riscossione Serit ha notificato cartelle con cifre da capogiro, oltre a denunce penali per il mancato versamento di tali contributi”.

“Alcuni hanno già chiuso l’attività, altri sono in procinto di chiuderla per la mole di debiti contratti per completare i lavori assegnati dal Comune di Scaletta su indicazione della Protezione Civile”.

“Ora basta, siamo ogni giorno costretti a vedere assegnati nuovi appalti dalla Protezione Civile e dal Genio Civile di Messina, sui territori colpiti dall’alluvione. Come mai interessa solo appaltare nuovi lavori e non saldare quelli vecchi?”, concludono le ditte che oggi chiedono risposte concrete.

4 commenti

  1. Non posso credere al contenuto di questo articolo perchè se le lagnanze delle ditte rispondono al reale siamo di fronte ad una situazione di vero allarme sociale.Voglio sperare che i mancati o ritardati pagamenti siano giustificati dalla magari incompleta certificazione dei lavori effettuati o comunque da qualsivoglia carenza di documentazione probante e non siano il frutto di atti omissivi. Appare comunque doveroso affrontare la spinosa problematica con celerità e dare una risposta esaustiva alle richieste.

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  2. ci creda ci creda…la realtà triste di questa povera Italia è che lo stato non sente il dovere di pagare i propri debiti nei tempi giusti ma con calendari propri. i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto nella tasche vuote. Di contro richiede pagamenti con more salatissime e interpone con il cittadino (nel caso specifico le aziende) una società come equitalia e simili. chiede a noi di anticipare ma se ne fa un baffo di pagare al momento di ricevere le fatture. tristemente vero. non è generalizzato, è accaduto anche con i piccoli esercenti in occasione dell’alluvione di Giampilieri in forme diverse e per diverse forniture.

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  3. Ringraziamo Sciacca che si riempie la bocca quando parla di aver appaltato milioni di lavori pero non specifica che lo ha fatto senza un centesimo e poi rompe le scatole ai palazzinari come li chiama lui solo perche è gente che costruisce vende e vive senza bisogno di lui Sciacca la rovina di molti

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  4. O lei vive in un altro Paese o su Marte….non c’è altra spiegazione!
    Il governo italiano PRETENDE le tasse ANTICIPATE (e se non paghi arriva equitalia) ma nel contempo non paga i fornitori!!!

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