A rischio licenziamento 250 lavoratori della formazione

A rischio licenziamento 250 lavoratori della formazione

A rischio licenziamento 250 lavoratori della formazione

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venerdì 16 Novembre 2012 - 18:07

Si tratta degli operatori degli sportelli multifunzionali che oggi hanno manifestato davanti l'Ufficio provinciale del Lavoro. Sposteranno la protesta a Palermo perché a rischio c'è il futuro di centinaia di persone.

Rischiano di rimanere presto senza occupazione i 250 operatori impegnati presso gli Sportelli Multifunzionali dei Centri per l’Impiego. Questa mattina hanno protestato davanti l’Ufficio Provinciale del Lavoro, ma di buone notizie non se ne vedono neanche all’orizzonte perché durante la riunione che si è svolta in mattinata è stato comunicato ai sindacati che a partire da martedì 20 novembre gli operatori dovranno rientrare presso gli Enti di Formazione Professionale di provenienza. Una soluzione che gli Enti di Formazione hanno già bollato come “economicamente non sostenibile” a causa anche degli esuberi di personale previsti in quel settore. La protesta adesso si sposterà a Palermo. La Cisl Scuola ha deciso di portare la vertenza su base regionale attraverso un prioritario passaggio in Prefettura. “L’obiettivo – sottolinea la Cisl – è quello di garantire l’utenza sulla prosecuzione del servizio in tutta la provincia. Ma anche gli Enti di Formazione devono fare propria la vertenza perché non possono pensare di scaricare questi lavoratori come pacchi indesiderati al loro destino. Se la Regione confermerà il passaggio agli Enti di Formazione dovrà essere una loro responsabilità garantire le condizioni per l’espletamento del servizio”.

Gli operatori degli Sportelli Multifunzionali, infatti, da dipendenti degli enti di formazione professionale, svolgono da 12 anni un servizio a supporto dei Centri per l’Impiego. In tutta la platea di lavoratori è di 1800, 250 quelli che operano in tutta provincia di Messina negli Sportelli Multifunzionali di Messina (Centro per l’Impiego e Ufficio Provinciale del Lavoro), Lipari, Barcellona, S. Teresa di Riva, S. Agata di Militello, Milazzo, Patti, S. Stefano di Camastra, Mistretta, Capo d’Orlando, Giardini Naxos, Francavilla di Sicilia e Villafranca Tirrena.

Gli Sportelli Multifunzionali hanno consentito l’attivazione in Sicilia delle procedure previste dalle politiche attive del lavoro come previsto dalla riforma del collocamento. In questi anni migliaia di utenti (disoccupati, cassintegrati, percettori d’indennità di disoccupazione, cantieri-lavoro, esenzioni ISEE, giovani in cerca di prima occupazione) hanno usufruito di un servizio di orientamento erogato esclusivamente presso gli stessi sportelli. La recente direttiva della dirigente dell’Assessorato regionale al Lavoro Anna Rosa Corsello determina la fuoriuscita degli Sportelli dai Centri per l’Impiego invalidando, di fatto, le convenzioni stipulate.

Le attività degli Sportelli sono state coperte finanziariamente dal Fondo Sociale Europeo sino al 30 settembre 2013 e la farraginosità delle procedure, la lentezza degli accreditamenti del F.S.E. ha già prodotto 8 mesi di ritardo nella retribuzione degli operatori.

3 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. COMMENTO SCRITTO A DUE MANI. Come sapete, sono critico sulla qualità della FORMAZIONE PROFESSIONALE siciliana, ho scritto FORMAZIONE di NIENTE, ma l’altra mano,siracusana, mi dice che nei Centri per l’Impiego, il vecchio COLLOCAMENTO, se non ci fossero gli ORIENTATORI della formazione professionale, quella parte della legge BIAGI, che prevede ogni sei mese,incontri di orientamento con i lavoratori disoccupati o quelli in cassa integrazione in deroga o quelli dei tanti cantieri comunali dove lavorano gli LSU, NON SAREBBE MAI STATA APPLICATA. I dipendenti regionali dei Centri per l’Impiego si occupano delle questioni amministrative e in ogni caso non hanno le competenze professionali per ORIENTARE. L’altra mano del commento è ORIENTATRICE molto preparata. Il problema degli ORIENTATORI dei Centri per l’Impiego è uno dei tanti che Rosario CROCETTA non potrà risolvere, vi ricordate che molto prima delle elezioni regionali, vi dissi dell’entusiasmo dei dipendenti regionali, quando la FORMAZIONE PROFESSIONALE, con la riforma CENTORRINO, uscì definitivamente dal Bilancio Regionale, lo ritennero un modo per garantirsi le risorse sempre più esigue della spesa corrente, chiamili fissa.

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  2. Non è proprio così, quanto riportato nell’articolo non corrisponde esattamente al vero. Si tratta di una decisione dell’amministrazione regionale di far rinetrare gli operatori degli sportelli presso gli enti di appartenenza, da dove continueranno a svolgere il proprio lavoro.
    A mio avviso è un provvedimetno preso dall’amministrazione per evitare che un qualsiasi dipendente di un ente di formazione possa, un giorno, fare una vertenza per chiedere l’assunzione presso la struttura pubblica considerato il ruolo e la sede lavorativa.
    Presumo che L’amministrazione per evitare questo ulteriore carico di personale abbia prudenzialmente agito in tal senso, far uscire dai centri per l’impego tutto il personale ESTERNO.

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  3. Sono tutti vincitori di concorso?
    Mi pare di no, quindi beati loro che sin qui sono stati sussidiati e potranno rivolgersi ai loro padrini che senz’altro troverà altro ente in cui potranno continuare a fare lavori ad uncinetto (se donne) o cruciverba (se uomini).

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