L’allerta meteo fa “andare in letargo” la città: strade vuote e parcheggi a volontà

L’allerta meteo fa “andare in letargo” la città: strade vuote e parcheggi a volontà

ELENA DE PASQUALE

L’allerta meteo fa “andare in letargo” la città: strade vuote e parcheggi a volontà

Tag:

mercoledì 22 Febbraio 2012 - 17:54

L’ondata di maltempo che ha investito la Sicilia orientale ha risparmiato il centro città, dove questa mattina si respirava un’aria decisamente “domenicale”. E c’è già chi si interroga: eccessivo allarmismo o eccessiva cautela? E Buzzanca intanto twitta…

Con giornate del genere si può decidere di stare a casa al caldo evitando di uscire e spendere soldi (anche solo di benzina, ndr); si può rimanere sul divano a leggere un bel libro o guardare un film, ma soprattutto si può evitare, con grande classe, di incontrare gente che proprio non si ha voglia di vedere. Se però uscire è proprio indispensabile, per vedere il lato positivo della situazione è sufficiente pensare che non si avranno problemi di traffico e che il parcheggio non sarà un miraggio. Tutto ciò perché l’allerta meteo incombe, anzi incombeva.

Queste le tante, possibili alternative per chi, oggi, “complici” le nuvole, le piogge e il vento, soprattutto nelle prime ore della mattinata, ha trascorso una giornata di forzato riposo. L’ordinanza sindacale con cui nel tardo pomeriggio di ieri il primo cittadino ha disposto la chiusura di scuole, uffici e università in vista del maltempo, è stata seguita alla lettera dai cittadini. Talmente alla lettera che se tutte le “direttive” fossero rispettate in questo modo (a prescindere dalla loro utilità), Messina potrebbe diventare una città a misura d’uomo.
Strade sgombere, uffici vuoti, negozi semi-deserti in attesa di una furiosa ondata di maltempo che però, diversamente dalle previsioni, ha risparmiato il centro città. Più colpita la zona sud, in particolare lungo il litorale di Santa Margherita, i centri del versante ionico della provincia ma anche quelli tirrenici: violenta la mareggiata che ha inondato il lungomare di Milazzo.

Se a Messina, dunque, capita spesso di parlare a “cose fatte”, o se preferite capita di piangere sul latte versante, questa volta, la città dello Stretto si è ben guardata dal presentarsi impreparata a quella che era stata meteorologicamente considerata una giornata da incubo. Inevitabili e forse anche prevedibili, però, le “spaccature” tra coloro che parlano di “procurato allarme” e quanti invece apprezzano la cautela mostrata dal primo cittadino, la cui decisione, va detto, si basa sui bollettini meteo forniti dalla protezione civile regionale. Ed è proprio a quest’ultima che, anche questa volta “twittando”, il primo cittadino si rivolge, evidenziando l’opportunità di effettuare «previsioni meteo più dettagliate, più calate sui territori».

Polemiche a parte, considerato l’argomento, decisamente delicato, soprattutto per un territorio come quello messinese, ancora “ferito” dagli effetti del maltempo, meglio eventualmente discutere su quanto non successo piuttosto che su quanto sarebbe potuto accadere. Una giornata di riposo, dopo tutto, non ha mai fatto male a nessuno, anche se più di qualcuno, tra coloro che oggi sono rimasti al calduccio sotto le coperte, durante la settimana riposa comunque: seduto alla scrivania dell’ufficio. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)

4 commenti

  1. Mi spiace contraddire questo splendido articolo, ma mi preme evidenziare che non tutti i dipendenti pubblici, che oggi sono ingiustamente nell’occhio del mirino(solo e soltanto per distogliere lo sguardo da CHI ha veramente rubato i nostri soldi), riposano seduti alla scrivania dell’ufficio. Purtroppo spesso si fa l’errore di generalizzare un pò troppo per troppa leggerezza….stiamo attenti un pò tutti a sparare a zero contro una categoria che il più delle volte nasconde lavoratori onesti e diligenti che si guadagnano il loro stipendio fino all’ultimo euro.!!!!

    0
    0
  2. Davanti ad un tema simile, la mia professoressa, una volta, avrebbe scritto:”Corretta l’esposizione ma l’alunna è andata fuori tema”.Non ho capito, purtroppo, su cosa era l’articolo ( assenteisti e nullafacenti o emergenza maltempo?) e, sopratutto, ho ancora l’amara sensazione che tropppo spesso, ultimamente, tempostretto si presti ad essere voce di “moderni paladini che, se guardati un pò meglio e approfonditamente, tanto limpidi non sono.Sono un dipendente pubblico e mi piacerebbe non essere vittima di tanta e tale superficialità dell’informazione e non mi piace la strumentalizzazione.

    0
    0
  3. scommetto che c’erano anche lavapiatti che lasciavano i piatti sporchi, medici che non facevano visite a domicilio, commercianti che truffavano i clienti e via così all’infinito … mi spiace per Elena De Pasquale ma questa neanche tanto tacita generalizzazione non le rende onore essendo del tutto fuori luogo. Forse non ha resistito alla voglia di scrivere la battuta finale …

    0
    0
  4. quello che vorrei spiegato dal sindaco,perchè ha deliberato la chiusura degli uffici pubblici,mentre ha lasciato al loro destino i lavoratori privati? in caso di calamità è meglio salvare solo i dipendenti pubblici,che di privilegi ne hanno,e lasciare alla loro sorte i lavoratori privati che vanno a lavorare con la febbre per difendere il loro “posticino”?

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007