Una parte di Reset passa con Calabrò, Tinaglia sceglie Accorinti

Una parte di Reset passa con Calabrò, Tinaglia sceglie Accorinti

Una parte di Reset passa con Calabrò, Tinaglia sceglie Accorinti

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mercoledì 19 Giugno 2013 - 15:21

Gli esponenti di Reset avevano inizialmente deciso di non prendere posizione sul ballottaggio, ma l’avvicinamento a Calabrò da parte di alcuni rappresentanti del Movimento civico hanno indotto l’ex candidato sindaco a schierarsi… con il pacifista

Prima sul suo profilo di Facebook, poi tramite un comunicato stampa. Alessandro Tinaglia si dissocia pubblicamente dal passaggio di alcuni esponenti di Reset nel centro-sinistra per appoggiare Felice Calabrò. «A seguito della comunicazione con cui Ivan Catanzaro (assessore designato al Lavoro), Antonio Agrillo, Massimo Cerrito e Giovanni La Rosa (candidati alla presidenza rispettivamente del III, IV, e V quartiere) – scrive in un comunicato – dichiarano di schierarsi con il candidato alla carica di Sindaco Felice Calabrò per il prossimo ballottaggio, reset! ribadisce la propria posizione di neutralità dissociandosi da tali posizioni che, si sottolinea, sono del tutto personali e non rispecchiano e mai rappresenteranno la scelta del movimento di stare esclusivamente dalla parte della città». Sin qui la dichiarazione “ufficiale” di Tinaglia, il cui sfogo vero avviene sul social network. Ecco quanto scritto da Tinaglia su Facebook

«Chiarisco innanzitutto per correttezza come le considerazioni che andrò a fare siano a titolo personale e non riguardano in nessun modo "reset!" che si esprimerà ufficialmente a tal riguardo. Lunedì pomeriggio Ivan Catanzaro, giovane imprenditore che avevo indicato nella mia possibile giunta come assessore al Lavoro, mi informava che dopo un incontro avuto con l'onorevole Genovese aveva maturato la sua scelta di sostenere Felice Calabró ed aderire al PD, congiuntamente ad Antonio Agrillo (Candidato espresso da Catanzaro nelle liste di reset! alla Presidenza del III Quartiere), Giovanni Cerrito (Candidato espresso da Catanzaro nelle liste di reset! alla Presidenza del V Quartiere) e Giovanni La Rosa (Candidato espresso da Catanzaro nelle liste di reset! alla Presidenza del VI Quartiere).

Ho reputato quindi coerente e corretto informare la città di quanto accaduto. Se da un lato la cosa mi amareggia personalmente per l'incapacità che ho denotato nel distinguere chi in buona fede ha abbracciato il progetto e chi invece, come Catanzaro & C., pensava di utilizzarci come contenitore dove fare politica esattamente come si fa nei partiti dall'altro lato non posso che scusarmi con la città per aver proposto persone distanti dai valori nei quali credo e che erano alla base della proposta politica che rappresentavo.

Una riflessione a parte però la "meritano" i sistemi di "arruolamento" che connotano chi "i voti non li prende sulla luna". Devo riconoscere in questo, però ed onestamente, una coerenza di metodo maniacale ed imbarazzante al tempo stesso. Certo se qualcuno, parlo in generale, propone una politica fatta e finalizzata ad interessi personali ci vuole anche chi accetti tali "proposte". L'amarezza è quindi doppia poiché avendo scelto di stare fuori dalla disputa del ballottaggio non riconoscendomi in nessuno dei due progetti politici oggi sono costretto mio malgrado a rivedere la mia scelta alla luce di quanto accaduto.

Calabrò/Genovese rappresentano la certezza della continuazione di quel sistema che trasforma la Politica dalla più nobile della arti nella più volgare e meschina delle attività umane. Personalmente, e ripeto personalmente poiché la maggioranza di reset! non si riconosce nelle mie determinazioni, ho scelto di sostenere Renato Accorinti. Vorrei chiarire sempre per correttezza e coerenza che non ho cambiato idea su Renato e sul progetto politico che la Sua squadra e Lui incarnano poiché continuo a reputarli non adeguati a risollevare le sorti della città.Oggi peró sono costretto a preferire Renato, che per me rappresenta l'incerto ed un possibile fallimento amministrativo a Calabró/Genovese che rappresentano invece un sistema "certo" anzi certissimo che si è già dimostrato dannoso per la città sia in termini di immagine, sia in termini amministrativi sia, cosa a mio avviso più devastante, in termini culturali.

Spero allora, e credetemi me lo auguro con tutto il cuore, che Renato e la Sua squadra governino la città e mi smentiscano con i fatti cambiando dal basso, dal centro e dall'alto Messina.

Sarò lieto di scusarmi, di ricredermi con l'impegno di criticarli quando a mio avviso sbaglieranno e sostenerli ogni qualvolta avvieranno un'iniziativa a favore di Messina e dei Messinesi. Speriamo bene».

6 commenti

  1. Mi dispiace tantissimo per Tinaglia e gli altri Fondatori del movimento perchè hanno dimostrato quanto ci credevano fino all’ultimo ma da elettore ho ben chiaro il motivo della discesa in campo dei signori che l’hanno abbandonato e che sicuramente non era o è per il bene della città…..
    quindi una nota negativa nei confronti del candidato del pd

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  2. Anzichè RESETtare hanno preferito reinstallare lo stesso sistema operativo con cui lavorano dal dopoguerra!

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  3. Caro Tinaglia
    non ti curar di loro ma guarda e passa …
    Continuate il vostro dignitoso lavoro e piantate i semi tra i giovani, tra i ragazzi…
    Prima o poi germoglieranno

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  4. Ma certo il Signor Ivan Cantanzaro ha cambiato in tutti questi anni 3 partiti. Alle scorse amministrative era con UDC ora con reset. Ma come possiamo votare questi canciabannera. Non hanno un idea politica,lo fanno solo per loro tornaconto.

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  5. E SI IO NON O MAI VINTO NE A LOTTO E NE AL SUPER ENALOTTO SE RICORDATE BENE IN UN COMMENTO AVEVO PENSATO CHE LA SEDE ERA MOLTO VICINA A QUELLA DEL GRANDE CAPO GENOVESE ORA CON APPOGGIO A CALABRO AVREI VINTO E QUEI POVERACCI CHE VI ANNO VOTATO X IL NUOVO COSA LE DITE ORA E SI DICEVA IL GRANDE ANDREOTTI CERTE VOLTE PENSARE MALE CI AZZECCA IL NUOVO ANDATE A LAVORARE CHE E MEGLIO

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  6. Mi pareva carina e ve l’ho postata.

    Storia di una formica

    Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica
    produttiva e felice.

    Là trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia
    canzone d’amore.

    Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

    Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò
    il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con
    molta esperienza.

    La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l’ora di
    entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.

    Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i
    report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e
    si occupò del telefono.

    E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

    Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello
    Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri
    comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle
    tendenze.

    Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu
    necessario un nuovo computer con stampante a colori.

    Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue
    melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che
    c’era da fare.

    Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento
    di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell’area
    dove lavorava la Formica produttiva e felice.

    L’incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio
    e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area –
    chiaro ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un
    computer è necessaria una Intranet.

    Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, già
    suo aiutante nell’impresa precedente), che l’aiutasse a preparare il
    piano strategico e il budget per l’area dove lavorava la Formica
    produttiva e felice.

    La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più
    irascibile. “Dovremo commissionare uno studio sull’ambiente
    lavorativo, un giorno di questi”, disse la Cicala.

    Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto
    che l’unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non
    rendeva più tanto.

    E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una
    diagnosi della situazione.

    Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report
    di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: “C’è troppa
    gente in questo ufficio.” E così il gestore generale seguì il
    consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima
    era produttiva e felice.

    Morale:

    Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice.
    E’ preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non
    hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

    Se, nonostante tutto, sei produttivo, non dimostrare mai che sei
    felice. Non te lo perdoneranno.

    Inventati ogni tanto qualche disgrazia, cosa che genera compassione.

    Pero’, se nonostante tutto, ti impegni ad essere una Formica
    produttiva e felice, mettiti in proprio, almeno non vivranno sulle tue
    spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi.

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