Le famiglie disagiate dovranno attendere, slitta al 10 febbraio il termine per presentare domanda

Le famiglie disagiate dovranno attendere, slitta al 10 febbraio il termine per presentare domanda

Francesca Stornante

Le famiglie disagiate dovranno attendere, slitta al 10 febbraio il termine per presentare domanda

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lunedì 03 Febbraio 2014 - 01:34

Palazzo Zanca comunica che è stato modificato, da lunedì 3 a lunedì 10 febbraio, il termine per la presentazione delle domande relative alla richiesta di riduzione o esenzione del tributo Tares. Ricordiamo tutti i parametri per poter accedere agli sgravi. Nessuna notizia per le attività commerciali.

Un nuovo rinvio per chi attende di sapere se potrà pagare una Tares un po’ meno salata. E’ stato infatti modificato il termine per la presentazione delle domande per provare ad accedere alle riduzioni o esenzioni sulla nuova tassa sui rifiuti. Non si inizia domani ma si dovrà attendere un’altra settimana, tutte le operazioni slittano al prossimo lunedì 10 febbraio. Da Palazzo Zanca fanno sapere che da quella data chi ritiene di rientrare nei parametri stabiliti dall’amministrazione potrà presentare istanza direttamente al Dipartimento Politiche Sociali a Palazzo Satellite, dove ci sarà a disposizione un modello unico che i cittadini potranno compilare.

Si tratta degli sconti che la Giunta Accorinti ha messo a punto per aiutare le famiglie che vivono in condizioni di disagio, riduzioni che saranno coperte con il fondo da 1,5 milioni di euro accantonato proprio per andare incontro alle esigenze dei più deboli. Fondo che, è giusto ricordare, è stato fortemente voluto dal Consiglio comunale in sede di discussione delle tariffe Tares proprio per provare ad alleggerire una tassa odiosa e che sta tartassando migliaia di famiglie messinesi. Manca dunque ancora una settimana per presentare domanda. Ricordiamo però quali sono i criteri di riferimento per poter provare a beneficiare di questi sgravi.

Possono presentare istanza: nuclei familiari con un solo componente ultrasettantenne e con invalidità 100 per cento e reddito Ise inferiore a 10 mila euro; nuclei familiari con capofamiglia unico percettore di reddito in stato di detenzione o il cui stato di detenzione è cessato nel 2013; donne e uomini soli o separati che nell’anno di imposta 2012 abbiano dichiarato un reddito Isee inferiore a 4 mila euro; nuclei familiari in cui siano venute a mancare nell’anno 2013 le fonti di reddito di qualsiasi natura; nuclei familiari con uno o più elementi con invalidità uguale o superiore al 75% e che non abbiano dichiarato nell’anno di imposta 2012 un reddito superiore a 4 mila euro Isee; nuclei familiari monoreddito con più di tre componenti e che non abbiano dichiarato nell’anno di imposta 2012 un reddito Ise superiore a 5 mila euro.

A parità di punteggio sarà data priorità a: numero componenti di nuclei con un solo percettore di reddito; anzianità anagrafica del capofamiglia. Sarà inoltre tenuta in considerazione la fedeltà contributiva delle famiglie.

Dal 10 febbraio ci sarà poi tempo fino alla fine del mese per presentare domanda. Subito dopo le domande saranno esaminate, si stilerà una graduatoria e tutti i dati verranno trasmessi all’Ufficio Tributi.

Ancora nessuna buona notizia invece per i commercianti che attendono ormai da settimane di sapere quali agevolazioni l’amministrazione Accorinti ha in cantiere per loro. Era infatti stato previsto che parte di quel fondo da 1,5 milioni di euro fosse destinato ad agevolare le attività che rientrano nelle categorie che sono state colpite da rincari record che in alcuni casi sfiorano il 400% in più. Ma se per i cittadini disagiati è ormai solo questione di una settimana, le imprese attendono ancora che questo salvagente venga lanciato in loro soccorso.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. Ma con tutti i soldi spesi per censire la popolazione e altri per aver inviato porta a porta personale per ulteriori indagini censitorie, si chiede adesso di inoltrare domanda per la riduzione di imposte.
    Ma tutta la documentazione con le informazioni raccolte, dove sono finite?
    Oppure l’attività promossa dal comune per il censimento e raccolta dati sullo stato delle famiglie Messinesi non era altro che un motivo per dare soldi e “lavoro” ai soliti amici?

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  2. Veramente il censimento non lo fa il Comune ma l’ISTAT.. ed ha valore statistico non certo fiscale visto che non è una dichiarazione dei redditi! mah!…

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  3. SPRECO ALTRE PAROLE COME LE ALTRE VOLTE, PER DIRE CHE LA POVERTA’NON SIGNIFICA ESSERE MENDICANTI, ANCHE CON 1500€ AL MESE PER QUATTRO PERSONE SI STA AI LIMITI DELLA SOPRAVVIVENZA.
    QUALCUNO POTREBBE DIRE:PERCHE’ NON LI DAI A ME?
    RISPOSTA: PERCHE’ IO NON PERCEPISCO I 6 7 O 10.000 € COMOME I NOSTRI SIGNOROTTI DEL PALAZZO NAZIONALE REGIONALE E COMUNALE?
    DUNQUE CHIDETE A LORO IL MOTIVO DELLA POVERTA’

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  4. Condivido, ma, da ignorante della materia, mi domando: sarebbe possibile attingere al database del censimento, recuperando i dati di interesse del Comune?
    George

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