Un ordine del giorno e una delibera di Giunta sui "beni comuni" ed è caos in Aula

Un ordine del giorno e una delibera di Giunta sui “beni comuni” ed è caos in Aula

Eleonora Corace

Un ordine del giorno e una delibera di Giunta sui “beni comuni” ed è caos in Aula

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venerdì 04 Ottobre 2013 - 06:05

Seduta movimentata al Consiglio Comunale. L'ordine del giorno sulla gestione dei beni demaniali e patrimoniali, presentato dall'ex assessore Francesco Mondello, è stato rinviato a causa di una lunga discussione su una delibera di Giunta che, nel frattempo, sancisce la realizzazione di un laboratorio per i beni comuni.

Decisamente l’Aula consiliare di Palazzo Zanca avrà visto sedute migliori. Non ha brillato né per concretezza, né per fairplay l’ultima seduta del Consiglio Comunale. All’ordine del giorno il regolamento dei beni demaniali e patrimoniali del Comune, presentato dal consigliere ed ex assessore al Patrimonio, Francesco Mondello. I lavori, però, si sono incagliati nella pregiudiziale del capogruppo Felice per Messina, Giuseppe Santalco. L’avvocato Santalco ha impugnato una delibera di giunta riguardo l’istituzione di un “laboratorio per i beni comuni e le istituzioni partecipate”, emanata in data 27 settembre e pubblicata dall’ufficio stampa, ma non pervenuta ai rappresentanti dei gruppi consiliari. “Per l’ennesima volta mentre noi parliamo si fanno i fatti”, ha dichiarato Santalco. E e se questo di per sé potrebbe sembrare qualcosa di non tanto negativo, essendo la delibera all’ordine del giorno incentrata sullo stesso tema del provvedimento varato dalla di Giunta, il gesto amministrativo è stato visto come una mancanza di riguardo nei confronti del Consiglio Comunale. “Non vogliamo che sia l’ennesima presa in giro del nostro lavoro” – ha dichiarato Santalco – “E’ una questione deontologica”. Detto questo, l’avvocato ha abbandonato l’aula in segno di protesta.

L’assessore Ialacqua, presente in aula, ha tentato invano di far notare che la delibera sul laboratorio dei beni comuni probabilmente è sospesa, lui chiesto di ritirarla, e che in ogni modo compete ambiti differenti rispetto a quelli affrontati dalla bozza di Mondello. Una confusione che di certo non ha aiutato i lavori e i rapporti con il Consiglio. Dopo Santalco, hanno lasciato l’aula nel corso della seduta: Daniela Faranda, per protesta contro la Giunta, e Lucy Fenech, per protesta contro il Presidente Barrile che non le aveva ha concesso la parola. Si sono, a questo punto, riuniti i capigruppo per decidere se continuare o meno la seduta. Riunione a cui non ha partecipato Mario Rizzo dell’Udc in disappunto con il comportamento, stavolta, dei colleghi. Uno stillicidio, insomma, che ha visto Mondello relazionare, infine, sull’ordine del giorno, nel quale si legge, tra l’altro, la proposta della costituzione di una “Commissione mista interdipartimentale permanente a carattere consultivo e gratuito, con il compito di formulare proposte di valorizzazione dei singoli immobili tenendo conto della rispondenza attuale e futura alle finalità istituzionali”.

Subito dopo il capogruppo PDL, Giuseppe Trischitta, ha chiesto il rinvio del dibattito. Votata la proposta, passa con 14 voti favorevoli, due astenuti – tra cui lo stesso Mondello – e sei contrari – ovvero i consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso, Lo Presti, Sturniolo, Risitano , Carreri dei Dr e due Progressisti Democratici, Cantali e Zuccarello. Critico verso la confusione provocata da una delibera che, a quanto pare, non doveva essere neppure emanata, lo stesso consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo: “I colleghi non hanno capito che la delibera non è in opposizione ai lavori del Consiglio, parla di uno strumento da realizzare in supporto all’amministrazione. Il problema è che doveva essere presentata come una delibera di Giunta, non come proposta per il Consiglio”. Non può fare altro che alzare le spalle l’assessore Ialacqua, che promette: “Lunedì la giunta relazionerà in aula su questa vicenda”.

Lo stesso assessore all’Ambiente e Rifiuti ha dovuto relazionare in precedenza, per conto del Sindaco Renato Accorinti, sulle motivazioni che hanno portato Messina a cedere la presidenza della nuova società SRR al sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto. “Io avevo candidato Messina – spiega – ma alcuni hanno avanzato la candidatura di Maria Teresa Collica, sindaco di Barcellona e il sindaco Accorinti ha accettato.È stata una scelta per non prevaricare sui comuni minori, dal momento che la presidenza ha solo poteri di programmazione e non di gestione. Messina ha, comunque, la maggioranza in consiglio”.

I lavori del consiglio comunale riprenderanno lunedì alle ore 13:00. La seduta, iniziata con un’ora di ritardo, si è conclusa verso le 21:30. (Eleonora Corace)

10 commenti

  1. Cara presidente Emilia BARRILE, non entro nel merito dei contenuti politici dei punti all’ordine del giorno, ma voglio esprimere e stigmatizzare la sua conduzione della seduta del Consiglio Comunale, con una frase: SCARSA AUTOREVOLEZZA. Cara presidente, non me ne voglia, ma lei non può consentire, che una istituzione, così importante per le sorti della DEMOCRAZIA, sia preda di oscuri giochi politici, che abbiano come unico obiettivo, la sua paralisi e lo status quo di Palazzo Zanca. Permetta al Consiglio di adempiere pienamente le sue funzioni e a R E N A T O sindaco di governare, altrimenti gli unici a pagare un conto salatissimo sono i messinesi. Cara presidente, non era più importante per i messinesi, discutere e votare la TARES? S O N O D E L U S O!

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  2. COMMENTO APERTO AI LETTORI DI TEMPOSTRETTO. Da anni mi chiedo: CHI GOVERNA REALMENTE PALAZZO ZANCA? A giugno, ACCORINTI,CALABRO’,GAROFALO,TINAGLIA,posero con forza,quasi a muso duro,nei confronti dei DIRIGENTI e RESPONSABILI DI SERVIZIO,il problema della piena attuazione dell’indirizzo politico da parte di chi ha la competenza esclusiva della gestione,anche per evitare confusione nella testa dei messinesi,sempre pronti a scagliarsi,solamente,contro chi eleggono,individuando nella politica il solo anello debole di una scarsa amministrazione. Parto da una certezza interpretativa della legge,da cui se ne deve ricavare,necessariamente,che l’attribuzione per la quale “Spettano ai dirigenti tutti i compiti …” non è stata sottoposta,dal legislatore,nemmeno sotto il profilo letterale,ad alcuna condizione sospensiva,intendo della titolarità delle competenze dei DIRIGENTI. In definitiva quel “spetta” ai dirigenti la direzione degli uffici,così come “spettano” ai dirigenti tutti i compiti,concernenti la gestione e l’attuazione degli obiettivi posti dagli organi di governo,non sono parole di meri principi,ma di disposizioni precettive,infatti la Procura della Repubblica sta indagando sia l’assesore che i dirigenti o responsabili di servizio dell’AREA URBANISTICA di Palazzo Zanca. Chiarito questo aspetto,chiediamoci: come si realizza il riparto tra compiti di governo di indirizzo e coordinamento (spettanti agli organi elettivi o a quelli che traggano dai primi la legittimazione a operare,gli assessori) e quelli di gestione (affidati in via esclusiva alla dirigenza)? R E N A T O sindaco,a differenza di BUZZANCA,si sta dotando di uno strumento di coordinamento,previsto dall’art.108 del Testo Unico,quello che gli permetta di nominare un DIRETTORE GENERALE,che provveda ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dalla giunta,e che sovrintende alla gestione del Municipio,perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza,in particolare la predisposizione del piano dettagliato di obiettivi(PdO) nonché il piano esecutivo di gestione(PEG). A tali fini,al DIRETTORE GENERALE rispondono,nell’esercizio e autonomia delle funzioni loro assegnate,i DIRIGENTI,ad eccezione del segretario generale,nel caso di Antonio LE DONNE,saranno la stessa persona. Si realizzerà,finalmente,quello che predico da anni,LINEE PROGRAMMATICHE DETTAGLIATISSIME,che costringano i DIRIGENTI e RESPONSABILI DI SERVIZIO,alla predisposizione delle conseguenti AZIONI. TINAGLIA fu l’unico a comprenderlo, predisponendo un programma chiavi in mano,cioè punti programmatici simili a linee programmatiche. Il successo di R E N A T O sindaco(aspettando CALABRO’) e l’attuazione del suo programma,dipenderanno dall’efficacia del CONTROLLO DI GESTIONE,e dal prezzo,salato o meno,eventualmente pagato dai DIRIGENTI e RESPONSABILI DI SERVIZIO,tutto il resto sono parole al vento.

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  3. MessineseAttento 4 Ottobre 2013 08:51

    Mi sembra chiaro che è nell’interesse di alcuni consiglieri riportare il consiglio comunale ai tempi di Buzzanca sindaco e Calabrò capogruppo della NON opposizione, ovvero alla stregua di un dopo lavoro ferroviario dove tutto si faceva, compreso organizzare xxxx x xxxxxxx, tranne che prendere decisioni atte a migliorare la vivibilità di Messina.
    Assistiamo a liti da cortile, tra comari che si sentono trascurate e avvilite dalla consapevolezza che quella xxxxxxx del ricorso, forse, non avrà quell’esito che fino a poco tempo fa sembrava così scontato.

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  4. Governare?!?!?!?!
    Fino ad ora, xxxxxx non ha fatto altro che sistemare i suoi amici e gettare fumo negli occhi degli sprovveduti che lo hanno voatato.
    La verità è che è un incapace, circondato da incapaci peggiori di lui.
    Pazientate fino a Dicembre

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  5. Rispondo volentieri a MARIEDIT secondo il mio pensiero! Chi comanda a Palazzo ZANCA? Il comandante è FUORI MESSINA ma coordina tutti i movimenti dell’attuale giunta o quantomeno DA’ SUGGERIMENTI. Mi riferisco alla nomina del terzo revisore dei conti, alla nomina del ragioniere generale, alla scelta del Segretario-Direttore Generale. Caro MARIEDIT sei sicuro che l’attuale ministro messinese alla Pubblica Amministrazione non c’entra per niente? Sei sicuro che la consigliera non aveva centrato l’argomento poteri forti? E che ne pensi sulla trasparenza dell’attuale Sindaco che ha scelto Le Donne sin dall’inizio prima della presentazione dei 30 curricula che non sono stati pubblicati! Questo è il mio pensiero!!!!

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  6. Salvatore Vernaci 4 Ottobre 2013 13:57

    A mio parere Messina, Comune di circa 250.000 abitanti, non doveva cedere la presidenza del CDA della SRR. La Presidenza non è una carica onorifica, infatti il Presidente ha la rappresentanza legale della Società con firma libera per l’esecuzione di tutte le delibere del CDA; sovrintende al regolare andamento della Società; promuove le iniziative volte ad assicurare un’integrazione dell’attività aziendale con le realtà sociali, economiche e culturali delle Comunità locali. In sostanza il Presidente ha enormi poteri e responsabilità. In caso di spese di attivazione della SRR e di gestione, che non siano determinate e distribuite per legge, se il Presidente propone di spartirle fra i Comuni secondo il numero degli abitanti, Messina ne uscirà fortemente penalizzata.

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  7. giorge, per caso aspetti un incarico ?

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  8. Ma no! Lui “il posticino” già ce l’ha…e pure ben remunerato!!!
    George come “g”iornalaio e come “G”…

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  9. Una vergogna, consiglieri con cellulari che squillavano di continuo, che entravano e uscivano dall’aula mentre i colleghi parlavano, nessun rispetto per la Città che rappresentano nè per l’istituzione.
    Consiglio convocato alle 18 e iniziato alle 19:15…
    I Messinesi dovrebbero venire a vedere il malcostume di chi li rappresenta.
    Fatti salvi pochi casi una vergogna.

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  10. Ma quale Direttore Generale! Non dite sciocchezze. Il D.G. e’ un valore aggiunto. Quello che in un’amministrazione “normale” ti fa fare il salto di qualità’. Il comune di Messina e’ tutto tranne che un Ente normale. Dirigenza inesistente, P.O. Mai istituite ( e probabilmente è stato meglio visto il livello) programmazione sconosciuta, controlli mai visti, valutazione a pioggia e quindi di cosa stiamo parlando? Dare un po’ di quattrini in più a Le Donne e arricchirgli il curriculum. Questo sarà il risultato finale della nomina A tal proposito voglio sottolineare che sono perfettamente d’accordo con il lettore che ipotizza l’illecito penale nella condotta dell’Amministrazione Accorinti per il caso di Le Donne. Sono altresì d’accordo con chi critica la perdita della Presidenza delle SSR. E’ una ulteriore vergogna. Attendiamo con pazienza dicembre non per Calabro’ ma per tornare a votare. Vedrete che il partito dell’astensionismo questa volta sarà’ il primo. Cominciamo così la vera rivoluzione dal basso.

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