Vertenza Caronte, Orsatrasporti e Filt Cgil attaccano l’azienda

Vertenza Caronte, Orsatrasporti e Filt Cgil attaccano l’azienda

Rosaria Brancato

Vertenza Caronte, Orsatrasporti e Filt Cgil attaccano l’azienda

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sabato 27 Ottobre 2012 - 11:10

Barresi: “La società ha il vizio di voler scegliersi la controparte”. Foti: “l`azienda non ha accettato di revocare i licenziamenti ed ha rimandato qualunque decisione al tavolo di martedì”

“Sarà forse una coincidenza ma questa riunione a 48 ore dalle elezioni e la successiva convocata per il 30 ottobre, a urne chiuse, puzza di bluff pre-elettorale o comunque di bluff tattico da parte dell’azienda”. Non usa mezzi termini Michele Barresi, OrSA trasporti, a proposito dell’incontro-fiume di ieri al Royal tra i rappresentanti della Caronte-Tourist e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, sui 69 licenziamenti annunciati dall’azienda lo scorso mese.

“Diciamolo pure, quella che si è celebrata ieri è stata quasi una farsa- prosegue Barresi-, anche perché, come sostiene l’OrSa, inascoltata e non invitata nelle sedi di contrattazione il ricorrere per i licenziamenti alla legge 233 è illegittimo dal momento che la norma non si applica ai marittimi”.

Di fatto dopo otto ore di riunione la società ha deciso di “congelare” i tagli, annunciati per far fronte ad una crisi aziendale, e riconvocare le parti (esclusa l’OrSa anche stavolta) per il 30 ottobre, e nel frattempo valutare la proposta presentata da Cgil, Cisl e Uil di un piano di prepensionamenti.

“La società ha il vizio di voler scegliersi la controparte, ma noi con 73 iscritti su 280 stiamo diventando il primo sindacato in azienda e i marittimi che hanno aderito massicciamente agli scioperi non accettano che qualcuno decida le loro sorti senza consultarli. Per questo chiediamo, come OrSa intanto di essere convocati al tavolo delle contrattazioni e poi che non vengano prese decisioni senza consultare i lavoratori. Sul piano di prepensionamento deve effettuarsi un referendum tra i dipendenti. Non è possibile che non si faccia neanche un’assemblea per comunicare le proposte sul tavolo”.

L’organizzazione sindacale è pronta allo sciopero ad oltranza per protestare contro una serie di comportamenti che finiscono col far pagare ai lavoratori non un momento di crisi ma una perdita di profitto.

“Abbiamo chiesto di vedere i bilanci-prosegue il sindacalista- anche perché la Caronte ha chiuso il 2011 con un bilancio in attivo di 1 milione ed 800 mila euro. Non comprendiamo perché il mancato profitto dell’azienda debba finire sulle spalle dei lavoratori. Annunciano 69 licenziamenti ma poi scopriamo che non esiste alcun piano di dismissione né di naviglio né di altro. La verità è un’altra”.

Secondo l’OrSa l’intera vicenda della mobilità e della crisi aziendale servirebbe a coprire un’altra realtà, e cioè l’ipotesi di puntare ad abolire il 5°turno (ottenuto negli anni scorsi con battaglie sindacali) e non rinnovare il contratto integrativo scaduto da 5 anni.

“Un bilancio del 2011 chiuso in attivo di quasi 2 milioni di euro-si legge in un comunicato dei rappresentanti OrSa Massaro, Di Maio, Barresi- comporta numeri che diventano offensivi per altre aziende realmente in difficoltà, qualora si decidesse di concedere alla società ulteriori agevolazioni. Considerato anche che opera nei fatti in regime di monopolio nello Stretto. Eventuali accordi futuri non possono prescindere né dal mantenimento del quinto turno, né dal rinnovo del contratto integrativo, né dal referendum tra i lavoratori. Non si possono fare i conti senza l’oste”.

Anche la Cgil non è rimasta per nulla soddisfatta dal vertice di ieri al Royal, rivelatosi più una maratona di parole che non di passi avanti.

“Per noi è fondamentale altre soluzioni che scongiurino i 69 licenziamenti che a fine novembre con o senza accordo saranno purtroppo operativi- dichiara Pino Foti, Filt Cgil– Dopo 7 ore di serrato e duro confronto, l`azienda non ha accettato di revocare i licenziamenti ed ha rimandato qualunque decisione al tavolo di martedi`. Siamo convinti che solo un buon accordo puo` evitare i licenziamenti e continuare a garantire occupazione e diritti”.

La Cgil sa bene che il percorso è lungo e nient’affatto semplice, ma le parti devono iniziare a dialogare senza muro contro muro.

“Se martedì- conclude Foti- la società non dovesse accettare le nostre richieste to e dimostrera` che vuole avere le mani libere per licenziare. La vertenza e` tutt`altro che conclusa”.

Rosaria Brancato

11 commenti

  1. e che l’azienda quello che dice la mattina non vale la sera uomini xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx non fanno altro che mettere terrore , ma noi non abbiamo paura xrchè la parte del manico c’è l’abbiamo noi sono finiti i bei tempi e state tranquilli che vi faremo vedere i sorci verdi ladri

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  2. compatti contro l’arroganza di xxxxxxxx

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  3. REALTA’ STORICA – STRETTO DI MESSINA – CROAZIA
    Preg.mo Ing. Franza. Lei asserire che sin dal 2002 i mezzi trasportati sono in diminuzione ma :
    Nel 2002 le tabelle di armamento erano di ben 16 Marittimi; Dal 2002 in poi ha modificato le navi allungandole ed allargandole, con una portata in più del 30-35%; Con tale modifica ha reso il locale macchina non presenziata (NO AQ1); L’Antitrust condanna le Società del gruppo Caronte e del gruppo Tourist, per MONOPOLIO dominante; Si rafforza l’offerta di stiva (maggior Passeggeri e mezzi trasportati) acquista le navi VESTFOLD, ACCIARELLO, TREMESTIERI, e pur di non lasciarla alla concorrenza la HOSTFOLD; Nel 2003 ha chiesto ed ottenuto la fusione con la Società CARONTE; Dopo l’esperienza del Cav. Elio Matacena con le navi Ro/Ro, la nuova società CaronteTourist inizia il servizio delle autostrade del mare, comprando le navi (CARTOUR – CARTOUR BETA – CARTOUR DELTA – CARTOUR GAMMA – CARTOUR EPSILON).
    Perché noleggia le tre navi dalla concorrente Amadeus : Athos M., Amedeo M. e Ladies M. sono stati presi in bare boat charter con un contratto pluriennale con lo scopo iniziale di essere impiegati sullo Stretto di Messina, core business della Caronte & Tourist o in Croazia (continuità territoriale), noleggiate pagate e lasciate all’ormeggio inattive per diverso tempo nei porti di Reggio Calabria-Messina. Navi che Lei caro ingegnere continua a pagare mensilmente la somma di € 350.000,00 (trecentocinquantamila) già l’Amadeus aveva lanciato un bellicoso piano strategico che prevedeva di portare un’aggressiva Concorrenza a Caronte & Tourist con l’apertura di nuove linee sullo Stretto (Amadeus – Mediterranea Shipping – .Solemar – Luca Romeo ecc. ecc.). Diventa socio con una parte di queste, entrando nella T-Link, “Società che fallisce per debiti).
    Caro Ingegnere “SI RICORDI” oggi la tabella di armamento e di7 (sette) Marittimi con una portata maggiore – prima erano 16 con una minor portata. Perché Assume sempre impiegati pagandoli super profumatamente. Perché non pubblica stipendi e ovviamente rimborsi spese (a qualsiasi titolo corrisposti); quanto Personale ha che può andare in Pensione; quanto Personale in pensione gli collabora pagandolo (UFFICIOARMAMENTO, UFFICIO TECNICO ECC. ECC.).
    Perché ……… perché …… perché ……

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  4. Non vi fidate, e sppratutto non vi calate le braghe …….. in bocca al lupo ……..

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  5. lotta continua e chi la dura la vince.Forza lupi sono finiti i tempi cupi e vedrete quanto sono verdi i sorci.

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  6. appello al voto di mariedit. SCEGLIETE LO SCHIERAMENTO POLITICO CHE VOLETE, MA VOTATE DONNE E GIOVANI, SARA’ UNA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA CHE lunedì 29 ottobre 2012 SPAZZERA’ VIA LA VECCHIA CLASSE POLITICA SICILIANA. La linfa che deve circolare nei vasi della DEMOCRAZIA per impedirne il mutamento in REGIME è il C A M B I A M E N T O di cui non dobbiamo avere paura. Buona domenica e un lunedì con siciliani novelli, come i nostri vini di quest’annata, nello splendido palazzo Dei Normanni

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  7. cari colleghi se non l’avete capito ve lo dico io i sign. sindacati e società vogliono firmato un contratto chiamato quadro che vuole fare equiparare gli stipendi della bluferis con quelli nostri vuol dira togliere il 30% DELLO STIPENDIo se avete dignità e non volete essre tolto i soldi non dico di iscrivesi con l’orsa ma cancellatevi da questa dittatura di xxxxxxxxx

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  8. Doppia novità sulla mappa delle rotte di Grandi Navi Veloci: la compagnia guidata da Roberto Martinoli ha introdotto due nuovi servizi, entrambi operativi dal 16 luglio con la nave Forza (noleggiata da Grimaldi Holding, 500 passeggeri e 2.600 metri lineari di garage).Il primo, Civitavecchia – Termini Imerese – Civitavecchia, è attivo durante il week end con partenza dallo scalo laziale ogni sabato alle 10 del mattino (arrivo previsto alle 22) e ogni domenica alle 20 (con arrivo previsto alle 9 di lunedì mattina), mentre da Termini Imerese la Forza parte ogni sabato alle 24 con arrivo a Civitavecchia alle 13 della domenica.
    Ogni lunedì sera alle 20 il Forza partirà invece da Termini Imerese in direzione di Genova, per l’altro nuovo collegamento settimanale dedicato esclusivamente al trasporto merci (arrivo previsto alle 16.30 del martedì). Questi due servizi si aggiungono alla Civitavecchia-Palermo, che GNV opera già con la Zeus Palace (noleggiato da Grimaldi Group; S2S n.8/2010).
    “Abbiamo aperto questa nuova rotta – ha spiegato Ariodante Valeri, Direttore Generale Grandi Navi Veloci – come risposta al continuo aumento dei traffici che stiamo riscontrando verso la Sicilia”.
    A quanto sembra, nel frattempo, GNV ha anche spostato il Cartour Beta (2006; 1.000 passeggeri e 2.250 metri lineari di garage), ro-pax noleggiato dalla compagnia Caronte & Tourist per tre mesi e inizialmente posizionato sulla Genova-Porto Torres (S2S n.25/2011), sulla rotta Genova-Barcellona (secondo i dati AIS il traghetto sta attualmente navigando verso la capitale catalana), rimpiazzandolo tra Liguria e Sardegna con il Fantastic (1996; 2.000 passeggeri e 1.725 metri lineari di garage).
    I motivi dello switch non sono noti – la compagnia comunica solo che “la nave (la Cartour Beta, ndr) è al momento impiegata a supporto delle linee operate dalle altre unità GNV” – ma su di esso potrebbero aver pesato le proteste dei passeggeri che – sia a Genova che a Porto Torres – si aspettavano di salire su uno dei confortevoli cruise ferry di cui Grandi Navi Veloci ha fatto il suo marchio di fabbrica e si sono invece trovati davanti il più spartano (e nettamente meno capace a livello di passeggeri) ro-pax Cartour Beta.

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  9. PER NOME E PER CONTO DI UOMINI NOSTRI –
    INQUINAMENTO – CARONTE TOURIST
    La proposta arriva dal Gruppo Giovani di Confitarma che ha appena presentato uno studio di fattibilità
    Genova – Abbattere le emissioni inquinanti, dare lavoro ai cantieri navali e rinnovare le flotte impiegate nei collegamenti di piccolo cabotaggio.Tutto questo sarebbe possibile in Italia se si decidesse di puntare sull’alimentazione LNG (Gas Naturale Liquefatto) seguendo l’esperienza di successo del Nord Europa, in particolare della Norvegia. La proposta è stata lanciata in occasione del Port & Shipping Tech dal Gruppo Giovani Armatori di Confitarma presieduto da Valeria Novella, presente in prima persona all’evento accompagnata da Renato Garolla e Lorenzo Matacena. L’associazione, tramite un gruppo di lavoro appositamente costituito e chiamato Green Economy, ha elaborato uno studio di fattibilità nel quale sono state approfondite le tematiche relative alle potenzialità offerte dalle tecnologie ‘verdi’ per il miglioramento delle prestazioni delle navi. “Lo studio che abbiamo presentato è rivolto nello specifico ai collegamenti nello Stretto di Messina ma sarebbe applicabile anche alle rotte di cabotaggio dai porti della Sicilia verso le isole minori o nel Golfo di Napoli, così come nel Golfo di Trieste e anche nella laguna di Venezia” ha detto Valeria Novella spiegando che è possibile sia costruire nuove navi con propulsione a gas sia procedere al refitting di unità già esistenti. “In ogni caso ipotizzando una soluzione Dual Fuel con motori principali e generatori più un sistema di adduzione gas (serbatoi LNG, tubazioni, ecc.) l’investimento previsto si aggira tra i 5 e i 6 milioni di euro con un ritorno sull’investimento stimato in 5 anni”.
    Un aspetto non secondario è quello delle emissioni “perché in Italia – spiega Lorenzo Matacena, coordinatore del gruppo di lavoro Green Economy nonché amministratore delegato di Caronte & Tourist – se adottassimo questi sistemi alternativi di propulsione navale risparmieremmo il costo delle sanzioni che ci vengono inflitte per il mancato rispetto dei parametri imposti del Protocollo di Kyoto”. Lo studio prende in esame l’emissioni prodotte nel 2010 proprio dalla flotta Caronte & Tourist nello Stretto: “Se le nostre navi avessero un sistema di propulsione a gas – prosegue Matacena – la diminuzione annuale di emissioni di SOx sarebbe pari a 84,2 tonnellate, quella di NOx sarebbe di 91,2 tonnellate, quella di Co2 di oltre 9.300 tonnellate e quella di particolato di 1,95 tonnellate”. Il numero uno di Caronte & Tourist si è detto concretamente interessato a sviluppare questa tecnologia anche per le proprie navi lamentando, però, poca attenzione da parte dei cantieri italiani. “Tutti vogliono fare nuove costruzioni e non capiscono che rischiano di sparire nei prossimi anni, l’interesse ad esempio per il refit è praticamente nullo e scarso è l’interesse a studiare nuovi progetti insieme agli armatori nel campo del LNG”. La navalmeccanica tricolore è stata rimproverata anche di essere poco aggressiva commercialmente ed emblematico è stato il racconto di Renato Garolla di Med Offshore. “Qualche giorno fa il responsabile commerciale di un cantiere cinese mi ha chiamato sul cellulare dicendomi che era a Napoli e chiedendo di potermi venire a parlare in azienda per presentare la loro produzione. Da parte dei un cantiere italiani questo non è mai successo”.
    Le navi a LNG vanno però rifornite e lo studio di Confitarma presente tre possibili alternative: bunkering stations (strutture terrestri di stoccaggio e distribuzione del gas), bunkering ship-to-ship (tramite navi LNG tanker) e bunkering by truck (rifornimenti via camion). “Per la realizzazione di una stazione di bunkeraggio della capacità di 10.000 mc l’investimento si aggira intorno ai 15-20 milioni di euro” spiega Valeria Novella sottolineando che “un progetto come questo diventa realtà se c’è la volontà comune di investire da parte sia dell’armatore che del cantiere, ma è altrettanto necessaria una regia che spiani la strada all’ingresso delle navi LNG in Italia tramite una precisa politica di incentivazione.

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  10. COMPENSATIVI ADDIO !!!!!
    Elba: stop anticipato per Blu Navy
    La compagnia sospende il collegamento Piombino-Portoferraio a causa delle perdite economiche
    Blu Navy ha deciso di abbandonare l’Isola d’Elba con 3 mesi d’anticipo rispetto alla data prefissata.La compagnia marittima della famiglia Morace, che garantiva quattro partenza giornaliere in entrambe le direzioni sulla rotta Piombino-Portoferraio

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  11. Dott. Claudio Di Mare
    Sembrano tutti positivi i dati di traffico presentati alla BIT dai pochi operatori presenti e con ‘voglia di parlare’.“La leggera flessione che abbiamo subito nei periodi più importanti, quelli estivi, è stata più che compensata dall’incremento di traffico, quasi inatteso, riportato nella stagione di spalla” afferma Claudio Di Mare, direttore commerciale della Caronte & Tourist. Nulla di casuale, peraltro. “Merito di un’accorta strategia che ci ha visto modulare le tariffe, consentendo sconti fino al 30%, così da generare maggiori ricavi complessivi di circa il 25%”.
    Di Mare sottolinea anche il fatto che si è comportata bene per le merci la Salerno-Termini Imerese, su cui opera la nuova nave (consegnata a fine 2010) Cartour Epsilon, mentre la Salerno-Messina si è confermata la più trafficata, grazie anche all’impiego di due navi: Cartour Gamma e Cartour Delta. “Questo ultimo è un nostro modello di business vincente, con partenza diurna e notturna; anzi, se potessimo, non sarebbe male avere una partenza anche a metà giornata”.
    Il che implicherebbe una terza nave su questa linea…
    “Nei passeggeri abbiamo ottenuto un incremento di duemila unita. Per 126.000 passeggeri complessivi; risultato speculare a quello dei mezzi rotabili, in aumento di mille unità, per un totale di 33.000 autovetture” conferma Alessandro Marchese, che ricorda i meriti della fidelizzazione del cliente. “Da qualche anno ormai applichiamo sconti vantaggiosi ai nostri passeggeri che ritornano, oggi sono più di 18.000 i repeaters che dispongono della nostra fidelity card”.

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