Famiglie di romeni vivevano nelle cabine elettriche di viale Giostra

Famiglie di romeni vivevano nelle cabine elettriche di viale Giostra

Famiglie di romeni vivevano nelle cabine elettriche di viale Giostra

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giovedì 15 Settembre 2011 - 15:06

La Sezione Decoro della Polizia Municipale ha scoperto tre famiglie di romeni che vivevano in alcune cabine elettriche di viale Giostra. Gli stranieri dormivano accanto a cavi dell'alta tensione e fili elettrici. Rimpatriati una ragazza sedicenne ed il padre che sarà denunciato perchè la costringeva a chiedere l'elemosina anzichè andare a scuola.

Il dilagare della comunità rumena in città si sta trasformando in un’autentica emergenza sociale. Negli angoli più impensati di Messina sorgono baraccopoli e accampamenti di fortuna. Se ne trovano ovunque: nei greti dei torrenti, nelle baracche disabitate, sotto ponti, cavalcavia, negli edifici in rovina. Ci siamo quasi assuefatti ad immagini di miseria e degrado ma il rifugio scoperto oggi sul viale Giostra dalla sezione Decoro della Polizia Municipale è qualcosa d’inaudito. Da qualche tempo otto persone, appartenenti a tre nuclei familiari, si sono sistemate in alcune cabine elettriche dell’Enel, vicino all’area del mercato bisettimanale. Nei giorni scorsi hanno divelto una sbarra di ferro del cancello principale, quindi hanno forzato le porte delle cabine e si sono accampati all’interno, come se fossero in una stanza d’albergo. Con il piccolo particolare che fra i materassi sistemati per terra c’erano cavi dell’alta tensione e fili elettrici che alimentano le cabine. Una situazione di gravissimo pericolo e solo per un miracolo nessuno in questi giorni è rimasto fulminato. Intorno alle otto sul posto sono giunti gli uomini della Decoro e gli assistenti sociali del Comune ma dei romeni nemmeno l’ombra. Erano già usciti tutti per rimediare qualche spicciolo agli angoli delle strade o nei pressi dei semafori. Dentro e fuori dalle cabine elettriche solo povere cose: vecchi materassi e cuscini, qualche borsone con degli indumenti, un paio di sedie, un fornello da campeggio e generi alimentari scaduti. Tuttavia alcuni romeni sono stati rintracciati. In particolare una ragazza sedicenne che inconsapevolmente ha aiutato la Polizia Municipale a scoprire il rifugio di viale Giostra. ha scoperto la singolare sistemazione. La ragazza era stata notata dagli agenti, nei giorni scorsi, mentre chiedeva l’elemosina fra viale Boccetta e via 24 Maggio. Seguendola gli uomini della Decoro si sono ritrovati davanti alle cabine elettriche di viale Giostra. Hanno fermato la ragazzina e si sono fatti raccontare la sua storia. La sedicenne è in Italia da qualche settimana. In Romania frequentava il liceo ma il padre l’ha costretta a venire a Messina per chiedere l’elemosina. Ogni giorno racimola, venti, trenta euro che servono ad aiutare i parenti rimasti a casa. Ma lei vuole ritornare in Romania per riprendere gli studi interrotti bruscamente. Con lei a Messina c’è anche il padre che lavora come lavavetri ai semafori. Ora entrambi saranno rimpatriati e nei confronti del padre dovrebbe scattare una denuncia per averla costretta ad elemosinare.

2 commenti

  1. Salvatore Vernaci 16 Settembre 2011 12:39

    Non è possibile restare insensibili di fronte a quanto accaduto, il cui episodio, per fortuna ha avuto un positivo epilogo, cioè è stato scoperto in tempo.
    Ma quanti siti per i senza fissa dimora esistono in Città?…quanti dormono in strada, su piccoli giacigli fatti di cartoni, stoffa e plastica, rimediati chissà dove, posti su una panchina o sotto un cavalcavia o in edifici abbandonati .
    Essi rappresentano in uno stadio estremo, il fenomeno dell’esclusione sociale. Essi sono dei non cittadini, burocraticamente dei fantasmi.
    Le Istituzioni devono intervenire, chiedendo l’ausilio, delle Associazioni, Organizzazioni di volontariato, dei City Angels, della Croce Rossa, della Caritas, affinché si possa fare un censimento completo dei senza fissa dimora di Messina, un censimento di coloro che dormono in strada e capire le origini e le conseguenze di questo fenomeno, per proporre valide ed efficaci politiche sociali applicabili sia nel breve che nel lungo periodo.
    A Messina già esistono dei volontari che, giorno dopo giorno, notte dopo notte, assistono questi “invisibili”, assicurando loro cibo, medicine, calore umano.
    Una volta effettuato il censimento, bisogna stilare una mappa dei servizi da offrire, cioè
    Servizi di supporto in risposta ai bisogni primari (Distribuzione viveri, distribuzione indumenti, distribuzione farmaci, docce e igiene personale, mense, unità di strada, contributi economici una tantum)
    Servizi di accoglienza notturna (Dormitori di emergenza, dormitori)
    Servizi di accoglienza diurna Centri diurni, comunità residenziali, circoli ricreativi)
    Servizio di segretariato sociale (Servizi informativi e di orientamento, residenza anagrafica fittizia, domiciliazione postale, espletamento pratiche)
    Servizi di presa in carico e accompagnamento (sostegno educativo, psicologico, economico, tutela legale, ecc…)
    Il Comune può utilizzare scuole e caserme in disuso, nonché strutture confiscate alla criminalità organizzata, per ospitare questi senza tetto, per ospitare degli esseri che vivono in strada, che, mancando spesso dell’essenziale, commettono furti e rapine e talvolta sono vittime di aggressioni che ingenerano nell’opinione pubblica una sensazione di mancanza di sicurezza.
    Il Comune può reperire i finanziamenti per la eventuale ristrutturazione, l’uso e la manutenzione di queste strutture, sopra elencate, chiedendo alla Regione finanziamenti pubblici o attraverso, anche, l’aiuto delle fondazioni private di tipo bancario.

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  2. bravo bravo salvatore versaci ma tu ne hai figli che ti sono partiti all’estero? quando sono rimasti senza soldi ,sai come sono stati trattati peggio molto peggio degli accattoni ,mandiamoli tutti via , diamo prima la giusta assistenza ai nostri cittadini diamo lavoro ai nostri figli ,centinaia di stranieri occupano posti di lavoro che potrebbero occupare tanti padri di famiglia italiani ,panifici ristoranti pizzerie negozi di tutti i generi assumono persone di nazionalita’ varie

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