Immobilizzata per via di un femore rotto, studia da casa grazie all'ipad

Immobilizzata per via di un femore rotto, studia da casa grazie all’ipad

Alessandra Serio

Immobilizzata per via di un femore rotto, studia da casa grazie all’ipad

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sabato 04 Aprile 2015 - 22:08

Succede a Messina, dove l'Istituto Comprensivo Santa Margherita è tra le prime scuole medie a sperimentare la didattica a distanza. Una svolta tecnologica che ha permesso ad un'undicenne di non perdere le lezioni e il contatto con i compagni.

Nel 2012 la storia di un bimbo di 7 anni, Devon Carrow, fece il giro del mondo: il piccolo del Connecticut, costretto a casa da una gravissima forma di allergia, ha continuato a studiare ed a relazionarsi con i suoi coetanei grazie al robot di telepresenza. La tecnologia ha cioè permesso al bambino gravemente malato di non chiudersi in una vera e propria bolla, magari continuando a studiare con difficoltà e soffrendo la solitudine. Non succede soltanto negli Stati Uniti.
Oggi infatti una ragazzina di 11 anni, allieva della I D della Leonardo da Vinci, che fa parte dell’Istituto comprensivo di Santa Margherita, costretta da mesi a letto per un femore rotto, continua a seguire le lezioni e interagire con i compagni grazie ad un semplice I Pad. Il supporto gli è stato fornito gratuitamente dalla scuola, diretta da Laura Tringali.

Da scuola, mentre lei resta a casa, a letto, a chilometri di distanza, i professori le impartiscono apposite lezioni frontali, mente in altri momenti la ragazzina fa lezione insieme ai suoi compagni, partecipando a momenti di didattica comuni, come interrogazioni o altri progetti formativi (nella foto). Tutto ciò tramite un semplice I Pad. Una piccola rivoluzione tecnologica, quindi, che ha permesso alla ragazzina di evitare la depressione nella quale stava entrando, dopo giorni di immobilismo a letto, praticamente sola durante tutto il giorno perché i suoi compagni erano impegnati a scuola.

Dove gli istituti non si sono attrezzati con questi o altri strumenti, studiando un apposito progetto, i piccoli allievi costretti a casa sono seguiti dai professori che per qualche ora a settimana si recano nelle loro abitazioni. Un vantaggio certo per la preparazione del bambino disabile, per esempio, ma niente che possa paragonarsi con la didattica a distanza, che di fatto consente all’allievo di continuare a chiacchierare, imparare, interagire con i proprio coetanei, un beneficio non da poco.

Una piccola rivoluzione tecnologica che vede l’istituto messinese all’avanguardia. E che per un momento permette di parlare di un evento positivo realizzato in un istituto pubblico, sempre più trascurate dalle politiche scolastiche.

2 commenti

  1. Complimenti alla scuola e agli insegnanti per l’ottima iniziativa!

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  2. Complimenti alla scuola e agli insegnanti per l’ottima iniziativa!

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