Inaugurato ufficialmente il Conca D’Oro: vero gioiello made in Messina

Inaugurato ufficialmente il Conca D’Oro: vero gioiello made in Messina

Emanuele Rigano

Inaugurato ufficialmente il Conca D’Oro: vero gioiello made in Messina

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giovedì 16 Febbraio 2012 - 13:33

Ventinove aule, quattordici laboratori e spazi ampi ed accoglienti. Una struttura all’avanguardia tra le migliori del sud, voluta fortemente da Salvatore Leonardi e portata a compimento dall’esecutivo Ricevuto. Oggi ospita il Liceo Artistico, altra ricchezza della città

E’ un vero gioiello, senza ombra di dubbio uno degli edifici scolastici più all’avanguardia del sud-Italia. Stiamo parlando del Conca D’Oro, plesso assegnato ormai da qualche mese all’Istituto D’Arte “Ernesto Basile” di Messina e inaugurato ufficialmente questa mattina. Ventinove aule, quattordici laboratori, sale professori, uffici, palestra, ampio cortile pavimentato e spazi interni ancora da occupare (come per il ristoro) in tre piani di efficienza. «Un ambiente accogliente e sicuro», così come lo ha definito il provveditore agli Studi, Emilio Grasso.

Un grande primo plauso deve essere inevitabilmente tributo all’ex presidente della Provincia, Salvatore Leonardi e alla sua giunta. Nel bilancio 2006 (inizio ammortamento gennaio 2007) arrivarono le prime fondamentali risorse per la realizzazione dell’opera: 3milioni e 450mila da un nuovo mutuo e altri 720mila euro per l’intervento sull’adiacente scarpata. Nessuno, a dire il vero ingenerosamente, lo ha ricordato questa mattina. Il completamento, dopo l’avvio dei lavori frenati a più riprese, è poi transitato nella mani di Nanni Ricevuto e del suo esecutivo (in primis dell’assessore al ramo Pippo Di Bartolo), che è riuscito a portare a termine il percorso. Fondamentale la costruzione del muro di sostegno sotto la collinetta, a protezione dell’edificio, e la regimentazione delle acque meteoriche. Circa 500mila euro spesi per rendere l’immobile funzionale a norma. E ancora gli sforzi nella fase del trasferimento dai locali dell’ex Real Convitto.
Messina oggi mostra il proprio orgoglio, perché di questa opera può andare davvero fiera. Un senso di appartenenza che si sposa alla perfezione con lo spirito storico del Liceo. Attualmente l’organizzazione dell’Artistico propone, a partire dal secondo biennio, tre indirizzi di studio: Arti figurative, Design dei metalli e del gioiello, Design del tessuto e della moda. «I percorsi proposti danno la possibilità di trovare concreto riscontro in ambito occupazionale, anche nella nostra città – ha affermato in maniera convinta l’assessore comunale, Salvatore Magazzù -. La scuola ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della società. Ogni manovra diventa vana se la crescita non parte dall’istruzione».
I ringraziamenti di rito sono stati affidati al dirigente scolastico, Renato Zafarana, che ha anche segnato le linee future per non vanificare l’impegno fin qui profuso. Tre le questioni poste: il consueto nodo viario legato alla difficile raggiungibilità del plesso da tutto il vasto territorio cittadino e provinciale; la disponibilità di risorse finanziarie per la manutenzione dei laboratori e degli altri servizi; il tutto collegato alla necessità di mantenere stabile il numero degli iscritti. «Chi si iscrive da noi lo fa perché ha una predisposizione – ha sottolineato il preside -. Dobbiamo essere nelle condizioni di non fare scendere il numero degli alunni presenti, perché non possiamo essere soggetti ad accorpamenti proprio per la particolarità dei nostri indirizzi didattici».

Ultima battuta per il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, che ha annunciato la risoluzione del problema bus per il collegamento tra il terminal del tram dell’Annunziata e il Conca D’Oro: «Come tutti sanno abbiamo acquistato un bus che sopperirà alle mancanze del servizio pubblico. Attendiamo l’arrivo materiale del mezzo, nei prossimi giorni tutto sarà sistemato». (E. Rigano)

Un commento

  1. Che piacere apprendere queste notizie. E’ una rarità. Proprio nel settore scolastico qualche giorno fa i ragazzi del “Quasimodo”, sezione Liceo scientifico, hanno raccolto firme per non essere accorpati al liceo classico La Farina che sarebbe, a sentire loro, ormai sceso sotto le 400 unità. Quella del “Quasimodo”, un plesso situato in una zona difficile, a Gazzi, fra le baracche, è un’altra triste storia della scuola messinese su cui varrebbe la pena di togliere la cappa di silenzio scesa colpevolmente.

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