Sciopero nazionale degli insegnanti, presidio in Prefettura

Sciopero nazionale degli insegnanti, presidio in Prefettura

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venerdì 20 Maggio 2016 - 06:47

I motivi: rinnovo del contratto, stabilizzazione dei precari, retribuzioni adeguate, riconoscimento della professionalità ATA, libertà d'insegnamento

Il contratto non rinnovato da sette anni; il personale Ata ignorato dalla Legge 107 ma oggetto di attenzioni inaccettabili dalle varie leggi di Stabilità che tagliano l’organico, riducono la possibilità di sostituire il personale assente e riversano sulle segreterie scolastiche profluvi di adempimenti che nulla hanno a che fare con la funzione istituzionale della scuola; la scomparsa completa e definitiva del lavoro precario attraverso il riconoscimento pieno di chi ha maturato diritti all’impiego per aver prestato servizio per almeno 36 mesi (limite imposto dalla Corte di Giustizia europea) da supplente e per aver acquisito titoli validi alla stabilizzazione; una valorizzazione della professione docente, centrata – diversamente da quanto prevede la Legge 107 – sulla valutazione del lavoro collegiale e sull’impegno individuale, alleggerito dagli attuali eccessi burocratici – attraverso l’introduzione di meccanismi oggettivi di progressione della carriera da definirsi in ambito contrattuale.

Sono tutti i motivi che hanno indotto i sindacati a proclamare lo sciopero nazionale per la giornata odierna. A Messina si svolgerà un presidio davanti alla Prefettura a partire dalle 10. "Il salario – scrivono i sindacati – va ricondotto all’accordo fra le parti e sottratto all’arbitrio di un organo monocratico; per la libertà d’insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione, incompatibili con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico".

E ancora si sciopera per i dirigenti scolastici: "non è più accettabile la sperequazione con la dirigenza pubblica, né il sovraccarico di incombenze e responsabilità cui fa riscontro un calo delle retribuzioni percepite; e per investimenti nell’istruzione che colmino il gap con la media degli investimenti dei paesi Ocse (5,9%) incrementandoli di un punto di Pil". Tutti punti all’interno di una piattaforma di rivendicazioni che le organizzazioni sindacali hanno da tempo avanzato.

2 commenti

  1. giuseppe bonanno 20 Maggio 2016 08:26

    ma andate a lavorare e bene ……….ridicoli

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  2. giuseppe bonanno 20 Maggio 2016 08:26

    ma andate a lavorare e bene ……….ridicoli

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