Il Gruppo Gmc srl fa la voce grossa e "avverte" il Consiglio comunale

Il Gruppo Gmc srl fa la voce grossa e “avverte” il Consiglio comunale

Danila La Torre

Il Gruppo Gmc srl fa la voce grossa e “avverte” il Consiglio comunale

Tag:

lunedì 28 Gennaio 2013 - 19:42

Con atto stragiudiziale, la società avvisa i consiglieri comunali che si riserva di intraprendere azioni risarcitorie e di interpellare anche la Corte dei Conti

Secondo Palazzo di Giustizia, serve un’immediata accelerazione. Ad invocarla è la prima classificata nella "gara" indetta nel 2009, il Gruppo Gmc srl, che con un atto stragiudiziale di 12 pagine torna ad invitare il Consiglio Comunale a darsi una mossa, ratificando l’iter ammnistrativo relativo alla localizzazione del nuovo tribunale in via Bonino. «L’edificio – si legge nel documento – è ormai in avanzata fase di realizzazione, sarebbe fruibile entro pochi mesi dalla formalizzazione dell’acquisto e comporterebbe l’immediato risparmio dei fitti passivi», quantificati dalla Gmc in 1,5 milioni di euro l’anno. La società avverte, inoltre, i consiglieri comunali che si riserva di intraprendere azioni risarcitorie «a tutela dei propri diritti lesi dall’inadempimento dell’amministrazione comunale» e di interpellare anche la magistratura contabile.

LA LUNGA STORIA DEL SECONDO PALAZZO GIUSTIZIA

La storia non solo è arcinota, ma anche datata nel tempo, risalendo al lontano 1995, quando il Ministero di Giustizia concede al Comune di Messina un contributo di 13 milioni di euro, incrementato nel 2004 di ulteriori 5 milioni di euro per la costruzione e/o acquisto di immobili da destinare ad edilizia giudiziaria. Dopo anni di immobilismo, che mettono a repentaglio l’arrivo delle somme ministeriali, qualcosa comincia muoversi, dietro sollecitazione giunta dalla capitale, solo nel 2009.

L’amministrazione Buzzanca indice una selezione in base a determinati requisiti, che viene vinta dal Gruppo Gmc srl, seguito dalla Neptunia Spa (Gruppo Franza) e dalla Curia. La seconda e terza classificata decidono di presentare ricorso, ma vedono le loro domande rigettate dal Tar, così come quella proposta da un gruppo di avvocati messinesi.

L’11 dicembre 2009 il Comune di Messina sottoscrive, dunque, col Gruppo Gmc srl, un compromesso di vendita, ma anche questo viene impugnato dalla Neptunia Spa e dalla Curia. In questo caso, il Cga di Palermo accoglie il ricorso presentato dall’Arcidiocesi, stabilendo che la procedura risulta viziata per incompetenza dell’organo di giunta a siglare la vendita.

Il commissario straordinario, Luigi Croce dopo avere deliberato la revoca, in autotutela, del provvedimento della giunta municipale del 9 settembre 2009, lo scorso novembre propone una nuova delibera, sollecitando i consiglieri comunali « a ratificare la graduatoria finale come formatasi a seguito dei lavori della Commissione» o a tornare sul libero mercato per reperire «idoneo complesso immobiliare da destinarsi ad uffici giudiziari».

Tuttavia, da allora il Consiglio comunale, è rimato inerme e, a parte ascoltare in audizione le ragioni della Neptunia, della Curia e della stessa Gmc, non ha ancora assunto alcuna decisione, suscitando le ire del Gruppo Gmc, che già a dicembre aveva notificato un atto stragiudiziale ai consiglieri, invitandoli a mettere fine a questa vicenda infinita, nelle cui dinamiche sembrano giocare un ruolo fondamentale gli interessi di parte. L’Ordine degli avvocati vorrebbe, infatti, il secondo Palazzo di giustizia non solo vicino ma addirittura attaccato a Palazzo Piacentini e per questo “sponsorizza” l’ipotesi progettuale che prevede la realizzazione di due torri all’interno del cortile che ospita il tribunale. Ma possono sempre prevalere gli “ interessi di bottega” ? (Danila La Torre)

Un commento

  1. il secondo palazzo non verrà mai fatto perchè in questa città di massoni, deve prima esserci il veto di tutti i proprietari di immobili, archivi a cui lo stato paga una mare di soldi ogni mese. la nostra non è una città normale, e invece di delocalizzare gli uffici come a reggio calabria, dove è stat fatta la cittadella giudiziaria fuori dal centro urbano, si ipotizza addirittura (pura follia speculativa) di costruire addirittura una “torre” nel giardino del palazzo di giustizia, con il veto dell’ornine degli avvocati, manco a farlo apposta!!! troppo comodo!!!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007