Seduta straordinaria del Consiglio comunale, D'Uva scrive al Ministro Cancellieri

Seduta straordinaria del Consiglio comunale, D’Uva scrive al Ministro Cancellieri

Seduta straordinaria del Consiglio comunale, D’Uva scrive al Ministro Cancellieri

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domenica 19 Gennaio 2014 - 08:46

Fissata per giovedì alle 10.30 la seduta aperta straordinaria dedicata all'annoso problema del secondo Palazzo di giustizia. Il deputato grillino Francesco D'Uva interroga direttamente il Ministro della Giustizia per sapere se ci siano iniziative in cantiere per la città di Messina.

C’è chi vorrebbe il secondo palazzo di giustizia nei locali dell’ex ospedale Margherita, chi invece continua a puntare sulla soluzione ex Casa dello Studente di via Cesare Battisti. La querelle va avanti da anni, nel mezzo ci sono finanziamenti e un contenzioso che potrebbe creare non pochi problemi al Comune, ci sono gli appelli lanciati dalle varie parti coinvolte nella vicenda e gli scontri tra chi parteggia per l’una o l’altra soluzione. Il risultato è che la parola fine sembra non dover arrivare mai. E nel frattempo a Palazzo Piacentini si lavora in condizioni sempre più precarie.

La questione tornerà in Consiglio comunale, è la prima volta dall’inizio di questo mandato, durante una seduta aperta straordinaria convocata per giovedì alle 10.30. Il Consiglio affronterà i vari nodi caldi della vicenda e proverà a tirar fuori un documento che dia precise indicazioni all’amministrazione Accorinti.

Ad accendere i riflettori sul problema è anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva che ha scritto al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri un’interrogazione per capire se ci sia l’intenzione di assumere iniziative per ripristinare il corretto funzionamento dell’attività giudiziara nella città di Messina.

“Tutta la città – dichiara D’Uva – è a conoscenza di come Palazzo Piacentini non sia più sufficiente a contenere tutte le corti e gli uffici giudiziari della sezione di Messina, con grave ripercussione sul regolare svolgimento delle relative attività. Numerose delibere assunte dai vari consigli comunali, nel corso di questi anni, hanno più volte evidenziato la mancanza di spazi all'interno del Palazzo di Giustizia. Tuttavia, anziché trovare una soluzione adeguata e definitiva, si è optato per soluzioni tampone, inefficienti e assolutamente troppo onerose per un comune dalle esigue risorse qual è quello messinese. In un Tribunale al cui interno hanno operato i migliori giuristi della storia del Nostro Paese, le udienze civili devono necessariamente tenersi in una camera di consiglio, così come previsto dal nostro ordinamento, e non in stanze di pochi metri quadrati, alla presenza di decine di persone, con grande difficoltà per magistrati, avvocati e gli eventuali testimoni chiamati in giudizio”.

“Da quanto risulta – continua D’Uva – ad oggi il Comune della Città di Messina, per sopperire alla mancanza di locali adeguati, ha posto in essere alcune onerose locazioni, la cui somma è pari a € 1.871.743,62 annui. Le amministrazioni precedenti hanno addirittura discusso di alcuni progetti per la costruzione ex novo di un Palazzo di Giustizia satellite. Io credo che il Palazzo satellite sia una assoluta necessità per la Città di Messina, ma la soluzione deve necessariamente ricadere su alcune strutture, quali l’ex struttura ospedaliera Regina Margherita attualmente inutilizzata, che con i necessari cambiamenti strutturali possono rappresentare una soluzione sicuramente più idonea e meno onerosa. Il Ministero di giustizia avrebbe già destinato da alcuni anni, in favore del Comune della Città di Messina, un finanziamento di circa 17.000.000 di euro per l’acquisto, o la ristrutturazione di uno stabile già esistente, da destinare a plesso satellite dell’attuale Palazzo di Giustizia. Ritengo che, qualora questa possibilità dovesse risultare immediatamente attuabile, sarebbe davvero impensabile non agire immediatamente”.

Il deputato grillino vuole sapere se esistono provvedimenti assunti nel corso degli ultimi anni dal Ministero della giustizia riguardanti un finanziamento utilizzabile per la ristrutturazione di uno stabile da destinare a plesso satellite dell’attuale Palazzo di Giustizia. E siccome il rischio è di perdere un’important opportunità, D’Uva chiede di sapere quali siano i requisiti necessari per il godimento delle somme destinate e le relative scadenze.

5 commenti

  1. COMMENTO APERTO A Francesco PALANO QUERO, e per conoscenza a Francesco D’UVA. Quali le ripercussioni dell’incontro-accordo fra Matteo RENZI e Silvio BERLUSCONI per la politica della nostra città? Le vecchie ideologie del novecento sono cadute miseramente,sono insignificanti elettoralmente,devono però avere il diritto di avere il diritto di tribuna in Parlamento. Prima Silvio BERLUSCONI,poi il MOVIMENTO 5 STELLE di Beppe GRILLO,oggi Matteo RENZI,anche gli ideali come le ideologie,in politica,non saranno più lo strumento per la raccolta del consenso elettorale,rimarranno nella sfera privata di un popolo,e grazie alla RESISTENZA,sono custoditi nella prima parte della COSTITUZIONE. La politica ritorna all’attività pratica di ricerca delle soluzioni in economia e nell’ampliamento dei diritti individuali,quest’ultimi in penombra nella carta costituzionale. Lei presidente PALANO QUERO incarna bene il nuovo corso,lo ha dimostrato con la partecipazione attiva al governo dell’isola pedonale,sa bene che il voto di opinione,intorno al PARTITO DEMOCRATICO, transitato momentaneamente in 5 STELLE e a RENATO sindaco,desideri una migliore qualità della vità,e lo strumento sono le isole. Il sicuro successo di Matteo RENZI, che si avvia a governate l’Italia,sancito dal pellegrinaggio di ieri di Silvio BERLUSCONI,farà di lei il prossimo sindaco di Messina,sono sicuro che RENATO sindaco troverà la strada giudiziaria,in caso di sentenza negativa,per andare a nuove elezioni e non consegnare Messina al vecchio sistema d’interessi,intorno a CALABRO’. Il destino elettorale di 5 STELLE dipenderà da RENZI,sempre se fosse capace di trasformare il Senato in una camera delle regioni,senza costi politici,fare una riforma del lavoro,che dia ai giovani ai disoccupati un reddito di cittadinanza,abolendo la cassa integrazione,strumento di potere del sindacato e delle aziende vicinissime alla politica. PARLIAMONE

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  2. Purtroppo in un città come messina non comanda il buon senso ma solo la forza politica di massoneria e di avvocatoni che pur di non avere spostati gli uffici da sotto il loro grandi studi sarebbero disposti a veder morire la gente sotto le macerie di edifici ormai quasi pericolanti. QUesta è Messina in mano a pochi e noi dobbiamo sempre subire. Il margherita è di certo una buona soluzione e i soldi stanziati basterebbero per l’adeguamento, non dimentichiamoci che ci sono i parcheggi ed è servitissima dal tram, di certo non si può dire altrettanto della casa dello studente che non risolverebbe il problema di tutti gli uffici da traferire senza pensare alle spese per adeguamento, parcheggi e traffico in una zona già congestionata di suo. Non dimentichiamoci che nei posti civili il 2 palazzo di giustizia è decentrato proprio per motivi di traffico e parcheggi, certo è difficile far alzare il c…. ai grandi avvocatoni che ormai spadroneggiano in centro e affittano a prezzi spropositati tutti i loro appartamenti per studi legali. SIamo sempre i soliti e non cambierà mai niente qui nè dal basso nè dall’alto!!

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  3. Bravo,D’Uva!Buon sangue non mente!

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  4. Fa piacere sapere che l’On. cittadino D’Uva sia uscito dall’ibernazione post elettorale.
    Ne avevamo perso le tracce.

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  5. Vorrei capire che attinenza ha il Suo commento con il palazzo di Giustizia di Messina.Lei ama esibire la Sua cultura e complicare anche le cose semplici.Evidentemente non sa che Carducci raccomandava “Ordine,chiarezza,semplicità”

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