Assenze eccellenti, dietrofront improvvisi, nuove alleanze: sì del Consiglio alla rinegoziazione mutui

Assenze eccellenti, dietrofront improvvisi, nuove alleanze: sì del Consiglio alla rinegoziazione mutui

Francesca Stornante

Assenze eccellenti, dietrofront improvvisi, nuove alleanze: sì del Consiglio alla rinegoziazione mutui

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giovedì 11 Giugno 2015 - 23:35

Sul filo del rasoio e dopo una seduta lunghissima finita a tarda sera il Consiglio comunale ha approvato la delibera per dilazionare fino al 2044 alcuni mutui sulle spalle di Palazzo Zanca. Ma la vera protagonista del giorno è stata la politica. Tra l'assenza dell'Udc, l'inedita alleanza Pd-centrodestra e gli oppositori di ferro che abbandonano l'aula tanti colpi di scena.

Nuovi assetti politici, nuove alleanze, spaccature che diventano ancora più profonde, prove di forza che non hanno sortito l’effetto sperato, patti di non belligeranza politicamente convenienti presentati come senso di responsabilità nei confronti della città, vecchie e nuove “stampelle”. E alla fine un vincitore, l’assessore Guido Signorino che, nonostante tutto, ha centrato un risultato che lo scorso anno non era riuscito ad ottenere: l’approvazione della rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti. La lunghissima seduta del Consiglio comunale di ieri ha regalato tanti colpi di scena e una fotografia totalmente nuova degli equilibri che da ora in poi terranno in piedi l’aula. Grande assente della giornata l’Udc che per la prima volta, dopo due anni di appoggio praticamente incondizionato all’amministrazione Accorinti sulle materie finanziarie, ieri ha deciso di non esserci per iniziare a tracciare quella linea che adesso li colloca tra gli oppositori. Una presa di posizione che il gruppo capitanato da Mario Rizzo ha iniziato a maturare nelle scorse settimane e che mette nel mirino i colleghi di coalizione, soprattutto quel Pd che l’Udc non ha più intenzione di “coprire” passando per stampella dell’amministrazione Accorinti. Non si sono presentati in aula probabilmente per dimostrare anche all’assessore Signorino che la loro assenza pesa quando si tratta di votare atti importanti, una prova di forza che però non ha funzionato perché alla fine la delibera per la rinegoziazione dei mutui è passata. Ed è passata grazie ad una ritrovata unità del Pd di Paolo David e Giuseppe Santalco che, evidentemente ferito nell’orgoglio, ha voluto inviare un messaggio chiaro ai colleghi centristi ed ha approfittato del vuoto lasciato per far valere i suoi numeri. E’ passata grazie ad un centro-destra che con il Pd ha siglato un nuovo asse politico all’interno dell’aula e ha sfruttato l’occasione della rinegoziazione dei mutui per presentarsi all’amministrazione come possibile nuovo interlocutore da tenere in considerazione nelle scelte importanti che riguardano soprattutto la gestione finanziaria di Palazzo Zanca. E’ passata grazie al dietrofront dei Democratici Riformisti che in prima battuta avevano deciso di non offrire alcun sostegno all’amministrazione per la mancata chiarezza sui bilanci, tanto che per l’intera giornata in aula erano presenti solo Nino Interdonato, Nino Carreri e Carlo Abbate, ma che davanti al rischio che la rinegoziazione potesse naufragare per la mancanza del numero legale sono corsi in massa a Palazzo Zanca e hanno fornito quell’appoggio che si è rivelato numericamente decisivo. Probabilmente anche loro per non darla vinta all’Udc che avrebbe dimostrato di essere fondamentale per la tenuta dell’aula. Un quadro politico ben delineato da Piero Adamo che, preoccupato per quale sarebbe stato l’esito della seduta ha commentato: “Siamo di fronte ad un consiglio alla deriva, la situazione politica esplosa. La maggioranza a cui i cittadini hanno affidato la gestione della città si è dilaniata e i cittadini rischiano di restare bruciati dal fuoco che si è acceso tra Udc, Dr e Pd”.

Alla fine, alle 22.30 di una giornata lunghissima, la rinegoziazione dei mutui è stata approvata con i 14 voti favorevoli di Piero Adamo, Fabrizio Sottile, Daniela Faranda e Pippo Trischitta per il centro-destra, Lucy Fenech e Ivana Risitano per CMdB, Paolo David, Simona Contestabile, Nicola Cucinotta, Francesco Pagano, Giuseppe Santalco, Carlo Cantali per l’area Pd, Antonella Russo per il gruppo misto, Pio Amadeo per Art. 4. Hanno scelto invece la strada dell’astensione tutti i Dr Elvira Amata, Nino Carreri, Nino Interdonato, Rita La Paglia e Carlo Abbate, ma anche l’unica voce fuori dal coro Pd Claudio Cardile e la presidente Emilia Barrile che però si astiene da ogni votazione per il ruolo che ricopre all’interno dell’aula.

Un voto che è arrivato alla fine di una giornata al cardiopalma, tra la necessità di votare nel più breve tempo possibile l’atto che dovrà essere inviato a Cassa Depositi e Prestiti entro le 17 di oggi e la durissima opposizione di Nina Lo Presti e Gino Sturniolo che alla fine è sfociata nella decisione di abbandonare l’aula all’ennesimo attacco furente del capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che li ha etichettati come irresponsabili nei confronti della città, dopo che avevano incassato le dichiarazioni poco felici del capogruppo Pd David che ha letto nell’opposizione di Nina Lo Presti solo un modo per vendicarsi dell’amministrazione Accorinti per non aver ricevuto nulla in cambio dell’appoggio iniziale. Un'uscita di scena poco gradita anche dalle consigliere di CMdB Fenech e Risitano che hanno visto in questo gesto un attacco alla democrazia. A ruota sono stati seguiti da Donatella Sindoni e Daniele Zuccarello che, prima di lasciare il suo scranno, ha però contestato a muso duro questo atteggiamento del Pd che si è scoperto nuovo partner dell’amministrazione Accorinti. “Non accettiamo questo modo di fare e gli accordi che alcuni colleghi del Pd evidentemente hanno fatto sottobanco con questa amministrazione” ha urlato Zuccarello prima di lasciare la seduta proprio nel momento in cui si stava ormai volgendo verso la votazione finale. Votazione che a quel punto sarebbe andata a vuoto visto che in aula erano rimasti solo in 17. Lì è scattata la sospensione e il tam tam di telefonate per riuscire a portare tra i banchi chi aveva deciso non esserci. Alla fine hanno ceduto i Dr di Elvira Amata che, come dichiarato da Nino Carreri, hanno voluto dimostrare correttezza politica ed etica. “Siamo un partito, non un’armata Brancaleone, abbiamo sempre messo la faccia e continuiamo a farlo per dimostrare la nostra responsabilità, soprattutto quando si tratta di mettere l’aula nelle condizioni di lavorare” ha detto Carreri lanciando a nome del gruppo anche un messaggio all’amministrazione che fino ad oggi aveva preferito tessere relazioni con altri esponenti politici, riferendosi chiaramente all’Udc, per ritrovarsi oggi in questa situazione. Un messaggio ancor più duro l’ha invece indirizzato, a titolo personale, direttamente al vicesindaco Signorino: “Non accetto ingerenze di alcun tipo sulle mie scelte politiche personali e non accetto telefonate dell’ultimo minuto da parte dell’assessore Signorino che si ricorda di alcuni di noi solo in alcuni momenti” ha detto Carreri senza peli sulla lingua.

E così, sul filo del rasoio, l’operazione di dilazione di 27 mutui fino al 2044 è stata approvata da 14 consiglieri su un Consiglio che, lo ricordiamo, conta 40 poltrone teoricamente occupate. Un’operazione che è stata accolta come una grande opportunità che garantirà nell’immeditato una maggiore liquidità a disposizione dell’amministrazione da spendere e in progetti e investimenti.

IL DIBATTITO

A presentare la delibera naturalmente il vicesindaco Guido Signorino: “La scelta dei mutui da rinegoziare è stata tecnicamente fatta sulla base dei criteri indicati da Cassa Depositi e Prestiti. Abbiamo scelto di evitare mutui con un debito residuo inferiore a 200 mila euro perché hanno un importo di rata troppo basso e non avrebbe avuto senso allungarne la scadenza e puntato ad un miglioramento in termini di tasso interesse medio che scende dal 4,88% al 4,61%. L'operazione consente economie per circa 20 milioni di euro fino al 2035, dando luogo a esborsi maggiori nei bilanci seguenti fino al 2044 per 17 milioni, ma ci sarà un saldo positivo per 2 milioni, dunque un vantaggio per l’Ente” ha spiegato Signorino che, a differenza dello scorso anno, ha anche indicato al Consiglio la destinazione delle economie che si avranno a disposizione in questo 2015, scegliendo di destinare 130 mila euro alla ristrutturazione della scuola Giovanni XXIII, che poi consentirà un risparmio di 340 mila euro annui di fitto passivo, 980 mila euro al cofinanziamento della raccolta porta a porta che doveva essere finanziato dalla Tari 2015 e che dunque consentirà una leggera riduzione sulla tassa rifiuti, riduzione di cui comunque i cittadini probabilmente neanche si accorgeranno, visto che proprio a causa di quei 980 mila euro in più la Tari sarebbe stata più cara rispetto allo scorso anno.

Un’operazione che ha convinto il Pd di Paolo David: “La città sta aspettando risposte e questa delibera mette in condizione di poterle dare, inoltre il Comune avrà maggiore elasticità di cassa senza subire una passività. Questa è una delibera della città no dell'amministrazione e noi stiamo dimostrando che nei momenti giusti ci siamo”. Sulla stessa scia la collega Simona Contestabile, la capogruppo Ncd Daniela Faranda, la consigliera Antonella Russo che ha contestato l’assenza di chi ha scelto di mancare pur avendo appoggiato il Piano di riequilibrio che proprio in questa operazione troverebbe un valido sostegno. “Il comune è con l'acqua alla gola, visto che i mutui ci sono e dobbiamo guardare al futuro abbiamo una chance per prendere respiro” ha detto la Russo che però aveva proposto insieme alla Contestabile di destinare le economie alla ristrutturazione di Casa Serena, alla manutenzione viaria e fognaria e all’integrazione oraria per i precari comunali, non riuscendo a incassare l’appoggio dei colleghi. Pippo Trischitta invece ha fatto leva proprio sulle riduzioni Tari di cui beneficeranno i cittadini grazie a questa operazione, definita invece da Carreri uno specchietto per le allodole. “Se l'amministrazione voleva ridurre la Tari doveva ridurre la spesa e invece i costi di Messinambiente sono aumentati per le scelte improvvide del management” ha detto l’esponente Dr che in prima battuta aveva annunciato un voto contrario che poi si è trasformato in astensione in linea con l’intero gruppo.

Durissimo l’intervento di Nina Lo Presti che ha contestato l’operazione su molteplici fronti. “Andremo a rinegoziare mutui che sono già stati effetto di rinegoziazione e questo è di fondamentale importanza, soprattutto scoprendo che si tratta di mutui che risalgono addirittura al 1982 senza sapere cosa hanno fruttato. E poi dove sono finite le economie della prima rinegoziazione che ha avuto a disposizione l’amministrazione Genovese?” ha esordito la Lo Presti che ha poi fatto le pulci alle finalità elencate dall’amministrazione a sostegno dell’operazione: “Una delle prime finalità è la riduzione del tasso di interesse, ma trattandosi di un punto percentuale è talmente residuale come vantaggio da non poter giustificare mai un allungamento fino al 2044. E tutto questo per recuperare solo poco più di un milione l’anno e solo questo ci fa capire quanto siamo alla frutta, altro che rilancio della città”. A far arrabbiare la consigliera però è stato quel patto intergenerazionale di cui si parla nella delibera per spiegare i vantaggi di cui evidentemente godranno tante generazioni di messinesi, anche se la Lo Presti vorrebbe capire quali e in che termini. A fargli da eco il compagno di battaglia Gino Sturniolo. “Queste sono operazioni disperate che ci lasciano strozzare dalle banche e questo provvedimento sostiene anche il piano di riequilibrio che è il simbolo per eccellenza di una politica recessiva che continua ad alimentare i debiti a causati nel passato”. Sturniolo ha anche ricordato i pronunciamenti della Corte dei Conti sui risparmi derivanti da rinegoziazioni, validi solo quando saranno tali da giustificare quanto si pagherà in più negli anni a venire.

E dopo un serrato dibattito in cui non sono mancate le frecciate politiche e gli sconti la rinegoziazione ha visto la luce. Adesso dovrà essere Cassa depositi e Prestiti a esprimersi.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Ma che risparmi da pezzenti … cosa vuoi che siano 2 milioni … per fare poi che … ristrutturare una scuolaccia così poco in … poi ancora non ho capito che nesso ha la riduzione della TARI con il contributo che daranno ad una trasmissione così chic come “porta a porta” … ma perchè gireranno qualche puntata a Messina? Così sentenziò la consigliera d’opposizione (a prescindere) Faranda … una dei tanti chi avi a bacca o sciuttu e che se governasse lei creerebbe un sacco di posti di lavoro (ai so cumpari)! A ben risentirci!

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  2. Ma che risparmi da pezzenti … cosa vuoi che siano 2 milioni … per fare poi che … ristrutturare una scuolaccia così poco in … poi ancora non ho capito che nesso ha la riduzione della TARI con il contributo che daranno ad una trasmissione così chic come “porta a porta” … ma perchè gireranno qualche puntata a Messina? Così sentenziò la consigliera d’opposizione (a prescindere) Faranda … una dei tanti chi avi a bacca o sciuttu e che se governasse lei creerebbe un sacco di posti di lavoro (ai so cumpari)! A ben risentirci!

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  3. “L’operazione consente economie per circa 20 milioni di euro fino al 2035, dando luogo a esborsi maggiori nei bilanci seguenti fino al 2044 per 17 milioni, ma ci sarà un saldo positivo per 2 milioni”…. voi intanto preoccupatevi per i 50.000 euro spesi per la conferenza!
    p.s. – uscire dall’alula dopo aver incassato il gettone di presenza? Viva la revolucion!!

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  4. “L’operazione consente economie per circa 20 milioni di euro fino al 2035, dando luogo a esborsi maggiori nei bilanci seguenti fino al 2044 per 17 milioni, ma ci sarà un saldo positivo per 2 milioni”…. voi intanto preoccupatevi per i 50.000 euro spesi per la conferenza!
    p.s. – uscire dall’alula dopo aver incassato il gettone di presenza? Viva la revolucion!!

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  5. Ecco l’ennesima manovra diversiva di questa amministrazione comunale , il cui scopo e quello di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dagli scandali di cui sono infarcite anche le pietre di palazzo zanca ! Il pensiero di questi pseudo politicanti è ; “ci avete votati , fessi , e adesso facciamo ciò che più ci conviene , tanto la poltrona da sotto il culo , fino alle prossime elezioni , non ce la toglie nessuno!”

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  6. Ecco l’ennesima manovra diversiva di questa amministrazione comunale , il cui scopo e quello di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dagli scandali di cui sono infarcite anche le pietre di palazzo zanca ! Il pensiero di questi pseudo politicanti è ; “ci avete votati , fessi , e adesso facciamo ciò che più ci conviene , tanto la poltrona da sotto il culo , fino alle prossime elezioni , non ce la toglie nessuno!”

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  7. Ascoltavo la canzone di Bennato mentre leggevo il vostro articolo… “alle feste che organizzava
    c’era il bel mondo ed anche lui suonava
    gli altri all’aperto senza protestare
    se no aumentava le tasse da pagare
    Meno male che adesso non c’è Nerone….
    Però in fondo ci sapeva fare
    e per distrarli dalle cose serie
    ogni domenica li mandava in ferie
    tutti allo stadio a farli divertire…..”

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  8. Ascoltavo la canzone di Bennato mentre leggevo il vostro articolo… “alle feste che organizzava
    c’era il bel mondo ed anche lui suonava
    gli altri all’aperto senza protestare
    se no aumentava le tasse da pagare
    Meno male che adesso non c’è Nerone….
    Però in fondo ci sapeva fare
    e per distrarli dalle cose serie
    ogni domenica li mandava in ferie
    tutti allo stadio a farli divertire…..”

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