Anna Giordano: “Chi cambia idea viene tacciato di avere specifici interessi”

Anna Giordano: “Chi cambia idea viene tacciato di avere specifici interessi”

Anna Giordano: “Chi cambia idea viene tacciato di avere specifici interessi”

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lunedì 22 Ottobre 2012 - 08:37

L’attivista del Wwf commenta l’articolo di Gian Antonio Stella sul corriere della sera in merito al cambio d’idea sul Ponte, del senatore D’Alia, dopo aver acquistato casa: “Un contrario al ponte non diventerà mai favorevole, mentre un favorevole, se verifica le informazioni, può diventare un difensore dell’unicità dello Stretto”

“Il senatore compra casa (e cambia idea sul Ponte)”. L’articolo di Gian Antonio Stella sul corriere della sera, riferito al senatore Gianpiero D’Alia, sta suscitando diverse reazioni in città. A voler far sentire la sua opinione, è Anna Giordano, del Wwf.

“In questo paese – scrive Anna Giordano – sembrerebbe vietato utilizzare il cervello per studiare un progetto, i suoi benefici (o meno), le sue ricchezze o carenze, tanto da poter – una volta studiato meglio il tutto – anche cambiare idea. E se si cambia idea, si viene tacciati di voltafaccia o peggio, di avere specifici interessi. L’articolo apparso sul Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella e ripreso da Tempostretto sembrerebbe l’apoteosi di questo divieto non scritto”.

Secondo la responsabile del Wwf, la sorte toccata ai “no ponte”, tocca ora anche chi da un’idea favorevole è passato ad una contraria: “I vari no ponte, di qualunque professione (e non), sono da anni dileggiati, accusati di ideologia spiccia, di sindrome Nimby “non nel mio giardino” nonostante avessero argomenti tecnico – scientifici – economici a supporto del no a quest’opera assolutamente inutile (leggendosi migliaia e migliaia di pagine del progetto), subendo attacchi di ogni genere, strumentali quando non subdoli, senza sosta.

Ora la stessa sorte colpisce chi invece è arrivato ad un no al ponte nel tempo, avendo l’intelligenza di leggersi le carte, di essere critico e di ascoltare chi la pensa diversamente, dati alla mano e alla luce di tutto ciò, passare da un si convinto, ad un no altrettanto convinto. Lo abbiamo sempre detto, un “no ponte” da sempre non diventerà mai un “sì ponte”, ma uno a favore del ponte, se possiede la capacità di verificare e di “assorbire” le informazioni oggettive che vengono dal mondo dell’opposizione per nulla ideologica, può diventare uno strenuo difensore dell’unicità dello Stretto di Messina”.

Anna Giordano ricorda infine che i cantieri non apriranno: “Le tanto vituperate associazioni ambientaliste hanno dimostrato ancora una volta che il progetto definitivo presenta lacune e contraddizioni non in linea con quella che dovrebbe essere la definizione di un siffatto progetto. Il 1 ottobre abbiamo inviato 135 pagine di osservazioni, che seguono le 245 del novembre scorso. Giusto per dirne una, i circa 13 milioni di metri cubi di materiale di scavo complessivi tra Calabria e Sicilia, che erano indicati nel progetto definitivo del 2011, sono diventati, 7 mesi dopo, ben 16 milioni, ovvero 3 milioni di metri cubi in più, senza alcuna modifica delle infrastrutture previste (e senza neanche scriverlo, l’abbiamo scoperto noi, carte e calcolatrice alla mano).

Anche su questo e sulle risposte date dalla società Stretto di Messina, abbiamo scritto a chi di dovere. Ben venga chiunque decida di dire no al ponte con alle spalle un “sì” convinto per anni, consapevole che in questi anni il progetto del ponte ha fermato un’intera città immobilizzandola, svuotandola, drenando risorse pubbliche mentre servirebbero per ben altre opere, non ultima, l’opera più importante di tutte: mettere in sicurezza antisismica e idrogeologica l’intero territorio comunale prima che sia troppo tardi”.

26 commenti

  1. Gentile Signora Giordano, Le consiglio di percorrere la strada fatta da Alice per raggiungere il Paese delle Meraviglie e di non tornare più indietro.
    Grazie.

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  2. MessineseIncallito 22 Ottobre 2012 09:26

    In questo paese è ovvio che non è vietato usare il cervello, ma lo si faccia con criterio….dovrebbe farlo anche Anna Giordano e rendersi conto che sono stati finora i politici a pilotare il movimento NO-PONTE come ha ben dimostrato l’ultima manifestazione contro l’opera, con quattro gatti a parteciparvi proprio perchè non la si voleva slegata dalla politica.
    Il movimento NO-PONTEha avuto degli effetti positivi alla fin fine:
    1. d’alia ha preso una villona ad un prezzo stracciato (POVERACCI QUELLI CHE SONO STATI COSTRETTI A “CEDERLA” PERCHE’ CONVINTI CHE SAREBBE STATA ABBATTUTA)
    2. i franza si fanno sempre più ricchi e si permettono di licenziare e tagliare stipendi come manco marchionne si è mai permeso di fare

    COMPLIMENTI A TUTTI

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  3. puzza di bruciato 22 Ottobre 2012 10:09

    La cosa da non sottovalutare è che la notizia se non fosse stato per il corriere non sarebbe mai arrivata ai messinesi… Mi sembra anche giusto che i ns politici/dipendenti non abbiano segreti per i concittadini… solo con questa trasparenze sarà possibile riconquistare la ns fiducia!!!

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  4. Cara Anna Giordano ,permettimi di aiutarti a rilevare palesi contraddizioni e contestarti una chiara impostazione ideologica fondamentalista quando dici appunto che un NO PONTE non cambiera’ MAI idea mentre un SI Ponte “può diventare un difensore dell’unicità dello stretto” (sic) La fede fondamentalista ,la passione e l’amore per la natura non ti autorizza a forzature logiche che si rivelano nella sostanza arroganti . Perfino il Grillo nazionale ha modificato la propria opinione sul PONTE invocando proprio a Messina la necessita di fare esprimere i cittadini a mezzo del REFERENDUM popolare. Sulla competenza poi tua e delle associazioni ambientaliste sul merito dell’opera permettimi di nutrire qualche dubbio se come dici sono state prodotte migliaia e migliaia di pagine elaborate dalle migliori professionalita MONDIALI e ll’unica critica che registri e’ ,pensate, che i materiali di scavo sono passati da 13 ml di mc a ben 16 milioni. Si resta allibiti. Infine una confidenza : Beppe Grillo e’ probabilmente contrario al Ponte SOLO perché degli amici architetti e ingegneri con i quali aveva parlato gli avevano assicurato l’impossibilità tecnica di realizzazione di un Ponte così lungo a campata unica. Allora un ultima provocazione : ipotizziamo in astratto che si POSSA realizzare un PONTE ECOSOSTENIBILE. Quale sarebbe la tua posizione e degli ambientalisti? Sareste orfani della battaglia? O lo appoggereste?…e poi…..”mettere in sicurezza antisismica ed idrogeologica l’intero territorio comunale…” Se qualcuno pensa veramente di farcela garantendo le risorse necessarie o e’ un ingannatore o un ingenuo in tutti i casi sarei d’accordo. Ma e’ finito il tempo degli inganni e della incompetenza. La parola ai cittadini …correttamente informati.

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  5. Il punto è proprio questo: D’Alia non si è convinto leggendo le carte, ma comprandosi una villa sotto costo ed all’epoca dei carotaggi e ben prima che fosse depositato il progetto definitivo realizzato dai più grandi studi ingegneristici internazionali.
    Di voi ambientalisti non gliene poteva fregare di meno.
    Ed è gravissimo che la Gazzetta del Sud non spenda una riga per tentare una inchiesta sugli affari occulti che dal 1965 si fanno in questa città e che ne hanno determinato la morte.
    Finora si sono fatti gli interessi privati senza il ponte.
    A parte Giordano, Signorino (figlio di un’altra tenace ambientalista) ed Accorinti, sarebbe interessante sapere dietro i NO PONTE quanti altri interessati opportunisti della fame dei messinesi e a tutela delle loro case e cose private, si nascondano. Forse sono gli stessi che acquistano centri di formazione professionale ricevendo decine di milioni di euro da fondi europei e regionali e assumendo decine di lavoratori in piena campagna elettorale (inchiesta di Panorama di luglio).
    Intendiamoci: se il ponte non si fa non è per quattro ambientalisti in cui non si riconosce nessuno (che c’entrano i milioni di mc. di sabbia su 15.000 file di progetto di altissimo valore tecnologico?) ma perchè la Sicilia e la Calabria sono colonie d’Italia e tra qualche anno saranno espunti dal “centro nord” (la TAV si fa malgrado i NO TAV e costa 20 miliardi di euro per risparmiare 20 minuti di treno contro 2 ore e 20 minuti dello Stretto).
    L’Italia si ferma a Napoli ed a Bari. Resteremo sempre di meno, poveri, miserrimi e mafiosi ma certo felici di alzare gli occhi e guardare gli uccellini.

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  6. Vorrei riproporre ad Anna Giordano la domanda che gli fece Folco Quilici, favorevole alla costruzione del Ponte, se danneggia più l’ambiente la costruzione di un porto o quella di un Ponte!
    Ma Anna Giordano sa quanti metri cubi di materiale necessitano per il ripascimento delle coste del messinese che saranno realizzate con la costruzione del Ponte?
    Ma Anna Giiordano sa che il materiale estratto servirà per coprire le brutture odierne delle cave di argilla di Valdina?
    Ma Anna Giordano si rende conto che in un sol colpo si recupererà finalmente la Rada San Francesco e tutte le zone di Messina sacrificate alla schiavitù da attraversamento con un recupero ambientale fortissimo e reale e non a chiacchere demogogiche?
    Messina è una Città che ha subito molto anche per colpa di coloro che osteggiano il progresso e che hanno una visione arcaica di cosa voglia dire ambientalismo!

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  7. il bluff sta nel fatto che NON si fa il PONTE NON si lavora a nuove infrastrutture…non si fa turismo …non si LAVORA e facciamo la fame ma DALIA compra casa e la signora GIORDANO prende premi.. e si soldi li spendono al nord (vedi MOSE e TAV..) !! Tutti a mangiare a casa GIORDANO …….

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  8. giustissimo !!!!!!!

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  9. Alla Signora Giordano mi permetto di chiedere di fare l’ambientalista a 360° e non solo vs le grandi opere che non gradisce. Perchè lei e i suoi colleghi non fanno un studio sulle condizioni dei traghetti e dall’inquinamento del mare e dell’aria che provocano in continuazione, rimarrebbero a bocca aperta. Perchè non hanno manifestato e bloccato l’esecuzione della costruzione del nuovo palazzo in stile avvenieristico su Corso Cavour difronte a P.za Duomo, dove prima vi era un gran bel giardino (magari non curato) con 4 alberi (pini?) di almeno 40 anni e altre piante e fiori, dove tanti uccelli si andavano a posare? Perchè non protestano e fanno bloccare le costruzioni sulle colline attorno a Messina dove le scempio del verde è innaccettabile?
    E che dire dell’inquinamento dell’aria ed accustico che provoca il passaggio dei tir in città? E non ultimo il costo in vite umane. Perchè non bloccano l’imbarco e lo sbarco?
    Le battaglie si fanno per tutto non solo per quello che ha maggior convenienza.

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  10. Un ponte ecosostenibile? Cos’è un altro progetto dei migliori ingegneri MONDIALI?

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  11. se ci fossero stati i soldi se ne sarebbero fregati delle lamentele del wwf . Il fatto e’ che ormai non si sono quattrini.
    Il no al ponte spesso non deriva da una idea seppur nobile di salvaguardia della natura; deriva anche dalla assoluta sfiducia nella politica e di tutto cio’ che ruota attorno.
    La certezza che quest’opera sarebbe durata 30 anni senza portare alcun beneficio alla sicilia se non alle tasche dei soliti noti ed ignoti.

    dimenticavo…. io ero contrario al ponte, ma visti i tempi, se ci fosse certezza sui tempi di esecuzione e non fosse devastante ambientalmente, cambierei idea in favore del ponte.

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  12. Sig.ra Giordano, Lei credo sia responsabile e capace di assumere le responsabilità di quello che dice ed’ha ragione ma solo su di un punto LA SITUAZIONE IDROGEOLOGICA, mentre per il PONTE SULLO STRETTO, la invito a passare 168 ORE (una settimana giorno e notte) con me fare la traversata con i traghetti (che potrebbero diventare qualcosa di bello con ristoranti e albergo incorporato per fare giri turistici sullo stretto) le faccio vedere che i traghetti per viaggiare usano energia eolica pertanto non inquinano, non scaricano niente in mare e sono nuovi di pacca, poi il costo è basso quindi possiamo traghettare 6 o 10 volte al giorno, i porti dentro Messina (dico porti perchè ce ne sono troppi) non non sono inquinati (con tutto il ferrovecchio che ci ormeggia) ed’è UN SUOLO STUPENDO tolto ai Cittadini, poi ci si mette anche il porto di V.le della Libertà che giustamente è meglio e inquina meno di un LIDO, inoltre e con questa finisco non fare il ponte è giusto, così tutto il traffico (compreso i TIR) passano dal CENTRO CITTA’, senza inquinare, senza fare chiasso, senza investire nessuno (Le ricordo che non’è passato un mese dall’ultima vittima), senza distruggere le strade, senza creare caos.
    COME VEDE CARA SIG.RA GIORDANO il ponte sullo stretto non serve e le dico ME LO VENGA A DIRE IN FACCIA SE HA IL CORAGGIO DI DISCUTERNE CON ME.

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  13. Ma perchè accapigliarsi per una cosa ormai finita per sempre? Il ponte avrebbe avuto un senso fino a quando le persone e le merci si muovevano su gomma. Vi ricordate il “controesodo” del mese di agosto di una volta, con il Viale della Libertà pieno di decina di migliaia di macchhine di turisti che dovevano fare ritorno al nord? Chi volete che adesso affronti un lungo e massacrante viaggio in macchina da Milano o da Torino quando il biglietto aereo A/R per tre persone costa 350 euro, meno di quanto si spenderebbe di benziana per una media cilindrata?
    Allora basta perdere tempo a parlare di un’opera adesso inutile, sarebbe come discutere se è il caso costruire una stazione per il cambio dei cavalli della diligenza!
    Il ponte è stata un’enorme balla per tenere buona la popolazione del sud per 30 e più anni e come in tutte le commedie che si rispettino bisognava trovare gli attori per tutti i ruoli necessari (favorevoli, contrari, indecisi, ecc.).
    Come spesso accade siamo sempre pronti ad abboccare all’amo, nonostante l’esca sia evidente e grossolana.
    Intanto la questione meridionale va avanti da circa 140 anni e con l’aria che tirra andrà avanti ancora a lungo.

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  14. La morale che si ricava leggendo questo articolo potrebbe essere:
    “un NO PONTE non diventerà mai un SI PONTE, un SI PONTE diventerà sicuramente NO PONTE, ma chi nasce venduto può solo vivere da venduto, comportarsi da venduto e morire da venduto dopo aver passato la vita a servire i “potenti” per avere qualche beneficio ed calunniare dei “deboli” per avere visibilità.
    Quanto sopra alla faccia dell’ambiente e dei veri ambientalisti
    Firmato
    IL LATO OSCURO

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  15. si capisce che la lettura di migliaia di file per osteggiare il Ponte impegna moltissimo, però un minutino per esprimere anche un semplice parere sul ciclo della gestione dei rifiuti e sulla discarica di Mazzarrà S. Andrea (realizzata a piena vista, aumentata a dismisura, a lato di un torrente che è corridoio ecologico e con elevato impatto sull’avifauna oltre che sulle persone) la dottoressa Anna Giordano del WWF non lo trova mai?

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  16. Questo articolo dimostra che la politica è tutto un gioco: non esistono bianchi, neri, sinstra, destra e centro. Questi sono soltanto “il giocattolo” da dare ai cittadini per portare avanti un’idea “virtuale”. Un pò come il calcio e i tifosi. Ovviamente la Sig.ra Anna Giordano, promotrice di parecchie lodevoli iniziative si guarda bene dal dire che una volta fatto il ponte, gli imbarcaderi privati, in particolare quello di viale libertà e tremestieri, perderebbero un monopolio (di fatto) e dovrebbero pensare a fare altro. E tutti gli investimenti fatti in questi anni? Riporto un pezzo tratto dal
    Provvedimento n. 10650 ( A267 ) DIANO/TOURIST FERRY BOAT-CARONTE SHIPPING-NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA

    sui rilievi dell’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    1.Il gruppo T-C occupa una posizione dominante nel mercato del servizio di traghettamento attraverso lo Stretto di Messina, con una quota, in termini di fatturato, nel 2000 pari a circa il 79%, realizzata quasi interamente sulla rotta principale, Villa S. Giovanni-Messina, dove T-C detiene circa l’82%. Sulla rotta Reggio Calabria-Messina, dove il gruppo T-C opera attraverso la controllata NGI, la quota detenuta è pari a circa il 47%. Va inoltre osservato che il gruppo T-C è l’unico operatore presente su entrambe le rotte.
    2.Per valutare appieno la posizione detenuta dal gruppo T-C nel mercato del traghettamento attraverso lo Stretto di Messina, occorre considerare che la rotta maggiormente appetibile, Villa S. Giovanni-Messina, che rappresenta a tutt’oggi una quota di circa il 90% del mercato, non è contendibile per la presenza di barriere, sia di carattere amministrativo che infrastrutturale, che impediscono l’accesso di nuovi operatori. Infatti, malgrado sia prevista una procedura istruttoria per l’aggiudicazione delle concessioni, nella quale vengono messi a confronto più operatori, una volta che tali concessioni sono state assegnate, l’aggiudicatario gode di una protezione di carattere amministrativo per un periodo di quattro anni.
    2.Inoltre, T-C è l’unico operatore privato che opera da oltre 30 anni sulla rotta Villa S. Giovanni-Messina, utilizzando in via esclusiva quattro degli otto approdi disponibili nell’area portuale di Villa S. Giovanni, detenuti in regime di concessione fin dalla fine degli anni sessanta. I restanti quattro approdi sono stati conferiti a FS che, tuttavia, utilizza normalmente solo l’invasatura zero per il trasporto dei mezzi gommati; le invasature 1, 2 e 3 sono adibite al trasporto dei treni e, solo eccezionalmente, dei mezzi gommati. Il fatto che in linea generale FS utilizzi uno solo dei quattro approdi disponibili per il traghettamento dei mezzi gommati costituisce, tra gli altri, uno dei fattori che limitano fortemente la possibilità per tale impresa di esercitare una effettiva pressione concorrenziale nei confronti di T-C.

    Secondo la Corte di Giustizia, la posizione dominante di cui all’art. 82 del Trattato CE “corrisponde ad una situazione di potenza economica grazie alla quale l’impresa che la detiene è in grado di ostacolare la persistenza di una concorrenza effettiva sul mercato di cui trattasi ed ha la possibilità di tenere comportamenti alquanto indipendenti nei confronti dei suoi concorrenti, dei suoi clienti e, in ultima analisi, dei consumatori”: per tutte, sentenza del 13 febbraio 1979, Causa 85/76, Hoffmann La Roche/Commissione, sopracitata, e sentenza del 14 febbraio 1978, Causa 27/76, United Brands/Commissione.]0.

    Quindi gentilissima Signora, Lei è contraria al ponte, così come molti politici lo sono.
    I benefici di una realizzazione del ponte sono già stati abbondantemente illustrati da chi mi ha precedeuto. E’ evidente che fa comodo parlare di sismicità, di mafia e quant’altro, specie a coloro che hanno interessi economici e che abilmente fanno leva su soggetti che credono.
    Arrivare dalla sicilia alla calabria e viceversa in 10 minuti,senza aspettare lunghe file specialmente in estate e spendere 25€ a macchina,70€ per i camion.sarebbero 10 min anche per i treni Le sembra cosa da poco?
    Ma gli ambientalisti si sa, sono sempre pronti a dire NO su ogni cosa (che però non interessa a loro), senza mai proporre un’alternativa valida.
    Mi è venuto da sorridere quando ho saputo che tra i “NO PONTE” a Torre Faro, c’erano alcuni lavoratori dell’impresa che avrebbe dovuto iniziare i lavori.

    In conclusione l’interrogativo non è a favore o contro il ponte, ma chi perderebbe maggiormente se venisse realizzato il ponte?

    Per cortesia, non parliamo di sismicità: in Giappone hanno fatto cose inimmaginabili per noi e che hanno resistito a terremoti che vanno oltre la tollerabilità.

    Chi volesse leggere il provvedimento per intero, basta che effettui una ricerca su google inserendo il numero del provvedimento

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  17. Anna Giordano, tu la casa dove ce l’hai ?

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  18. 'NDDRIA CAMBRIA 22 Ottobre 2012 15:28

    Quello che dice la Giordano veramente è per i SI PONTE e non viceversa:i depositari della verità sono i NO PONTE!!!!!!

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  19. La nostra Anna Giordano deve fare la difesa d’ufficio del sen D’ Alia, ecco perché :

    http://www.enricodigiacomo.org/2010/03/anna-giordano-deleggitimata-per-le-sue-denunce-sos-per-la-paladina-dei-rapaci-un-decreto-rischia-di-far-scomparire-lassociazione-mediterranea/

    Anche gli ambientalisti xxxxxxxxxxxxxxxx….meditate gente, meditate.

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  20. In articolo poco successivo al presente il Senatore D’Alia dimostra, con atti certi, che è sempre stato contrario al progetto del Ponte smentendo la dottoressa Anna Giordano del WWF che dice testualmente : “Ora la stessa sorte colpisce chi invece è arrivato ad un no al ponte nel tempo, avendo l’intelligenza di leggersi le carte, di essere critico e di ascoltare chi la pensa diversamente, dati alla mano e alla luce di tutto ciò, passare da un si convinto, ad un no altrettanto convinto”.
    Secondo me Stella ha fatto la figura del pettegolo e la Giordano quella del servitore fin troppo devoto

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  21. Non ci sono i soldi? Ma quei 300 milioni messi in bilancio per il 2013 da Monti? Buttati al vento . I soldi della TAV ( decine di miiardi)l.’Expo di Milano 12 miliardi di euro, il Mose a Venezia, la pedemontana ,…per il Nord si trovano….senza considerare che solo per il Ponte c’e’ la disponibilità dei privati con la finanza di progetto …perché l’attraversamento rende..a conferma che questa e’ forse L’UNICA delle grandi Opere UTILE…la propaganda sguinzagliati dai poteri nordocentrici supportati dalla grande stampa del Nord ..Corriere della sera ….etc

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  22. Anna Donato vola alto altissimo ….vuole mettere uomini e cose negli aerei. Trascura il fatto che in futuro il gommato sarà ecologico ad impatto ambientale zero. E… Il traffico su rotaia? non piace? I treni ad alta velocità li lasciamo al Nord? La miopia dei Si ponte e’ EVIDENTE …..e SCONCERTANTE.. Il

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  23. INDIGNATO …INDIGNATI meno e DEGNACI di una argomentazione articolata e DEGNA di attenzione ?..se ne sei capace

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  24. mi piace….

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  25. da quello che dici credo che tu non abbia capito nulla sulla importanza del ponte sullo stretto di Messina. Ti sei fermata a considerare solo la parte più inutile della sua utilità e cioè le automobili senza considerare i treni e le merci su gommato.
    Il corridoio Berlino Catania Palermo che passa per lo stretto di messina significa commercio internazionale Europa Cina India Giappone attraverso il canale di Suez. Se la tua competenza si ferma a quello che esprimi meglio che tu sia contraria al ponte perché tra i si al ponte non ti vogliamo. Per la sua fattura ci sono km. e km di carta stampata, di conteggi, di studi, di aspettative serie e fiduciose e tu non ti puoi permettere di essere sarcastica e qualunquista. Ti confermo che il ponte si farà alla faccia di chi non conoscendone la valenza afferma superficialità come le tue.

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