Nasce il Crocetta bis: il governo della rivoluzione senza neanche un messinese

Nasce il Crocetta bis: il governo della rivoluzione senza neanche un messinese

Rosaria Brancato

Nasce il Crocetta bis: il governo della rivoluzione senza neanche un messinese

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martedì 08 Aprile 2014 - 09:06

Nasce il Crocetta bis: fuori Bartolotta, dentro nessun assessore messinese. Una squadra frutto del Cencelli e di una memoria pari a zero. Messina infatti ha contribuito con percentuali oltre la media regionale all'elezione del governatore ed a quella del senatore del Megafono. La vicenda pone due questioni, quella della rappresentatività territoriale e quella del peso che i nostri leader evidentemente non hanno più.

Alla fine il Crocetta bis è nato, un parto lunghissimo e travagliato, con qualche padre diverso rispetto agli inizi di una storia d’amore che si fa sempre più tormentata. E il neonato governo causa ferite sia all’interno del Pd, perché di fatto mette all’angolo il neo segretario regionale Fausto Raciti, clamorosamente sconfessato e scavalcato nelle scelte dal leader renziano Davide Faraone, che nelle fila degli altri partiti. Gli scontenti sono molti. Ma a noi, come Messina, quel che interessa è che non c’è un assessore che rappresenti il nostro territorio.

L’ex assessore alle infrastrutture e ai trasporti Nino Bartolotta è stato impallinato dal suo stesso partito, ma con il silenzio complice di tutti gli altri e con l’avallo dello stesso governatore che, in fondo, vedeva nell’esponente genovesiano un problema in più proprio per quel “peccato originario”.

Ecco la nuova squadra: Salvatore Calleri, nato a Catania e residente a Firenze da molti anni, presidente nazionale della Fondazione Caponnetto – delega Energia Lucia Borsellino – assessore uscente confermato Linda Vancheri – assessore uscente confermato Nelli Scilabra – assessore uscente confermato – PD Giuseppe Bruno – avvocato – PD Mariarita Sgarlata – PD Roberto Agnello – avvocato, esperto di bilancio, ha lavorato presso il Ministero della Salute – PD Nico Torrisi – imprenditore del settore turistico di Catania – UDC Patrizia Valenti – assessore uscente confermato – UDC Antonio Fiumefreddo professore della Link University di Roma e giornalista – DRS Michela Stancheris – assessore uscente confermato – Megafono Paolo Ezechia Reale – avvocato di Siracusa – ART 4

“La mia – dichiara Crocetta – non è una decisione autoreferenziale, ma vuole essere in sintonia con la società, la politica e i partiti che spero non creino più ulteriori spettacoli perchè la Sicilia ha bisogno di decisioni e anche in tempi rapidi”.
Non possono non aprirsi a questo punto una serie di riflessioni e non per campanilismo.

La giunta Crocetta non ha un assessore messinese.

Vogliamo ricordare quello che Messina ha dato in termini di voti al presidente.

Regionali 2012: Crocetta diventa presidente della Regione con 671 mila preferenze, pari al 30,48%, una percentuale che il suo predecessore Lombardo aveva doppiato.

In provincia di Messina hanno votato Crocetta 93.995 elettori, pari al 33, 68%.

Di questi voti, gran parte provenivano dal Pd e dall’Udc, dal momento che la Lista Crocetta presidente ha registrato un 3,33%.

Probabilmente se quasi 100 mila messinesi hanno votato Crocetta vuol dire che credevano nel suo progetto di rivoluzione della Sicilia. Pochi mesi dopo, alle Politiche del febbraio 2013, quando il Megafono di Crocetta ha presentato la lista al Senato, Messina ha risposto con uguale entusiasmo.

La provincia di Messina infatti è quella che a febbraio 2013 ha portato più voti al governatore. In provincia infatti la percentuale registrata è stata del 10, 8% contro un dato regionale del 6,2%. E’ proprio il consenso del movimento di Crocetta che a Messina ha fatto lievitare la coalizione di centro-sinistra portandola a superare il centro-destra al Senato. I dati si ribaltano infatti alla Camera, dove non era presente la lista Il Megafono e il Pd si ferma dietro Pdl e Grillo, a riprova del fatto che i voti di “protesta” nei confronti del Pd sono stati drenati da Crocetta al Senato e confluiti su Grillo alla Camera.

“Il dato evidenzia che Il Megafono Lista Crocetta – dichiarava un anno fa Giuseppe La Face- rispetto alle elezioni Regionali ha guadagnato in totale 20.235 voti. In provincia di Messina, si e' passati da 10.518 voti delle regionali a 31.834 voti per il Senato. In pratica il risultato della provincia di Messina, da solo, ha fatto aumentare il dato elettorale complessivo del movimento regionale. Nella nostra provincia, in termini percentuali si e' passati dal 3.9% al quasi 11% con un incremento di quasi sette punti percentuali”.

Ma a quanto pare è acqua passata, la politica ha scarsa memoria, di solito si ferma al risultato delle urne. Il giorno dopo è già tutto nel cassetto.

L’assessore Bartolotta ha operato benissimo, concretamente, con serenità di giudizio e nell’interesse del territorio, ma è stato defenestrato. A differenza di Battiato o Zichichi non ci sono stati dissidi con il governatore o problemi di assenze e scarso impegno. Non si capisce perché, ad esempio l’impegno della Stancheris debba essere premiato e quello di Bartolotta che, non ce ne voglia l’assessore al Turismo, riteniamo sia di gran lunga superiore debba essere irrilevante. A prevalere è stato il manuale Cencelli condito con una salsa di rancore e vendette personali. L’appello che proprio ieri ha fatto il capogruppo regionale dei Drs Beppe Picciolo agli alleati ed a Crocetta per un assessore messinese è stato ignorato. Picciolo stasera porrà la questione in sede di riunione di gruppo.

Noi dovremmo porcela come messinesi.

Gli ultimi assessori messinesi nelle ultime due giunte regionali sono stati indicati da Francantonio Genovese, e sono Centorrino e Bartolotta. Se il Pd e il governatore adesso trovano “scomodo” Bartolotta perché genovesiano di ferro ma non inseriscono in giunta nessun altro messinese, questo equivale a far ritenere che non esiste a Messina un altro leader di spessore in grado di “mettere” un suo uomo, o una sua donna nell’amministrazione. D’Alia, che ha già incassato la presidenza dell’Ars con Ardizzone, evidentemente non ha pressato più di tanto, anche perché alle prese con il taglio di una poltrona. In giunta poi sono entrati un assessore che vive a Firenze da anni ed un altro che vive a Roma. Il governatore, che non è mai stato tenero con Genovese e Rinaldi non si è stracciato le vesti per chi, come Bartolotta, ha condiviso con lui ogni singolo euro portato in riva allo Stretto, portando il presidente ad ogni conferenza stampa a Messina, tante di quelle volte che ormai sembrava di casa. Crocetta avrebbe potuto usare la quota del Megafono per dare risposte ad una città che ha creduto in lui. Non l’ha fatto. Ha mantenuto la Stancheris ed ha inserito un siracusano. Avrebbe potuto e dovuto fare di più. Non entriamo nel merito dei singoli, ma dare risposte a chi ha contribuito in modo determinante alla rivoluzione sarebbe stato quantomeno un gesto di rispetto.

Se Messina ha premiato con quel 33,68% (quasi 4 punti di percentuale in più rispetto alla media regionale) Crocetta alle regionali, e con quel 10% (sempre 4 punti in più rispetto alla media regionale) il Megafono al Senato, portando, anzi, confermando Lumia in Parlamento, probabilmente adesso qualche riflessione dovrebbe farla. Siamo la terza città dell’isola eppure non veniamo considerati nel tavolo delle decisioni, non veniamo ascoltati e siamo sempre un passo indietro.

Adesso ci sono le Europee. Dovremmo ricordarcene quando andiamo a votare. Dobbiamo ricordarci che non siamo rappresentati nel governo della rivoluzione, né in quota Pd, né in quota Udc, né in quota Megafono, né in quota Art.4, né in quota Drs. Noi non ci siamo.

Rosaria Brancato

21 commenti

  1. Mi verrebbe un classico detto siciliano…..”Mancia e scodda”. Solo che non si può mangiare così all’infinito

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  2. Chissà come mai si tace sempre della mostruosa quota di astenuti alle passate regionali: 52,58%.
    Percentuale che, di fatto, dimezza i voti “reali”.

    Secondo voi, come andrà la prossima volta? Credete davvero che la politica tutta non tema un ulteriore disastro di consensi, ostinandosi a mischiare le carte per non tornare alle urne, minacciando catastrofi se ciò dovesse accadere?

    Stolti.

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  3. meglio nessuno che i soliti, che quando sono al governo non fanno e sanno fare nulla di buono

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  4. BASTA VEDERE CHI RAPPRESENTA IL MEGAFONO A MESSINA PER CAPIRE TUTTO

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  5. Messinese tira fuori le @@@@@@ la vera rivoluzione e 5 Stelle senza votare alcun candidato solo il simbolo e basta.

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  6. MANCA………
    La capacità di una città provinciale con menti provinciali di sentirsi capace di esprimere fatti idee e proposte indipendentemente dalla residenza…esprimere politici messinesi non conta un piffero…ora tutti diventano come i veneti ci manca solo di proclamare l’indipendenza dalla Regione… mi danno fastidio i vittimismi buddaci.

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  7. bisognerebbe tenere presente che i voti di cui si parla nell’articolo sono voti che “non esistono più”… devo essere sincero… al posto di crocetta avrei fatto lo stesso in questa fase… la città di messina è “l’appestato” e bisogna stare a debita distanza…

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  8. Ma da per favore 61 8 Aprile 2014 11:47

    qualche volta lo si prende…altre volte lo si da…regole di vita

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  9. oramai la Rivoluzione è tutta a Messina e non ce ne possiamo privare per Palermo

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  10. tranquilli, che alle europe arriverà a tutti il colpo di grazia Grillo e l’astensione taglieranno le gambe a tutti

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  11. Che strani commenti….condannano la vittima e difendono l’assassino…..
    Evidentemente molti commentatori non sono messinesi e facilmente “complici” di scelte politiche antimessinesi….
    Chi e messinese non può’ avere una posizione contro i nonni, i padri, i figli ed infine contro se stesso….
    Un messinese che giustifica il massacro di Messina…..citta’ che rappresenta la sua essenza, il suo passato e il suo futuro…non e’ nella normalità’ …..e questi commenti sono poco messinesi per essere credibili.

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  12. Se si votasse domani di questi “signori” non resterebbe neppure memoria. Ragionare in termine di rappresentanza territoriale o peggio di voti portati all’acqua del mulino di Crocetta e’ disgustoso. Vuol solo dire fare da sponda a vecchie logiche clientelari. Perché non dire che il progetto di Crocetta e’ fallito e che avrebbe fatto cosa buona e giusta ( come dallo stesso annunciato in tutti i luoghi il giorno dopo la sua elezione) presentare le proprie dimissioni? Ma questo che modo è’ di fare informazione? Se vogliamo il cambiamento delle istituzioni i primi a cambiare dobbiamo essere noi, a qualunque livello. In caso contrario e’ solo becera demagogia.

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  13. nulla di strano!!! Crocetta vista la qualità (!) della classe politica messinese ha ritenuto,giustamente,di sorvolare sui messinesi.Quando il buddace sceglierà uomini puliti, se ne potrà riparlare.

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  14. Non ha fatto bene ma BENISSIMO!!!

    1) I Messinesi hanno votato lui e lui è presidente della Regione.

    Dopo la vicenda Genovese per il centro sinistra e la vicenda Formica per il centro destra, evidentemente ha ritenuto opportuno non fidarsi di NESSUNO dell’ambiente politico messinese.
    Guardando com’è ridotta Messina e la sua provincia grazie ale politiche ventennali di inviluppo ha fatto l’unica scelta GIUSTA che potesse garantire alla Regione Sicilia un direttivo più credibile ed operativo.

    Sembra che abbia fatto un torto ai messinesi ma, invece, ha fatto un gran favore a tutta la Sicilia!!!

    OVVIO è che ai politici messinesi brucia il sedere ma, come si dice, chi è causa del proprio male pianga se stesso; si facciano un analisi di coscienza e sputino controvento!!!

    I politici messinesi NON SONO AFFIDABILI, se riuscite, provatemi il contrario!!!

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  15. NON ABBIAMO PERSO NIENTE. E’ molto meglio non avere messinesi di questo piccolo calibro in giunta, incapaci di fare l’interesse di Messina, della nostra Provincia e più generale della Sicilia. A dire il vero sono interessato ad assessori competenti, padroni della materia oggetto della delega, messinesi o non messinesi, catanesi o non catanesi, palermitani o non palermitani, ai tanti nostri difetti non aggiungiamo il provincialismo dell’essere messinesi.

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  16. ma si rende conto che più passa il tempo e più la parola “messinese” assomiglia ad un insulto?

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  17. Unico commento veramente inattaccabile e con pura verità!! Totonno sei uno dei pochi che ha veramente a cuore Messina e persone come te c’è ne vorrebbero veramente tante, non come napoleone o altri che postano commenti inutili ma sopratutto ignoranti!!

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  18. CRITICARE ANCHE BARTOLOTTA E’ IL NON PLUS ULTRA!!! MARIEDT FATTI RICOVERARE AL NEURO!!!!!!!!

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  19. GRAZIE CROCETTA! A dispetto della noia profonda che trasmette quando si ascolta dimostra di avere capacità e dinamismo notevole. E concordo con mariedit che “non abbiamo perso niente”. In verità ci abbiamo guadagnato..

    Io dovrei strapparmi i vestiti per l’ex assessore alle …. infrastrutture e ai trasporti…. Nino Bartolotta?
    INFRASTRUTTURE E TRASPOERTI. Di grazia cosa ha fatto Nino Bartolotta di così notevole per le INFRASTRUTTURE E I TRASPORTI soprattutto in relazione alla sua appartenenza territoriale?

    Rosaria Brancato stavolta mi stupisce… Perché mai il governatore di una regione dovrebbe pensare a scegliere i membri del governo in base ai voti della sua lista in un territorio?
    Quindi dovrei addolorarmi perché Renzi ha tolto D’Alia dal governo? Forse è l’unica cosa positiva che ha fatto Renzi ma questa potrebbe essere una opinione personale.

    Qui mi sembra che il manuale Cancelli lo stia usando qualcun altro(a) sino all’affermazione finale che sa tanto di appello all’orgoglio e al risentimento campanilista ……..
    “Adesso ci sono le Europee. Dovremmo ricordarcene quando andiamo a votare”

    Ed invece stavolta potrei votarlo… PERCHE’ CHI HA IL CORAGGIO DI NON FARE SCELTE DA BOTTEGA E’ DEGNO DI AMMIRAZIONE.

    Ma l’appello alla vendetta del “messinese tradito” alle Europee è veramente fuor di luogo e fa capire perché in Italia, mentre chi è al potere si fa i suoi affari i poveracci si dividono in guelfi e ghibellini:
    Si vota per le EUROPEE, mica per dare un premio o una punizione ha chi non ha scelto un assessore del nostro vivaio (veramente stavo per scrivere .. mortaio).

    IN QUESTO MODO MENTRE I BANCHIERI FACEVANO LA LORO EUROPA LA GENTE SE L’E’ VISTA PIOMBARE ADDOSSO NELLA PIU’ COMPLETA DISINFORMAZIONE. Sarebbe il caso che ci occupassimo delle cose importanti.
    E infine di cosa dovremmo ricordarci alle Europee e nelle altre elezioni? Di aver eletto sempre dei politici IMPRESENTABILI? (compreso l’ultimo sindaco)

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  20. La Sicilia e’ l’unica regione ad avere due capoluoghi di regione….Palermo e Catania si dividono gli uffici, i comandi e le dirigenze regionali..molti di questi uffici, comandi e dirigenze erano storici di Messina…e non sono i politici messinesi a non essere all’altezza…..il sistema di governo regionale e’ impositivo…una dittatura che Messina terza incomoda subisce…..impotente…..se il presidente della regione promette di fare per Messina…dal teatro ai servizi pubblici, alla sanità’ etc..-.e poi come i suoi predecessori e’ distruttivo per Messina….nessun politico messinese può’ fare nulla contro la cricca Palermo/Catania….chi si ribella .viene messo da parte…se non si presta al sistema…..alla dittatura…
    Fiera, porto, sanità’, servizi pubblici etc.etc. tutto dipende dall’asse Palermo/Catania…..Messina deve chiedere sempre…-.e se trova la porta chiusa….neanche Cavour, farebbe breccia…
    Bartolotta non ha demeritato…anzi..-.ma e’ un messinese può chiedere per Messina….una città’ che sarebbe la più’ grande in meta’ delle regioni italiane….in Sicilia subisce due capoluoghi di regione…..che hanno già strappato a Messina tanto…e non vedono l’ora di depredare il poco rimasto…….hanno il potere di farlo….con questo sistema i messinesi possono solo subire…..non hanno alcuna possibilità’ di difesa….. neanche il più’ grande politico di tutti i tempi può fare nulla….conta il potere….se aumentano i posti letto in tutta la Sicilia e decidono di tagliarli a Messina i messinesi possono chiedere un dialogo per mostrare le loro ragioni…..ma trovano la porta chiusa….purtroppo Messina non ha alcun potere decisionale…e’ una colonia….a cui si ricorre solo per il voto….

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  21. Chi e’ con Crocetta, e vanta i suoi meriti….deve indicare quali vantaggi, sviluppo, crescita economica e sociale, dei servizi, della sanità’, della cultura etc.etc. ha avuto Messina e provincia con il governo Crocetta…..Messina a mia memoria e’ stata l’unica provincia siciliana umiliata e mortificata con tagli in tutto e per tutto….con Crocetta, come con Lombardo etc……nessun potere decisionale per Messina …..puoi essere il più’ grande mago della politica……contro la dittatura…..non puoi nulla.
    A Messina tutto e’ stato imposto……mezzo milione di voti di Messina e provincia che contano solo nell’urna….per dare potere al promettitore di turno….poi torniamo colonia.

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