Prosegue il festival dedicato alla fotografia cinematografica che si svolge a Forza d'Agrò e giunto ormai alla sua terza edizione. Domenica l'appuntamento è con la mostra tributo in onore dei cugini Franco e Tonino Delli Colli

“Terre di Cinema” ospiterà lunedì 9 settembre la mostra dedicata ai cugini Franco e Tonino Delli Colli. Saranno presenti Laura Delli Colli, presidente critici cinematografici italiani, e Stefano Delli Colli, direttore di Quotidano Energia.

Due storie, la stessa “cifra” fotografica riconoscibile soprattutto negli anni della collaborazione più stretta, quando erano insieme dietro la macchina da presa per il bianco e nero di Pier Paolo Pasolini o Dino Risi. Poi, veri pionieri, per la prima sperimentazione a colori con Totò.

I Delli Colli – Tonino, classe 1921, e Franco 1929 – sono stati e restano una delle squadre più interessanti nel cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta: erano cugini, l’uno all’inizio maestro dell’altro, e avevano trovato nell’intesa operatore-assistente, poi direttore della fotografia-operatore alla macchina, un equilibrio artistico che riusciva a coniugare perfettamente talento e sintonia personale. La vita professionale li ha divisi a metà degli anni Sessanta: premi e cinema d’autore, anche internazionale, per Tonino, e per Franco, inevitabilmente “promosso” alla direzione della fotografia, una pioggia di opere prime, a cominciare dall’esordio di Pupi Avati, ma soprattutto quel cinema di genere che oggi entusiasma anche Quentin Tarantino: parodie, “poliziottetteschi”, horror, western all’italiana, commedie di costume, spionaggio.

Un percorso diviso, inevitabile, quando l’allievo ha raggiunto il maestro: sulla strada di Tonino Malle, Ferreri, l’incontro con Federico Fellini, poi “C’era una volta in America” e “La vita è bella”; nella storia di Franco uno stop imprevedibile, troppo presto, dopo il tranello di un infarto. Se ne sono andati quasi insieme, all’inizio del nuovo secolo: uno dopo l’altro – e il primo nel 2004, a dispetto della gerarchia anagrafica, è stato proprio Franco – ad appena un anno di distanza.

Nel 2005 si è fermato in una notte d’agosto, anche il cuore di Tonino. Erano già passati otto anni dagli ultimi set: “La vita è bella” di Roberto Benigni e, lo stesso anno, “Marianna Ucrìa” di Roberto Faenza. Diceva Tonino: “Ho chiuso in bellezza. Un’altra abbinata così quando mi sarebbe ricapitata?”