Capo d'Orlando risorge sconfiggendo paure e Venezia

Capo d’Orlando risorge sconfiggendo paure e Venezia

Capo d’Orlando risorge sconfiggendo paure e Venezia

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domenica 24 Gennaio 2016 - 22:50

Nel secondo turno del girone di ritorno della Serie A, dopo otto sconfitte consecutive, Capo d'Orlando piega Venezia per 55-53 al termine di una sfida combattuta ed a tratti indescrivibile per il gioco contratto ed inefficace mostrato dalle formazioni. I paladini salgono a quota 10 agganciando Torino e Pesaro (gioca in posticipo) e sognano un ulteriore aggancio a Bologna nel prossimo turno.

Sospirato e ritrovato successo per Capo d'Orlando che nel diciassettesimo e secondo turno del girone di ritorno di Serie A piega Venezia per 55-53 in una sfida estremamente sofferta, ed a tratti inverosimile per l'andamento.
Dopo otto sconfitte consecutive, un avvicendamento in panchina con l'esonero di coach Giulio Griccioli, i paladini risorgono riassaporando il sapore del successo davanti ai propri tifosi praticamente a tre mesi dall'ultimo che era giunto nella quarta giornata con Reggio Emilia.
Decisivo più di altre circostanze anche il pubblico del “PalaFantozzi” che ha letteralmente sospinto verso la vittoria la squadra nebroidea che ha superato i propri limiti e le proprie paure sconfiggendo i lagunari involutosi dopo un primo periodo favorevole a conferme del dato negativo che con quella odierna li vede sconfitti consecutivamente in trasferta da sei gare.
I biancoazzurri guidati da coach Gennaro Di Carlo prevalgono al termine di una lunga rimonta, dopo esser stati a lungo sotto, e salgono a quota 10 punti agganciando in classifica Torino (sconfitta in casa di Caserta) e Pesaro che giocherà domani sera in posticipo a Pistoia.
Sfuma, invece, l'aggancio alla Virtus Bologna vittoriosa dopo ben tre supplementari su Brindisi, e le “V nere” saranno i prossimi avversari dei paladini ancora nell'impianto di Piazza Bontempo nel posticipo di lunedì 1 febbraio del diciottesimo turno del massimo torneo.
Una sfida di cui potrebbe essere protagonista un ventilato nuovo arrivo, una giovane guardia tiratrice statunitense (Ryan Boatright, il nome ndr) che ha alle spalle un'esperienza al college in comune con Oriakhi per cui la società della famiglia Sindoni è prossima a mettere nero su bianco gli ultimi dettagli dell'accordo contrattuale.
L'avvio di serata non è molto promettente con Venezia che parte molto forte infliggendo un parziale di 2-11. Poi Bowers è abile a correggere un appoggio di Ilievski, mentre una tripla del “giovin” fresco spegnitore delle 41 candeline sulla torta Gianluca Basile scuote l'intero palazzetto e poi una penetrazione del play macedone sembra poter riaprire la sfida.
Invece, dopo un break negativo, Goss, Ress dall'arco e l'esordiente Savovic riportano al comando in sicurezza la compagine lagunare guidata in panchina dal decano dei tecnici del massimo torneo, l'ex c.t. Charlie Recalcati che chiude la frazione sul 10-20.
Il secondo periodo dopo un avvio promettente in cui si segnala una tripla di Perl, è un festival degli errori dall'esito a tratti imbarazzante: 8-6 il parziale di frazione e squadre al riposo lungo di 18-26 che si spera sia anche rigenerante.
Al rientro, sembra di assistere ad un replay del primo periodo e le mani di Venezia sembrano ben padrone della contesa con Capo d'Orlando che non riesce a scrollarsi di dosso tutte le sue fragilità. Gli ospiti arrivano a toccare un massimo vantaggio di 14 punti (23-37), poi si perdono in fluidità e continuità nella profondità delle rotazioni e offrono il fianco ad alla squadra di coach Di Carlo.
Capo d'Orlando si rimette in corsa grazie alle giocate del rientrante Simas Jasaitis che seppur non al meglio con le sue giocate cambierà il corso della gara. A riportare in scia oltre alle giocate dell'ala lituana quelle di Nankivil e di Bowers, e sul finire del periodo a fissare il -4 (35-39) è la giovane promessa Stojanovic.
L'ex barcellonese Green apre le schermaglie dell'ultimo periodo, ancora Nankivil e Jasaitis compiono il riaggancio (43-43), e poi Stojanovic firma il sorpasso a sette minuti e mezzo dalla sirena e sbagliando l'aggiuntivo concesso dopo il time out chiamato da Recalcati.
Goss e Owens dalla lunetta riportano avanti gli ospiti, ed anche Di Carlo richiama i suoi per richiamare attenzione ed infondere coraggio. Bowers firma la nuova parità, Goss torna a gelare il pubblico dall'arco, Laquintana riporta sotto i suoi, ma è la reazione del pubblico alla successiva tripla dell'esperto Ress che si rivela la grande iniezione di fiducia per i biancoazzurri quando sul cronometro rimanevano meno di tre minuti.
Di Carlo abbassa ulteriormente il quintetto escludendo Nankivil per impiegare Ilievski e il doppio play, Venezia soffre la pressione difensiva e gli arbitri sono lucidi ad impiegare l'istant replay – ad 1'52" dalla fine – per una dubbia attribuzione di una rimessa dal fondo che era una palla persa in attacco di Venezia.
Si riparte e Bowers firma la nuova parità sul 53-53 e poi l'ala americana si rivela determinante a dispetto di un evidente sfondo subito non visto e poi catturando un cruciale rimbalzo difensivo e difendendo ancora forte su Green, mentre in attacco Laquintana subisce fallo in penetrazione e dalla lunetta il giovane play pugliese è chirurgico siglando il 55-53.
Sul cronometro ancora sette secondi e scampoli, Venezia chiama il terzo time out per giocare per l'over time: rimessa da metà e palla a Bramos (inesistente sul piano realizzativo) che s'incunea in un corridoio diagonale, frenata, ed appoggio in sospensione, corto, l'anello respinge il tiro mentre suona la sirena e la gente torna festosa ad abbracciarsi.
Capo d'Orlando si toglie di dosso quell'antipatica “scimmia” come si suol dire in gergo che da tre mesi con l'esclusione del successo di Torino aveva contraddistinto il periodo profondamente negativo che si respirava nella cittadina nebroidea che vive di pane e palla a spicchi.
Il successo su Venezia non è la salvezza, ma è per certi versi una resurrezione sportiva che apre una via verso l'obiettivo permanenza in Serie A: la prossima tappa lunedì 1 febbraio con la Virtus Bologna.
Tabellino:
Capo d'Orlando-Venezia 55-53
Parziali: 12-20; 8-6 (20-26); 17-13 (35-39); 20-14 (55-53);
Capo d'Orlando: Ilievski 2 (1/3 da due, 0/1 da tre), Perl 3 (0/2 da due, 1/1 da tre), Basile 3 (1/3 da tre), Nankivil 7 (2/8 da due, 1/3 da tre), Oriakhi 3 (1/5 da due, 1/2 liberi), 4 Stojanovic 4 (2/3 da due, 0/3 da tre, 0/1 liberi), Laquintana 9 (2/6, 0/1, 5/6), Bowers 11 (5/10, 0/2, 1/2), Jasaitis 13 (5/8 da due, 1/4 da tre), M. Galipò ne, Munastra ne, G.Galipò ne; Coach: Gennaro Di Carlo.
Venezia: Green (1/3 da due, 0/3 da tre, 2/2 liberi), Goss 14 (5/7, 1/6, 1/2), Bramos (0/2 da due, 0/2 da tre), Ress 9 (3/6 da tre), Owens 11 (4/6 da due, 3/4 liberi), Ruzzier (0/1 da due), Tonut (0/1 da tre), Jackson 4 (2/3 da due, 0/1 da tre), Ortmer (0/2 da due), Savovic 11 (4/5, 0/3, 3/3), Viggiano (0/1 da due, 0/5 da tre), Pettenò ne; Coach: Charlie Recalcati
Arbitri: Gianluca Mattioli, Gianluca Sardella, Denis Quarta.
Riepilogo dei risultati del 17° Turno di Serie A
Avellino-Reggio Emilia 75-67
Varese-Milano 64-86
Sassari-Cantù 78-86
Capo d'Orlando-Venezia 55-53
Torino-Caserta 83-87
Bologna-Brindisi 115-109 dts
Trento-Cremona 71-78
Pistoia-Pesaro 77-75 (lunedì)
Classifica: Milano 26; Cremona, Pistoia e Reggio Emilia 24; Trento 20; Venezia, Sassari e Avellino 18; Cantù 16; Brindisi, Caserta e Varese 14; Bologna 12; Pesaro, Torino e Capo d'Orlando 10 punti.

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