Dopo otto sconfitte consecutive Capo d'Orlando ha riassaporato la gioia di un successo in Serie A: lo analizziamo attraverso le dichiarazioni dei coach Recalcati e Di Carlo. La squadra paladina ritornerà in campo mercoledì per prepararsi alla sfida di lunedì sera con Bologna con la novità dell'innesto della guardia statunitense Ryan Boatright.
Ritrovato il successo su Venezia con un palpitante epilogo, la Capo d'Orlando cestistica ha ritrovato il sorriso e l'ottimismo e la positività che da sempre ha caratterizzato la gestione societaria della famiglia Sindoni e dei tifosi presenti al "PalaFantozzi" uniti sotto lo slogan "#MeritiAmocela".
Oltre due mesi di magoni e ansia in cui la delusione dei mancati risultati aveva minato l'oasi della palla a spicchi siciliana, tornare a riemergere in un'euforica gioia liberatosi al suono dell'ultima sirena che accompagnava il suono del ferro che respingeva la conclusione del lagunare Bramos che avrebbe potuto portare le squadre al supplementare.
Nella sala stampa "Daniele Di Noto" dell'impianto di Piazza Bontempo avevano parlato della gara e degli stati d'animo i due coach.
Con grande signoralità ed eleganza l'ex c.t. azzurro Charlie Recalcati ha distribuito i meriti di Capo d'Orlando e tralasciato i demeriti dei suoi atleti: "La partita di commenta da sola con il punteggio (55-53 finale, ndr), non certo una bella gara. Onore a Capo d'Orlando perché ci ha creduto e ha messo in campo tutto quello che aveva, noi non siamo stati capace di contenere il loro ritorno come non lo eravamo stati nel chiudere i giochi pur con un bel vantaggio, sbagliando troppi tiri aperti".
"Abbiamo sofferto molte situazioni – prosegue il decano dei tecnici della Serie A – in cui negli uno contro uno, non siamo riusciti a leggere le situazioni. Non c'è stata supponenza dei miei, ed in specie di Owens (autore di alcune schiacciate sbagliate, ndr) è stata brava Capo d'Orlando a tenerci in difesa e i ferri non ci hanno aiutato, ma spero di ritornare qui anche il prossimo anno. Un campionato molto equilbrato, difficile da leggere, preoccupato il giusto perché bisogna guardarsi alle spalle perché tante squadre si stanno rinforzando negli organici".
Alla terza panchina da head coach con Capo d'Orlando, la prima davanti ai propri tifosi, Gennaro Di Carlo si può godere il ritrovato successo: "Non me ne voglia Venezia, l'avversario più tosto eravamo noi stessi. Venivamo da un periodo difficile per i risultati, per gli infortuni: ci stavamo tutti male. In settimana avevamo pensato che fosse il caso di smettere di parlare. L'approccio alla gara è stato figlio di questa tensione accumulata negli ultimi due mesi. La squadra ha avuto bisogno di prendere fiducia ed energia dalle piccole cose, e su queste costruire la nostra gara".
"Le difficoltà sono state quelle di gestire Jasaitis – prosegue il tecnico campano – per farlo entrare in gara a sette minuti dalla fine. Un giocatore devastante e la cui presenza ha contribuito. Poi penso ai doverosi rigraziamenti a tutti i ragazzi, a tutto lo staff, alla società. Avevo detto loro che noi per vincere avremmo dovuto tenerli sotto i sessanta punti, in tutti i modi anche quelli non convenzionali, e così è successo. Voglio infine ringraziare tutto il pubblico di Capo d'Orlando è stato magico, ci ha sempre spinto avanti".
"Mi auguro che questa vittoria sia l'attesa svolta psicologica – conclude coach Di Carlo – dopo due mesi in cui le potenzialità del gruppo fossero stati mortificati, ora dobbiamo riprendere coscienza dei nostri mezzi. Dopo due giorni di off, ripartiremo da mercoledì, probabilmente con un giocatore in più, per prepare la partita con Bologna, ma per il momento lasciateci goderci questa vittoria".
Alla ripresa degli allenamenti ci sarà anche l'atleta statunitense Ryan Boatright: tiratore con caratteristiche per agire anche da play, ovvero una di quelle "combo guard" come amano definirle gli addetti ai lavori.
Boatright è nato nella città di Aurora nell’Illinois il 27 dicembre del 1992. Cestista rapido ed esplosivo, 183 cm per 75 kg, arriva in Sicilia dopo essersi in settimana liberato dai Grand Rapids Drive in D-League dove svolge il compito di essere la squadra satellite dei Detroit Pistons in NBA.
Boatright ha doti di realizzatore puro abile nel palleggio e nel fornire assist, ha una delle sue peculiarità negli uno contro uno sfruttando le doti di velocità, ed ha un passato comune agli Huskies dell'Università del Connecticut in cui ha giocato con Alex Oriakhi nelle stagioni 2011 e 2012, e con cui vinse il titolo NCAA 2014.