La vittoria di Nola ha portato un’ulteriore ventata di entusiasmo nell’ambiente e nello spogliatoio. Con gli scontri diretti da giocare tutto può succedere, al di là delle penalizzazioni

La vittoria di Nola, che ha fatto seguito a quella maturata contro la capolista HinterReggio, ha ridato nuovo slancio alle quotazioni del Messina, che adesso si trova a sette punti di distanza dal primo posto. Oggi più che mai la squadra e tutto l’ambiente ha il dovere di crederci, a prescindere dalla restituzione di parte dei punti di penalizzazione ingiustamente inflitti. Già a partire dalla prossima trasferta di Marsala, alla quale dovrebbe partecipare un contingente numeroso di tifosi provenienti dallo Stretto. Il morale all’interno dello spogliatoio è alto e anche le scelte di Bertoni stanno finalmente pagando. Contro il Nuvla determinante è stato l’ingresso in campo di D’Angelo, tirato fuori dal cilindro e decisivo nel procurarsi il rigore dal quale è nato, dopo l’errore di Cocuzza dagli undici metri, la prima marcatura stagionale di Caldarella (altro “recuperato”). L’esplosione Di Dio è l’altra nota lieta perché offre alternative in mezzo al campo all’impiego di Coulibaly e Lo Nardo. Stesso discorso per Dombrovoschi, che ha fatto bene impiegato al posto di Campanella sulla destra. E’ il fatto che Corona segni da tre giornate consecutive non può che far sorridere.

Insomma ci sono tutti gli ingredienti per continuare a fare bene, ma non bisogna mollare di un centimetro. Un clima che conferma quanto sostenevamo non più tardi di qualche settimana fa: al di là degli attuali problemi interni, la squadra va lasciata in pace e messa nelle condizioni di esprimersi al meglio. La sagace guida di Lello Manfredi e l’entusiasmo crescente della tifoseria sta facendo il resto. Lo spirito, quello guerrigliero ma con la consapevolezza del valore dei propri mezzi, deve animare anche le prossime sfide. Con gli scontri diretti contro Licata, Cosenza, Battipagliese e Adrano ancora da giocare può succedere di tutto. (ER)