Nella prima giornata di ritorno di Serie A l'Orlandina incassa a Cantù l'ottava sconfitta consecutiva confermandosi all'ultimo posto in classifica. Sfida senza storia chiusa sull'84-56 ed in cui deludono ancora gli atteggiamenti dei paladini che presentavano il neoacquisto Nankivil. Ora doppio turno interno con Venezia e Bologna, ma urgono rinforzi.

Prima giornata di ritorno in Serie A e seconda gara sotto la guida di Gennaro Di Carlo per l'Orlandina Basket, ma ancora nessun segno di risveglio per la compagine cestistica che in incassa un nuovo pesante k.o. ad opera di Cantù.

Al "Pianella" di Cucciago contro una delle formazioni storiche della pallacanestro italiana al centro di una recente passaggio di proprietà con il russo Gerasimenko, i paladini – ancora in fomazione rimaneggiata per le assenze di Jasaitis e Nicevic – sono apparsi a tratti incostistenti.

A confermarlo anche i numeri ed uno scarto di 28 punti che sarebbe potuto essere ben peggiore, visto le difficoltà difensive e realizzative evidenziate per ampi tratti dai biancoazzurri che dovranno cercare ulteriori innesti sul mercato, dopo quello del debuttante Keaton Nankivil (positivo con 9 punti e 9 rimbalzi), per sperare di rimettersi in corsa per l'obiettivo salvezza.

La sfida sin dalle prime battute si rivela senza storia, Cantù può disporre dell'avversario che sembra consegnarsi manifestando una presunta inferiorità tecnica palesatasi nel confronto schiacciante delle percentuali realizzative. Altro segnale negativo è l'apparente facilità con cui i lombardi aprono la difesa siciliana, mentre l'azione di Capo d'Orlando è poco lineare, lenta ed inefficace.

Abass e compagni chiudono il primo quarto avanti di 10 punti (22-12) e marciano con lo stesso ritmo anche nel secondo periodo (parziale di 20-13) ipotecando mentalmente il successo già all'intervallo con le due formazioni che rientrano negli spogliatoi sul 42-25.

La speranza di un tentativo di rimonta dei nebroidei è presto spenta anche perché Ilievski e Bowers offrono una prestazione inguardabile sotto ogni punto di vista, e le rotazioni nel back court non lasciano intravedere un repentino cambio di passo.

Il terzo periodo però è la fotocopia del secondo, anche nei numeri (62-38 il parziale sul tabellone), e l'ultima frazione si gioca su un binario di relativo relax utile più per sistemare le statistiche individuali che per trarre utili considerazioni.A mettere la parola fine sono due triple di Stojanovic e Laquintana che riducono sotto i trenta punti il distacco finale, un divario comunque troppo ampio e lo confermano indirettamente anche i risultati degli altri campi, ed un canestro canturino per il giovanissimo Zugno non convalidato perché il tiro è partito oltre il suono della sirena con gli arbitri che per l'occasione sfruttano l'istant replay per dirimere la controversa attribuzione del canestro.

Appare chiaro che l'attesa svolta o "scossa" generata dall'esonero di coach Giulio Griccioli non ha ancora prodotto alcun effetto concreto. Certo c'è l'attenuante della perdurante assenza di Nicevic e Jasaitis, con quest'ultimo apparentemente recuperato alla luce dei controlli medici effettuati, ma volutamente non rischiato in vista delle prossime due gare interne al "PalaFantozzi" con Venezia e Bologna.

L'impressione condivisa da tifosi ed addetti ai lavori che bisogna apportare ulteriori innesti, ed il nome ricorrente è quello dell'ex Roma Washington.