Fondi pac, firmato l'atto per il finanziamento. Ma i problemi restano

Fondi pac, firmato l’atto per il finanziamento. Ma i problemi restano

Francesca Stornante

Fondi pac, firmato l’atto per il finanziamento. Ma i problemi restano

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domenica 21 Settembre 2014 - 23:00

Il Sindaco Accorinti ha firmato il disciplinare per ottenere la prima anticipazione sui 4 milioni di euro da destinare a infanzia e anziani. Bisogna capire però se il Comune è nelle condizioni di attivare questo percorso, l'allarme era stato lanciato dal Dirigente Bruno.

Alla fine ha prevalso la voglia di non perdere i soldi e la possibilità di avere fondi extra da destinare all’infanzia e agli anziani. Adesso non si sa bene come e quando queste risorse si potranno realmente utilizzare. L’amministrazione Accorinti però ci prova. Il sindaco tenta così di mettere in cassaforte i quasi 4 milioni di fondi Pac ottenuti grazie alla validità dei progetti presentati al Ministero. Il primo cittadino ha firmato il disciplinare con cui si accettano le condizioni imposte dal Ministero dell’Interno, individuato quale autorità di gestione responsabile del programma nazionale ‘Servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti’. Il documento è già stato inviato a Roma, adesso a Palazzo Zanca dovrebbe arrivare la prima tranche di finanziamento per i progetti in cantiere: interventi di manutenzione e ristrutturazione presso gli asili nido di Camaro e San Licandro(infanzia) e potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata ad anziani non autosufficienti (anziani). Fin qui dunque una notizia positiva, come ha anche voluto sottolineare l’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo.

Il Distretto D26, di cui Messina è capofila, era stato tra i primi in Italia a vedersi riconosciuti progetti e risorse. Non si sa però se Messina sarà in grado di poter davvero impiegare queste risorse. Ci sono infatti alcuni problemi che l’amministrazione non ha ancora risolto e che non passano certo dalla firma del disciplinare. Problemi che circa un mese fa erano stati oggetto di una nota firmata dal dirigente comunale ai servizi sociali, Giovanni Bruno, ed indirizzata all’assessore Mantineo, al segretario/direttore Le Donne e al ragioniere generale Cama. Bruno metteva sul tavolo due criticità di non poco conto: l’impossibilità di avviare i servizi con la sola anticipazione del 5% dell’importo totale e pagamenti intermedi, sempre del 5%, a rimborso delle spese effettivamente sostenute, e le difficoltà insormontabili del Dipartimento servizi sociali nel disporre di quella struttura organizzativa che lo stesso Ministero richiede al fine di produrre con regolarità tutta la documentazione necessaria per ottenere puntualmente i soldi disponibili. La nota del Dirigente aveva scatenato non pochi dissapori a Palazzo Zanca, i problemi resi noti però non erano certo nuovi per l’amministrazione che era già stata informata della situazione. Nel frattempo è trascorso un mese e mezzo. L’assessore Mantineo si è anche recato a Palermo insieme agli sindaci del distretto per cercare una sponda alla Regione. Ad oggi le condizioni non sono cambiate e i problemi non sono stati risolti, il Sindaco Accorinti e l’assessore Mantineo hanno però fatto una precisa scelta politica decidendo di non fermarsi di fronte alla carenza di liquidità in cassa o alla mancanza di personale al Dipartimento servizi sociali. Il disciplinare è stato firmato, arriverà il 5% delle somme finanziate, bisognerà capire cosa il Comune sarà in grado di fare con una disponibilità economica così bassa, senza soldi in cassa e con la necessità di avviare i progetti e rendicontare passo dopo passo ogni movimento, in modo da ottenere le altre percentuali. Il rischio concreto è di avviare dei servizi che poi non avranno copertura economica immediata e che dunque andrebbero incontro a immani difficoltà.

Pochi giorni fa era stato lo stesso assessore Mantineo a spiegare che quei parametri rendono impossibile l'erogazione di qualunque servizio o la realizzazione di qualunque opera, a meno che il Comune non provveda ad anticipare una cospicua parte del finanziamento, che successivamente a seguito di rendicontazione verrà erogato dall'Autorità di Gestione al Comune. Ma di fronte all’ipotesi di dover rinunciare ai 4 milioni di euro l’amministrazione ha fatto una netta scelta di campo, evidentemente ignorando l’allarme lanciato dal Dirigente del Dipartimento, come tra l’altro ha già fatto sul fronte Casa Serena, per la quale sempre Bruno aveva decretato la chiusura immediata senza se e senza ma.

Adesso si dovrà trovare una soluzione. Per Mantineo restano aperte le ipotesi messe sul piatto durante il vertice palermitano con la Dirigente del Dipartimento regionale ai Servizi Sociali Antonella Bullara: investire del problema l’Anci e sollecitare il Ministero e il Governo ad alzare il tetto dell’anticipazione, chiedere anticipazione delle risorse alla Regione per avere disponibilità di cassa, chiedere autorizzazione ad usare il ribasso delle gare della legge 328 come anticipazione. Le strade individuate sono diverse, naturalmente alcune più convenienti, altre meno. Di certo c’è che l’amministrazione Accorinti vuole usare quei 4 milioni di euro e ha messo la sua firma. Bisognerà capire cosa ne pensa il Dipartimento, che adesso dovrà materialmente svolgere il lavoro. Ma soprattutto vedere se il Comune è nelle condizioni di poterlo fare o se c’è il rischio di compiere un passo più lungo della gamba.

Francesca Stornante

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