Gioveni: "L'Amministrazione si assuma le sue responsabilità". Chiarezza sui servizi essenziali

Gioveni: “L’Amministrazione si assuma le sue responsabilità”. Chiarezza sui servizi essenziali

Gioveni: “L’Amministrazione si assuma le sue responsabilità”. Chiarezza sui servizi essenziali

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giovedì 06 Novembre 2014 - 12:12

"Inutile girarci attorno, la responsabilità dello sfascio nel settore dei servizi sociali è solo dell'Amministrazione che non è stata capace di produrre nei tempi giusti gli atti contabili al Consiglio Comunale per la conseguente approvazione”.

Con queste parole, espresse ufficialmente in Commissione servizi sociali alla presenza dell'assessore Mantineo e del Dirigente Bruno, il consigliere comunale Libero Gioveni attribuisce senza indugio alla giunta Accorinti le inadempienze sull'assoluta incertezza che regna nel settore per la probabile sospensione dei servizi.

Pur accettando di buon grado l'analisi del Dirigente Giovanni Bruno sui tempi "biblici" che la burocrazia purtroppo prevede per l'affidamento delle gare – spiega Gioveni – non si può sottocere il fatto che se si è giunti a questa condizione estrema è perché i tempi per l'approvazione del Bilancio di Previsione 2014 (che doveva seguire a ruota quella del Consuntivo 2013) non sono stati rispettati. Questo alla città, e soprattutto ai lavoratori delle cooperative e agli utenti destinatari dei servizi, bisogna dirlo con chiarezza” tuona il consigliere.

Per Gioveni un'Amministrazione incapace di pianificare e che soprattutto si è rivelata superficiale nella stesura di un Consuntivo tanto da ricevere parere contrario dal Collegio dei Revisori per la presenza di ben 13 criticità, non può non fare un "mea culpa" per quanto sta avvenendo. L’esponente Udc si rammarica anche della mancata destinazione, da parte del Consiglio Comunale, di una minima parte dei fondi della TASI, tant'è che lo ha spinto in quell'occasione a non approvare la delibera. Probabilmente – spiega – la destinazione di somme per gli unici servizi indivisibili nel settore (i CAG), avrebbero potuto forse stornare i fondi attualmente previsti fino al 15 dicembre per i centri sociali, ad altri servizi ritenuti essenziali per legge.

E a proposito di questa classificazione – conclude Gioveni – non mi ha convinto affatto l'esclusione, da parte dell'assessore Mantineo, degli asili nido fra i servizi obbligatori.

Le norme parlano chiaro ed è per questo che occorre in questo senso fare chiarezza – evidenzia il consigliere comunale, che sciorina i seguenti riferimenti di legge:

  • Legge n. 146 del 12 giugno 1990 art. 1 comma 2/d (…sono considerati servizi pubblici essenziali per quanto riguarda l'istruzione…gli asili nido….), sostenuta dall'Accordo Nazionale del 15 gennaio 2012 della Commissione di Garanzia dell'attuazione della Legge sullo Sciopero nei servizi pubblici essenziali all'art. 7 comma 1/b;
  • Legge n. 42 del 5 maggio 2009 art. 21 comma 3/c (…per i Comuni sono considerare funzioni essenziali quelle di istruzione pubblica ivi compresi i servizi per gli asili nido..);
  • Legge Delega Federalismo Fiscale del 2011, tabella 2.1 (….funzioni fondamentali per Comuni e Province: funzioni di istruzione pubblica, compresi asili nido…);
  • Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 (…la diffusione sul territorio degli asili nido rappresenta una delle componenti essenziali nell'attuazione delle politiche volte alla conciliazione degli impegni casa-lavoro….).

Insomma, secondo Gioveni, almeno per gli asili nido non ci possono essere dubbi.

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