Gioveni: “Gli asili nido sono servizi essenziali. Ecco le norme di riferimento”

Gioveni: “Gli asili nido sono servizi essenziali. Ecco le norme di riferimento”

Gioveni: “Gli asili nido sono servizi essenziali. Ecco le norme di riferimento”

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mercoledì 24 Febbraio 2016 - 10:00

Per il consigliere comunale del gruppo Udc la responsabilità della crisi è solo politica. La richiesta al vice sindaco Signorino ed al dirigente Zaccone è quella di approfondire il tema

"Quando non si riesce a presentare, per la prima volta nella storia, un Bilancio di Previsione relativo addirittura all'anno precedente, è inutile girarci attorno, la responsabilità dello sfascio nel delicato settore dei servizi sociali è solo politica, quindi dell'Amministrazione comunale". Il consigliere comunale Libero Gioveni attribuisce alla giunta Accorinti le inadempienze sull'incertezza che regna nel settore, non soltanto per i ritardi nei pagamenti delle fatture alle cooperative, ma anche per l'impossibilità di varare i nuovi bandi scaduti già da 2 mesi. “Questo alla città, e soprattutto ai lavoratori delle cooperative e agli utenti destinatari dei servizi, bisogna dirlo con chiarezza – tuona il consigliere -. Un'Amministrazione incapace di pianificare deve fare un mea culpa per quanto sta avvenendo. L'aumento delle tariffe agli utenti dovuti per legge per il rispetto dei vincoli della compartecipazione del 36% dei costi nei servizi a domanda individuale, invece – prosegue Gioveni – non può e non deve rappresentare un parafulmine, perché di concetti ragionieristici all'utenza in forte stato di bisogno non gliene può fregar di meno. A tal proposito, sarebbe importante – rimarca convinto l'esponente Udc – tirare fuori dal cilindro qualcosa che riesca a considerare qualche tipologia di servizio come essenziale per legge”.

Ecco perché ieri, a proposito di questa classificazione, durante l'importante seduta della Commissione servizi sociali convocata proprio per discutere sui servizi a domanda individuale, Gioveni non si è detto convinto sul considerare tali gli asili nido ed è per questo che, all'assessore al Bilancio Signorino e al dirigente del Dipartimento servizi sociali Zaccone presenti alla seduta, ha riportato dei riferimenti normativi (su cui tempo fa aveva chiesto anche lumi all'ex assessore Mantineo) che potrebbero escludere gli asili nido dai servizi a domanda individuale e quindi, ritenendoli obbligatori, svincolarli del tutto dalla compartecipazione dei costi del 36%.

Eccoli:

Legge n. 146 del 12 giugno 1990 art. 1 comme 2/d (…sono considerati servizi pubblici essenziali per quanto riguarda l'istruzione… gli asili nido…), sostenuta dall'Accordo Nazionale del 15 gennaio 2012 della Commissione di Garanzia dell'attuazione della Legge sullo Sciopero nei servizi pubblici essenziali all'art. 7 comma 1/b;

Legge n. 42 del 5 maggio 2009 art. 21 comma 3/c (…per i Comuni sono da considerare funzioni essenziali quelle di istruzione pubblica ivi compresi i servizi per gli asili nido.,.);

Legge Delega Federalismo Fiscale del 2011, tabella 2.1 (…funzioni fondamentali per Comuni e Province: funzioni di istruzione pubblica, compresi asili nido…);

Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 (…la diffusione sul territorio degli asili nido rappresenta una delle componenti essenziali nell'attuazione delle politiche volte alla conciliazione degli impegni casa-lavoro…).

“Insomma – conclude Gioveni – almeno per gli asili nido potrebbero non esserci dubbi”. In virtù di ciò, il consigliere comunale ha chiesto ad assessore e dirigente di approfondire queste norme, magari trasmettendo a chi di competenza un quesito chiarificatore.

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