Stop allo sciopero della fame a Casa Serena, si protesta in Prefettura

Stop allo sciopero della fame a Casa Serena, si protesta in Prefettura

Francesca Stornante

Stop allo sciopero della fame a Casa Serena, si protesta in Prefettura

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lunedì 25 Febbraio 2013 - 09:28

Dopo il malore che sabato pomeriggio ha colto Giuseppe Gugliandolo, anche gli altri lavoratori hanno deciso di interrompere lo sciopero della fame iniziato sette giorni fa. Oggi insieme al Movimento spontaneo lavoratori servizi sociali protesteranno in Prefettura.

Volevano andare avanti a oltranza, erano decisi a continuare con quella forma estrema di protesta iniziata martedì scorso per rivendicare gli stipendi. Ma il malore che ha colto Giuseppe Gugliandolo sabato pomeriggio li ha costretti a interrompere lo sciopero della fame durato quasi sette giorni. I lavoratori della cooperativa Azione Sociale che gestisce Casa Serena hanno deciso di tornare a mangiare. Una decisione imposta dal personale del 118 che sabato pomeriggio ha visitato anche gli altri tre operatori in protesta che erano insieme a Gugliandolo sotto il gazebo. Gugliandolo è stato trasportato al pronto soccorso, agli altri è stato prescritto, in modo tassativo, di riprendere una dieta consona ed uno stile di vita normale. Uno dei motivi che ha causato il malessere a Giuseppe, spiegava il medico, è stato soprattutto lo stress che ha cagionato notevolmente il suo stato di salute. Così, dopo essersi confrontati a lungo, il Movimento Lavoratori “Casa Serena” ha deciso di sospendere lo sciopero della fame, ma non la protesta. Quella andrà avanti perché i riflettori devono restare accesi. Gli stipendi non sono ancora arrivati, i lavoratori restano ancora in attesa di tre mensilità più la tredicesima e al momento, nonostante la loro mobilitazione, buone notizie non ne sono arrivate. Il Movimento dei Lavoratori continua stigmatizzare l’atteggiamento delle Istituzioni che in questi giorni di protesta non hanno avuto la decenza di mostrare alcuna attenzione nei confronti del problema rivendicato in modo drastico e sono pronti ad organizzare ulteriori azioni di dissenso in tutte le sedi istituzionali preposte ai servizi sociali. I dipendenti ringraziano invece i colleghi delle altre cooperative riuniti nel Comitato Spontaneo Lavoratori Servizi Sociali, gli stessi che poche settimane fa hanno presidiato per nove giorni Palazzo Zanca. Hanno deciso di unirsi per portare avanti insieme questa battaglia. Sono tutti sulla stessa barca, pagano tutti anni di cattiva gestione di un settore che oggi è al collasso. E già questo martedì torneranno a farsi sentire perché non hanno intenzione di arrendersi.

Intanto ieri mattina, lunedì, i rappresentanti del Movimento Spontaneo Lavoratori Servizi Sociali Mario Buzzai e Franco Bertuccelli, insieme a quelli del Movimento del Presidente della Regione Crocetta, hanno incontrato il Dirigente della Ragioneria Generale del Comune di Messina, per comprendere gli iter necessari alla liquidazione delle tanto attese fatture per le cooperative. Il Ragioniere Generale Ferdinando Coglitore ha assicurato ai lavoratori e agli emissari del Presidente che tra mercoledì e giovedì verranno liquidate dal Municipio in favore delle loro cooperative nuove fatture per il pagamento di uno stipendio. Inoltre, a giorni, il Comune potrà usufruire di € 4.000.000 in transito dalla Regione Siciliana, Assessorato alle Finanze, come anticipazione primo trimestre 2013 per le attività correlate ai servizi esternalizzati dei servizi sociali. Questo non ferma i lavoratori che domani mattina saranno in protesta davanti la Prefettura. Chiedono l’intervento del Prefetto Trotta sul settore dei servizi sociali comunali, chiedono chiarezza sui bandi e più in generale sulla reale volontà politica ed amministrativa del Municipio di Messina per quanto concerne il futuro dei servizi sociali nel messinese.

(Francesca Stornante)

Un commento

  1. non bastano le risposte tampone. quello che si dovrebbe chiedere è quanti dipendenti sono giustificati per un certo numero di utenti e quanto può costare complessivamente alla collettività il singolo utente. quindi, in base alle risorse disponibili per questo servizio, trarre le conseguenti conclusioni.

    tutto il resto sono chiacchiere da bar e volontà di rinviare i problemi.

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