I lavoratori smentiscono: "Non c'entra la spending review, l'azienda aveva già deciso"

I lavoratori smentiscono: “Non c’entra la spending review, l’azienda aveva già deciso”

Giusy Briguglio

I lavoratori smentiscono: “Non c’entra la spending review, l’azienda aveva già deciso”

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sabato 10 Novembre 2012 - 09:47

Dopo le dichiarazioni della dirigenza del Policlinico, i lavoratori difesi dall'avvocato Francesca Piccolo tornano a farsi sentire: "La gara d'appalto è viziata, lunedì chiederemo l'annullamento al prefetto"

“Nulla di tutto quello affermato dall’azienda è vero, non c’entra la spending review e la gara d’appalto è viziata”. E’ una valanga di affermazioni quella che travolge l’azienda Policlinico che ieri in un comunicato spiegava le proprie ragioni in merito alla vicenda. In sostanza, il nuovo bando risultava una scelta obbligata dal decreto legge n. 95 del 2012 (vedi articolo correlato).

Ma il personale del servizio ristorazione, guidato dall’avvocato Francesca Piccolo, scalfisce punto per punto la “difesa” messa in piedi dall’azienda ospedaliera. Il decreto, stando alle nuove dichiarazioni, sarebbe venuto dopo, quando il Policlinico aveva già deciso per l’esternalizzazione del servizio e per la riduzione dei posti di lavoro. Spending review? “Non c’entra – spiega il comunicato -, cucinare i pasti in un centro di cottura esterno ha un costo più elevato, se si utilizzassero le cucine interne si risparmierebbe e la qualità del cibo sarebbe migliore”.

Anche il citato articolo 15 comma 13 b) del D.L. 95/2012 viene contestato dal difensore dei lavoratori. Per il 2012, i prezzi sarebbero stati imposti solo per gli acquisti di beni e servizi in campo sanitario, mentre per gli altri settori dovrà essere la conferenza Stato-regioni del prossimo 15 novembre ad approvare l’applicazione delle misure.
Inoltre, l’Azienda, “tanto ligia alla legge n. 95 – si legge nella nota – non ha rispettato il disposto contenuto alla lettera E di quello stesso art. 15 comma 13, con cui il legislatore ha imposto a tutte le amministrazioni la verifica della redazione dei bandi di gara”. Il difensore contesta cioè che l’azienda nell’appalto non abbia specificato il costo del lavoro né quello del servizio né quello delle forniture, “lasciando così la possibilità alla società che si aggiudicherà la gara, di poter risparmiare sul costo del lavoro o sulla qualità del vitto a vantaggio degli utili di impresa”.

Ogni auspicabile punto d’incontro sembra per ora una possibilità remota. Qualche risposta in più si avrà lunedì a seguito dell’incontro con il prefetto, quando i lavoratori chiederanno la sospensione della gara d’appalto.

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