Aumenta la piovosità lungo Stretto, ecco come muta il regime pluviometrico

Aumenta la piovosità lungo Stretto, ecco come muta il regime pluviometrico

Daniele Ingemi

Aumenta la piovosità lungo Stretto, ecco come muta il regime pluviometrico

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giovedì 03 Ottobre 2013 - 13:42

Anche il mese di Settembre ha fatto registrare un importante surplus idrico, confermando il nuovo trend meteo/climatico degli anni 2000, che vede un netto incremento degli eventi precipitativi di una certa consistenza in riva allo Stretto di Messina e nelle aree limitrofe.

Sotto il profilo squisitamente climatico Settembre è risultato un mese più piovoso del normale nella città di Messina, registrando un considerevole surplus pluviometrico che tende a seguire il trend degli anni scorsi. Gli anni 2000, difatti, si stanno presentando insolitamente piovosi lungo l’area dello Stretto, come su molte altre aree di Sicilia e Calabria, dove mensilmente si archiviano quantitativi di pioggia esagerati, che sforano di gran lungo le tradizionali medie per il periodo. A Messina Settembre chiude con un accumulo pluviometrico complessivo di ben 74.2 mm, che sfora, seppur di poco, la media pluviometrica settembrina, attestata sui 63.9 mm, normalmente distribuiti in 6 giorni di pioggia. Anche in questo caso è evidente il surplus idrico, seppur di una decina di millimetri.

Ma i tra i dati più interessanti troviamo quello della stazione automatica di Giampilieri Superiore che anche a Settembre si conferma essere la più piovosa nell’intero territorio cittadino, con un accumulo mensile di ben 115 mm. Un dato considerevole che ancora una volta conferma il potenziale pluviometrico dell’area, esacerbato dall’aspra conformazione orografica della vallata che tende ad incamerare verso di se i flussi umidi provenienti dal mar Ionio, bloccandoli e favorendo la caduta di precipitazioni a tratti anche molto intense durante le fasi sciroccali.Il problema vero è che oggi è totalmente mutato il regime delle precipitazioni. I giorni di pioggia sono diminuiti, ma in compenso è aumentata l’intensità delle precipitazioni. In sostanza la diminuzione dei giorni di pioggia si associa ad un considerevole incremento di fasi piovose di breve durata, ma molto violente, e quindi capaci di vulnerare i terreni, cagionando molti danni e disagi nelle aree finite sotto il bersaglio delle nuvole temporalesche. Al momento è davvero molto difficile poter stabilire le cause di questo significativo mutamento del regime delle precipitazioni che potrebbe essere riconducibile a svariati fattori, tra i quali, l’aumento delle temperature medie delle acque dei mari e il sempre più frequente innesco di circolazioni atmosferiche distese lungo i meridiani (aria calda dai tropici che si scontra con aria più fredda che scende dal polo), che tendono a creare forti contrasti termici fra masse d’aria notevolmente diverse tra loro, alimentando lo sviluppo di fenomeni temporaleschi molto violenti. Fenomeni che poi tendono ad avere un significativo impatto su un territorio, già di per se molto fragile e tormentato sotto il profilo geologico.

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