Provincia, Pippo Lombardo presenta una nuova denuncia alla Digos

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Rosaria Brancato

Provincia, Pippo Lombardo presenta una nuova denuncia alla Digos

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lunedì 28 Gennaio 2013 - 15:03

Dopo la prima denuncia alla Digos per la mancata pubblicazione di 100 determine all'Albo Pretorio, il consigliere provinciale Pippo Lombardo replica. Alla luce delle verifiche fatte sulle prime 60 pubblicate dopo la sua denuncia, l'esponente di Sicilia Vera ritiene che ci siano aspetti ancora poco chiari e chiede a Ricevuto di revocare l'incarico al capo di gabinetto.

Il consigliere provinciale di Sicilia Vera Pippo Lombardo dopo la prima denuncia presentata alla Digos per la mancata pubblicazione di 100 determine all’Albo Pretorio non solo non “lascia, ma raddoppia”. E, dopo essere riuscito a scoprirne 60 su 100 e solo grazie alla sua denuncia, oggi è ritornato in Questura per integrare la documentazione. Quello che ha letto continua a non convincerlo e ha rincarato la dose con una seconda denuncia e con una seconda richiesta al Presidente Nanni Ricevuto di revocare l’incarico al capo di Gabinetto che potrebbe aver causato danni erariali per svariati milioni di euro.

“Dalla prima analisi delle determine del Capo di Gabinetto, Antonino Carbonaro, relative agli anni 2011 e 2012– scrive l’esponente di Sicilia Vera– che sono state pubblicate soltanto in queste due settimane dopo la mia denuncia, circa 60 su 100 non pubblicate, emerge un quadro complessivo di gestione delle risorse pubbliche molto superficiale e poco trasparente”.

Il consigliere provinciale rileva come la prima cosa che risalti in tutte le determine di affidamenti di servizi o di acquisti di beni, sia la mancanza del CIG, Codice Identificativo Gara, che è invece obbligatorio per legge, la n. 217/2010, sulla tracciabilità dei flussi finanziari. Inoltre Pippo Lombardo dopo aver effettuato una prima verifica fatta presso gli uffici competenti, sottolinea come non risulti agli atti nessun contratto stipulato per tutti gli affidamenti di servizi e acquisti di beni relativi ai provvedimenti del 2011 e 2012 non pubblicati. “Risultano invece- spiega il consigliere- sempre nelle stesse determine non pubblicate atti di autorizzazioni con date successive alla data stessa del provvedimento, rinnovi di affidamenti di servizi fatti nove mesi dopo della scadenza precedente, sempre allo stessa ditta e con rinnovo retroattivo. Emerge da una determina di proroga di affidamento di un servizio, un riferimento ad altra proroga fatta con una determina, la n. 58 bis del 15.11.2011, non solo mai pubblicata, ma ancora più grave mai registrata nel registro generale delle determine del capo di gabinetto. Siamo in presenza di un atto inesistente, in forza del quale sono stati pagati 7 mila euro più IVA ad un fornitore senza un atto amministrativo legittimo di impegno spesa”.

Il problema non è solo formale, ma sostanziale, perché anche se il servizio è stato reso ed è indispensabile, il pagamento non è legittimato da alcun atto ufficiale. L’esponente di Sicilia Vera ha poi rilevato tutta una serie di aspetti che non convincono, anche sotto il profilo della spesa, a prescindere dal fatto che all’appello mancano ancora altre 40 determine non pubblicate. Pertanto Pippo Lombardo si è nuovamente recato alla Digos per integrare la precedente denuncia con nuovi elementi.

“Alla luce di queste prime considerazioni- conclude- ritengo che il Presidente della Provincia Ricevuto debba revocare immediatamente la determina n. 32 del 19.03.2009, con la quale è stato nominato, a mio avviso illegittimamente, Antonino Carbonaro quale capo di Gabinetto e verificare come fare per evitare danni irreparabili per l’Ente. Se non dovesse avvenire ciò, sarebbe la prova provata che di questa gestione poco trasparente e superficiale di diversi milioni di euro da parte del Capo di Gabinetto il Presidente Ricevuto non solo ne era a conoscenza ma ne ha condiviso anche la modalità”.

Rosaria Brancato

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