Milazzo, storia di uno smottamento sulla SP 72 segnalato 1 anno fa...

Milazzo, storia di uno smottamento sulla SP 72 segnalato 1 anno fa…

Rosaria Brancato

Milazzo, storia di uno smottamento sulla SP 72 segnalato 1 anno fa…

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sabato 08 Luglio 2017 - 05:22

La prima segnalazione della frana risale al febbraio 2016, l'ultima al maggio scorso. La Polizia Metropolitana ha effettuato il sopralluogo a giugno ma le responsabilità sono del proprietario del terreno

Questa è la storia di uno smottamento che ha festeggiato più di un anno dal momento della prima segnalazione e che continua a creare una situazione di potenziale pericolo nella zona.

I fatti risalgono al febbraio del 2016 quando un cittadino di Milazzo, David Fagnani, segnala al servizio Black Point della Fondazione Ania ( fondazione per la sicurezza stradale), la presenza di uno smottamento sulla strada provinciale 72 bis a Milazzo (in direzione capo Milazzo).

La frana premeva contro una recinzione piuttosto rudimentale proprio a ridosso della strada a scorrimento veloce e priva di illuminazione. I paletti di recinzione infatti erano stati anche piegati dal peso dei massi e dei sassi spostati dallo smottamento.

La Fondazione Ania trasmette la segnalazione alla Città Metropolitana che il 21 marzo 2016, attraverso il comando della Polizia metropolitana effettua un sopralluogo.

Per un errore e non si comprende come sia potuto accadere chi si reca sul posto sbaglia l’effettiva collocazione dello smottamento, così che nella relazione trasmessa al Comando e successivamente all’Ania emerge che non sussiste alcun pericolo.

Il sopralluogo infatti è stato fatto a distanza di circa 1 km rispetto alla frana, in un’area che non presentava alcuna problematica. L’Ania quindi scrive a David Fagnani secondo quanto risposto dalla Città Metropolitana.

Passano i mesi e lo smottamento è ancora lì, così che il 26 febbraio 2017 Fagnani scrive al comandante della Polizia Metropolitana Antonino Triolo segnalando l’equivoco e ribadendo la pericolosità della situazione (mail inviata per conoscenza anche all’architetto Gitto della III direzione viabilità metropolitana).

Non ricevendo riscontri Fagnani si vede costretto a scrivere al sindaco metropolitano Accorinti. Nella mail del 25 marzo ripercorre le tappe dell’anno precedente spiegando l’accaduto.

“Lo smottamento consiste in una massa di sassi e terra che grava per diversi metri, da monte verso la strada, su una recinzione che si trova al ciglio della sp 72 bis- scrive Fagnani- La recinzione è posta a bordo della strada ed è fatta di paletto di metallo e rete metallica. Nel punto in cui la massa è arrivata con maggior forza i paletti sono stati piegati e la rete è stata sfondata dalla spinta dei sassi. Temo che prima o poi la recinzione finirà per essere abbattuta dalla spinta. La strada è a scorrimento veloce e priva di illuminazione. Le chiedo di intervenire prima che questo smottamento possa costituire un pericolo per i passanti”.

Fagnani allegava anche foto e diversi link nonché la relazione dell’Ania.

A rispondere, il 25 marzo, è Mariangela Caponetti, segretaria generale della Città Metropolitana, che assicura un suo intervento per verificare la vicenda.

Trascorrono altri due mesi ed il 31 maggio Fagnani si vede nuovamente costretto a scrivere alla Caponetti esprimendo amarezza per il perdurare della situazione di pericolo e per il mancato intervento.

Alla fine, a distanza di 1 anno e mezzo dalla prima segnalazione, c’è il secondo sopralluogo, disposto dal comandante Triolo il 15 giugno. Stavolta il luogo è quello indicato e dalla relazione di fine sopralluogo emerge effettivamente il rischio, ma ad intervenire per rimuovere lo stato di pericolosità deve essere il proprietario del terreno.

“Gli agenti si sono recati al km 3,300 della SP in direzione Centro di Milazzo-Capo Milazzo- si legge nella relazione– ed hanno evidenziato la presenza di alcune frane, pregresse, che premono sulla rete di recinzione di un terreno presumibilmente privato che si presenta in stato di abbandono. Nella sede stradale non si notano presenza né di calcinacci né di residui franosi, in quanto, in quel tratto, la strada è totalmente libera. Si fa presente che la recinzione, sicuramente collocata dal proprietario del fondo, non rispetta la distanza minima di 3 mt., come stabilito dal CDS all’art.16 c.1 b) e c.4 per questa tipologia di strada, in quanto la stessa è collocata sul muretto che delimita la sede stradale lato monte, come si evidenzia chiaramente dalle foto allegate. Nel momento in cui si risale al proprietario del fondo, deve essere elevata, a norma del sopracitato art. del CDS, una sanzione pari a € 169,00 e come sanzione accessoria il ripristino dello stato dei luoghi. Si mette in evidenza che la pulizia del costone soprastante la SP è a totale carico del proprietario del fondo, infatti deve essere sua cura tagliare le sterpaglie e fare in modo di prevenire fenomeni franosi che mettono in pericolo gli autoveicoli in transito”.

Passerà sicuramente altro tempo prima che le autorità di competenza rintraccino il proprietario del fondo disponendo gli interventi e la sanzione e non è neanche detto che la ricerca sia di facile soluzione così come potrebbe anche sorgere un contenzioso.

Nel frattempo, l’unico dato certo è che la pericolosità resta e perdura sin dal febbraio del 2016. Una rete così sottile e paletti così instabili non possono essere di alcuna garanzia per la sicurezza di chi attraversa quella strada.

Rosaria Brancato

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