Chiofalo risponde alle polemiche: "Sono un capro espiatorio, ma cammino a testa alta".

Chiofalo risponde alle polemiche: “Sono un capro espiatorio, ma cammino a testa alta”.

Eleonora Corace

Chiofalo risponde alle polemiche: “Sono un capro espiatorio, ma cammino a testa alta”.

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martedì 09 Luglio 2013 - 18:26

Il Segretario Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Salvatore Chiofalo, che ha consegnato le dimissioni il 4 luglio si dichiara amareggiato per le polemiche che continuano ad avere per oggetto la sua persona e sottolinea come la mozione di sfiducia nei suoi confronti votata da un'assemblea autoconvocata sia stata rigettata dal collegio di garanzia regionale perché rea di violare in diversi punti lo statuto del partito.

“Mi sono dimesso per garantire l’unità del partito ed agevolarla”. Si sfoga Salvatore Chiofalo, il Segretario Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà che ha presentato le dimissioni nell’assemblea del 4 luglio scorso. Amareggiato dagli strascichi delle polemiche che ancora in questi giorni fanno sentire la loro eco, Salvatore Chiofalo mette i puntini sulle “i” circa la sfiducia votata da una parte dei circoli della Provincia che, sottolinea, non ha niente a che fare con la sua decisione di dimettersi. “La fiducia chiesta dall’assemblea autoconvocata il 16 giugno. è stata rigettata dal collegio di garanzia regionale, solo dopo mi sono dimesso. La riunione, infatti, non è stata fatta secondo le regole. Noi siamo un partito, le norme vanno rispettate da tutti”. Commenta l’ex segretario provinciale e a tal proposito fornisce i documenti che legittimano le sue affermazioni.

La risposta del Presidente del Collegio di Garanzia Regionale al suo ricorso contro la mozione di sfiducia è stata, infatti, la seguente:“Visto lo Statuto Nazionale del Partito e il Regolamento regionale di SEL-Sicilia, in particolare per quanto riguarda le norme per l'autoconvocazione dell'assemblea e per le procedure di “sfiducia” del coordinatore Provinciale Non potendo procede a verifica puntuale, alla luce anche delle dichiarazioni pervenute in forma scritta al Collegio, delle modalità di convocazione dell'assemblea provinciale autoconvocata di Messina si considerano nulle le disposizioni finali dell'assemblea stessa, e al contempo si raccomanda che venga effettuata puntuale verifica della composizione dell'assemblea stessa in particolare per quanto riguarda l’effettiva adesione al Partito dei componenti e l’effettiva costituzione dei circoli territoriali e tematici e, quindi, della presenza dei coordinatori degli stessi dentro l'assemblea provinciale stessa”. Un rigetto preceduto dalla premessa che le questioni affrontate erano di carattere formale e non entravano nel merito delle problematiche politiche e seguito dalla precisazione che: “Resta salva la legittimità dello strumento dell'autoconvocazione e della mozione di sfiducia, nelle modalità stabilite dallo statuto nazionale e dal regolamento regionale. Pertanto nulla osta alla possibilità di procedere di conseguenza riproponendo la mozione di sfiducia o in autoconvocazione o in presenza di convocazione stabilita dal coordinatore provinciale “. Gli strappi alle regole dettate dallo statuto, contestate all’assemblea del 16 nel ricorso presentato da Chiofalo e sottoscritto da altri 24 membri, tra attivisti ed esponenti del gruppo dirigente di Sinistra Ecologia e Libertà, riguarderebbero la mancata presentazione della sfiducia stessa e delle sue motivazioni nell’atto di convocazione dell’assemblea, l’aver dato per dimissionario Giuseppe Aldo Parisi, che invece “non si è dimesso dall’assemblea ma solo dal coordinamento provinciale”, ed altre mancanze circa le norme stabilite dallo statuto del partito.

Considerate nulle le conseguenze dell’assemblea e dimessosi lo stesso dal suo ruolo di Segretario Provinciale, Salvatore Chiofalo risponde, però, alle accuse che gli sono state mosse in questi mesi, soprattutto a quelle del verticismo e della mancanza di dialogo all’interno del partito: “ In tre anni che sono stato coordinatore ho proposto più volte delle riunioni con gli iscritti, ma quelli del Matteo Cucinotta non sono mai venuti. Sfuggire al confronto per poi criticare a mezzo stampa non è bello. Sarebbe ora di smetterla con le polemiche”. E sottolineando come nella zona tirrenica non si registrano i problemi lamentati dai circoli di Messina e della ionica, Chiofalo, dall’alto della sua esperienza di amministrazione e non solo di opposizione, avendo ricoperto per dieci anni la carica di sindaco nel Comune di Falcone ed essendo stato consigliere comunale a Furnari, si dichiara sereno e con la coscienza pulita. “Cammino a testa alta” – afferma – “Sono arrivato primo alle primarie, penso di avere un minimo di riconoscimento anche da parte della gente, sono un modesto proletario, se vengo votato è perché gli elettori pensano che lo merito. Mi sono dimesso, ma non scappo e non fuggo. È come se la maggior parte della gente abbia bisogno di cercare per forza un capro espiatorio. Ad esempio, mi contestano il fatto che Ialacqua non è stato candidato alle regionali, quando lo stesso coordinamento regionale faceva notare che mancavano candidati della zona ionica e c’era anche il problema delle quote di genere”. Come dire: se sei brutto ti tirano le pietre, se sei bello…anche.

Chiofalo incassa, però, la lode del deputato e coordinatore regionale Eramo Palazzotto, che il giorno dopo le sue dimissioni ha dichiarato in una nota: “Rimane una risorsa preziosa per il partito messinese e il suo gesto é dimostrazione di grande generosità e senso di responsabilità che tutti i gruppi dirigenti dovrebbero sempre avere".

In merito alle promesse di collaborazione con la giunta Accorinti piovute in questi giorni da parte di diversi membri del partito di Vendola, Chiofalo, commenta: “Se vogliamo fare parte integrante della nuova giunta messinese riuniamoci e decidiamo. Funziona così in un partito, ma molti evidentemente non lo capiscono. Vorrei fare notare che anche con la sconfitta di Felice Calabrò, Sel ha guadagnato un presidente di quartiere – Santino Morabito alla V circoscrizione- mi sembra sia comunque un risultato ma nessuno dice niente. Si parla solo di sconfitta. Troppa gente prende le distanze come se non avesse a sua volta partecipato alle decisioni, tutti pensano che sono stati gli altri a sbagliare, tranne loro stessi. Io non voglio dare l’impressione di chi vuole salire sul carro dei vincitori, anche se ritengo giusto che Sel collabori. A Messina c’è una prateria di problemi che bisogna assolutamente affrontare e risolvere. Io dal canto mio, lavorerò insieme a tutti gli altri”. Intanto sabato 18 giugno verrà inaugurato un nuovo circolo cittadino a Messina, il “Pancrazio De Pasquale”, alla libreria Feltrinelli. Il lavoro continua, nonostante tutto. (Eleonora Corace)

Un commento

  1. LETTERA APERTA A SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’.

    come elettore, certo di non essere il solo a pensarla in questo modo, ritengo sia opportuno farvi sapere quanto segue : francamente, trovo estremamente deludente il vostro modo di agire e di reagire a quella che, semplicemente, è stata la volontà elettorale. E’ veramente preoccupante il fatto che, nemmeno voi, che vi definite nostri paladini, riuscite , semplicemente ad accettare questo responso : piuttosto, vi ostinate , offrendo uno spettacolo semplicemente patetico, nel gettarvi la colpa addosso, nel quadro di un eterno ed immutabile “crucifige” stile “L’avvelenata di Guccini” (almeno quello è uno stupendo pezzo senza tempo). Invece, cosa dovreste fare, tutti voi ? Dovreste serrare le fila, fare gruppo, chiedervi che cosa vi impedisce di ascoltare noi elettori, invece di stare a pontificare ed a filosofeggiare “sui massimi sistemi”. Credetemi, è oltremodo una cosa stucchevole e nauseante, vedere, col vostro atteggiamento, confermato il fatto della incapacità storica della sinistra italiana di concepire una seria e produttiva azione politica di governo del paese. Concludo, infine, con un suggerimento : se vi accorgete di non farcela, allora fate una semplice cosa : dimettetevi in blocco senza se e senza ma e consentite che si facciano avanti altre persone piu’ capaci e meritevoli di agire.
    E SOPRATUTTO : FATEVENE UNA RAGIONE, ORA E SEMPRE, DELL’ASSOLUTA LIBERTA’, NELL’ESPRESSIONE DEL DIRITTO/DOVERE DI VOTO, DA PARTE DEL CORPO ELETTORALE, NEL SEGRETO DELL’URNA.

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