Roccalumera. Una panchina colore del sangue contro il femminicidio

Roccalumera. Una panchina colore del sangue contro il femminicidio

Carmelo Caspanello

Roccalumera. Una panchina colore del sangue contro il femminicidio

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venerdì 07 Aprile 2017 - 14:03

Studenti del Comprensivo, istituzioni e cittadini rispondono con una significativa presenza all'iniziativa del Centro "Al tuo fianco" per dire no alla violenza sulle donne

ROCCALUMERA. Una panchina rossa anche a Roccalumera. Rossa come il colore del sangue versato dalle donne vittime di violenza. Le ultime pennellate questa mattina. Le hanno date gli studenti dell’Istituto comprensivo di Roccalumera, diretto da Mirella Guta Sauastita, il sindaco Gaetano Argiroffi e con loro Vera Squadrito e Giovanna Zizzo (mamme di due ragazze vittime di femminicidio). Alla cerimonia era presente tra gli altri il luogotenente Santo Arcidiacono, comandante la locale stazione dei carabinieri. Tanti gli amministratori, sia di Roccalumera quanto dei paesi vicini. L’iniziativa stata promossa dall’associazione Al tuo fianco, presieduta dall’avvocato Cettina La Torre, che da tempo rappresenta un punto di riferimento importante per l’intero comprensorio con il Centro antiviolenza, la cui sede sorge a Furci Siculo, paese in cui lo scorso mese è stata “battezzata” un’altra panchina per la vita, sul lungomare, nella piazza al centro della litoranea. A Roccalumera la panchina rossa è ubicata sulla centrale via Umberto I, dirimpetto il palazzo municipale.

Toccanti le parole delle mamme di Laura e Giordana, uccise rispettivamente a 11 e 20 anni. Una testimonianza di dolore e sconforto. Ma allo stesso tempo parole di grande speranza affinché certi episodi non accadano, intervenendo ai primi campanelli d’allarme. Giordana è stata ammazzata dall'ex fidanzato. "Mia figlia era cambiata – sottolinea Vera Squadrito – era stata praticamente annullata e svuotata. Ha subìto violenze che abbiamo denunciato. Ma è stata assassinata alla vigilia della prima udienza. La mia vita è finita con lei. E' come se mi avessero dato l'ergastolo del dolore". Ad assassinare Laura, invece, è stato il papà. "E purtroppo non avevo avvertito campanelli d'allarme", dice la mamma, Giovanna Zizzo. Genitori che adesso vanno nelle scuole e mei luoghi in cui vengono invitati. "Manifestazioni come questa di Furci, della panchina rossa – chiosano all'unanimità – sono molto importanti. Ma allo stesso tempo occorrono leggi adeguate a combattere il fenomeno".

L’avvocato La Torre ha incitato “i concittadini roccalumeresi a sedersi su quella panchina e riflettere. In particolare sulle volte in cui ci siamo disinteressati del fenomeno, voltandoci da un’altra parte. Quello della violenza sulle donne – prosegue La Torre – è un problema che riguarda tutti. E tutti dobbiamo farcene carico aiutando le donne affinché certi gesti non rimangano tra le mura domestiche ma sia abbia la forza di denunciarli”.

Carmelo Caspanello

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