S. Alessio. Francesco, l'uomo che sogna scuole e paesi cardioprotetti

S. Alessio. Francesco, l’uomo che sogna scuole e paesi cardioprotetti

Carmelo Caspanello

S. Alessio. Francesco, l’uomo che sogna scuole e paesi cardioprotetti

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giovedì 31 Maggio 2018 - 10:45

In pochi mesi ha donato tre defibrillatori grazie all'aiuto e alla sensibilità di numerose persone. L'ultimo alla scuola media di S. Alessio. Ma le offerte non si fermano. E così pensa già al quarto strumento salvavita da donare

S. ALESSIO SICULO. Francesco sogna un comprensorio jonico cardioprotetto. Ma perché ciò avvenga sono necessarie risorse economiche per l’acquisto di defibrillatori da mettere in punti strategici dei paesi o in luoghi di aggregazione. Affinché il sogno si realizzasse si è rimboccato le maniche. Francesco Puglisi, 51 anni, di Roccalumera e residente a Furci Siculo, ha lanciato su facebook l’idea di una raccolta fondi, annunciando che se fossero mancati soldi li avrebbe messi lui, di tasca. L’iniziativa è andata al di là di ogni più rosea previsione. La gente ha risposto. Lo scorso marzo il primo strumento salvavita è stato donato alla Palestra Airon judo di Furci Siculo . E’ una palestra nota a livello nazionale per aver sfornato numerosi campioni di judo, due dei quali finiti alle Olimpiadi: Giannicola Casale ed Elios Manzi. Il secondo defibrillatore è stato donato il 6 aprile alla nuova sede dell’Aipd jonica (l’Associazione italiana persone Down). L’ultimo dei tre defibrillatori è stato consegnato il 29 maggio alla scuola media “Gussio” di S. Alessio Siculo, insieme a Rosario Trischitta, da sempre impegnato in politica e nel sociale nella sua S. Alessio. Un gesto semplice ma straordinario nel contesto di una manifestazione scolastica di fine anno alla quale hanno partecipato le scuole di Antillo, S. Teresa di Riva, Savoca e S. Alessio. “Sono arrivate offerte da ogni dove – spiega Francesco – ed abbiamo raggiunto anche questo obiettivo. Non immaginavo tanta solidarietà, infatti avevo detto che se non avessimo raccolto la somma necessaria avrei coperto personalmente la quota mancante. Sa qual è la mia unica speranza, a questo punto? Che questi utilissimi defibrillatori non debbano mai essere utilizzati. Ma che ci sia è vitale”. Tutto finito? Manco per sogno. Le offerte continuano ad arrivare e Francesco conta di donare presto un quarto defibrillatore. Ovviamente lui è solo il tramite come ama dire quando ringrazia le tante persone che con la loro sensibilità continuano ad alimentare il sogno di un comprensorio… cardioprotetto.

Carmelo Caspanello

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