Il Policlinico replica agli attacchi del sindacato Usb: "c'è una sentenza che parla chiaro"

Il Policlinico replica agli attacchi del sindacato Usb: “c’è una sentenza che parla chiaro”

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Il Policlinico replica agli attacchi del sindacato Usb: “c’è una sentenza che parla chiaro”

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mercoledì 12 Febbraio 2014 - 16:46

Dopo l'allarme lanciato dal sindacato Usb su un provvedimento attraverso cui l'azienda sta chiedendo ai suoi lavoratori la restituzione di somme percepite negli anni, il Policlinico chiarisce i motivi del provvedimento.

Il Policlinico non ci sta ad incassare le accuse lanciate dal sindacato Usb che ieri pomeriggio ha annunciato una giornata di protesta del personale. Al centro della contesa un recente provvedimento dell’azienda ospedaliera che ha chiesto ai suoi dipendenti la restituzione di alcune somme incassate negli ultimi anni insieme allo stipendio, somme che a quanto pare non dovevano essere elargite. Il segretario Usb Vincenzo Capomolla era stato durissimo nei confronti del Policlinico accusato di voler “mettere le mani in tasca ai suoi lavoratori”, spiegando che quelli richiesti sono compensi che sono stati correttamente decisi ed erogati a partire dal 1998 a seguito di un contratto aziendale sottoscritto dall’Azienda stessa e da Cgil, Cisl e Uil.

Ma per il Policlinico le cose non stanno esattamente così e a fornire alcuni chiarimenti è stato il Direttore amministrativo Michele Gullo. In una nota l’azienda sostiene che “le considerazioni del sindacato Usb diffuse su alcuni organi di stampa appaiono inopportune e per nulla corrispondenti alla realtà”.

“Il provvedimento che l’Azienda ha messo in atto altro non è che la risposta a quanto stabilito dal Tribunale Civile di Messina – Sezione Lavoro – con la sentenza del 10/12/2013 n. 4669.

Il tribunale ha infatti ribadito che l’indennità riconosciuta ad alcuni lavoratori non fosse legittima, in quanto frutto di un accordo integrativo che nella sostanza superava i limiti posti dal CCNL. Non può dunque rappresentare un diritto ciò che travalica quanto stabilito dalla legislazione nazionale in materia. Da qui l’obbligo per l’Amministrazione di recuperare tutte le somme non spettanti e quindi classificate come indebite”.

A parlare è dunque una sentenza che l’azienda non può assolutamente ignorare. Giovedì mattina probabilmente le stesse spiegazioni saranno date anche ai lavoratori che insieme al sindacato Usb si riuniranno in presidio.

F.St.

2 commenti

  1. Giusto, la sentenza non si può ignorare …leggiamo questa sentenza e vediamo da dove nasca quest’obbligo….vedremo le cause che fioccheranno se l’azienda tratterà i soldi…sarà un boomerang….
    Vorrei vedere in quale parte della sentenza si condannano i lavoratori a restituire il percepito….Sono proprio curioso……E leggano questo PQM…..

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  2. Per la verità le sentenze sono almeno una trentina. Una è passata in giudicato e da ragione ad una trentina di infermieri. Un’altra decina sono state vinte da circa duecento infermieri in Corte d’Appello con il riconoscimento del diritto al versamento di ulteriori indennità complessivamente costate all’amministrazione 200.000 euro. Queste cause sono state impugnate dal Policlinico in Cassazione. In un’altra decina di cause invece il Tribunale di Messina modificando il precedente orientamento ha dato torto ai lavoratori considerando nullo il contratto decentrato firmato tra l’azienda ed i sindacati addirittura nel 1998. La Corte d’Appello di Messina ha poi annullato la sentenza del Tribunale ritenendo valido il contratto ma riducendo le indennità da 3 a 1 senza spiegarne le ragioni in modo puntuale. Ci sono 4 sentenze di tipo diverso e le cause sono pendenti in Cassazione. Sia chiaro che nelle cause perse dei lavoratori non c’è neppure la condanna alla restituzione delle somme erogate. Sarebbe dunque opportuno che si aspetti la pronuncia della Cassazione.

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