L'Help Center festeggia 5 anni di aiuti concreti ai più bisognosi

L’Help Center festeggia 5 anni di aiuti concreti ai più bisognosi

Marco Celi

L’Help Center festeggia 5 anni di aiuti concreti ai più bisognosi

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martedì 09 Maggio 2017 - 15:50

Un report a 5 anni dalla fondazione dell'Help Center, sottolinea come l'attività del centro di solidarietà per tutti i bisognosi proceda in un crescendo di collaborazioni ed iniziative che fanno bene alle persone e alla società.

Servizi di docce e di lavanderia, postazioni internet per la ricerca del lavoro e per sentirsi con i parenti, ma soprattutto ritrovo, ascolto e socializzazione: questi sono i servizi di prossimità alla persona che l'Help Center della Caritas di Messina, in collaborazione con le Ferrovie dello Stato, eroga, attraverso tante persone di buona volontà che dedicano il loro tempo ai più disagiati.

La struttura, situata vicino alla stazione centrale, già da 5 anni porta avanti la sua mission di solidarietà, che nel corso del tempo ha integrato tra i suoi servizi uno studio medico, gestito dal cardiologo Francesco Certo ed un servizio di assistenza legale, gli Avvocati di Carità. In occasione quindi del quinto anno di attività L'Help Center, nei locali antistanti la struttura, organizzerà un momento di festa, intitolato "On the road", per utenti e volontari, domenica 14 maggio, dalle 17.00 alle 21.00 circa. Ma non solo, l'anniversario dell'istituzione della struttura è anche un momento per tirare le somme di quanto fatto in questi anni di servizio, e questa mattina padre Giuseppe Brancato, direttore della Caritas Diocesana di Messina, insieme con: Francesca Giorgianni, responsabile della struttura dell'Help Center; Tiziana Arcoraci, in rappresentanza degli Avvocati di Carità ed infine il direttore dello studio medico dell'Help Center, Francesco Certo, hanno mostrato i risultati ottenuti.

"Quest'anno abbiamo preso in carico 287 persone nuove, per la maggior parte italiani, gli altri rumeni, tunisini e marocchini, dai 18 a 60 anni, per lo più uomini. Nel 2016 abbiamo erogato 58.000 servizi tra: docce, lavanderie, ricariche, servizi internet, e in totale abbiamo fatto 8754 interventi di prese in carico. Il nostro servizio è quello di accompagnare, ascoltare, di stare accanto a queste persone". Queste le dichiarazioni della responsabile Giorgianni, durante l'incontro di questa mattina, che insieme alla cooperativa sociale di padre Francesco Pati, Santa Maria della Strada, si occupano non solo dell'Help Center ma anche delle numerose case di accoglienza e dormitori distribuiti su tutto il territorio Messinese.

Successivamente è intervenuta l'avvocato Tiziana Arcoraci, presentando i dati relativi all'operato degli Avvocati di Carità: "In questi 3 anni abbiamo incontrato più o meno 200 persone. Non tutti avevano bisogno di assistenza legale, alcuni avevano bisogno solo di essere ascoltati o consigliati per risolvere qualche problema personale. In questi anni abbiamo concentrato la nostra attenzione principalmente sul problema della residenza per chi l'ha persa, con l'aiuto della residenza fittizia. Per quanto riguarda il cittadino italiano non ci sono grossi problemi, ma ne incontriamo per comunitari, extracomunitari ed i migranti, perché viene richiesta una polizza assicurativa per le spese sanitarie, che queste persone non possono permettersi".

Infine, il medico Francesco Certo ha puntato l'attenzione sulle numerose prestazioni erogate dallo studio medico: "Siamo arrivati quasi a 16.000 prestazioni in 4 anni. Le prestazioni non si esauriscono solamente dentro le mura dell'Help Center, perché ci sono molti medici convenzionati con la struttura che danno gratuitamente la loro opera, nei loro studi, per i più poveri. Le brutte notizie sono che nonostante il numero dei senzatetto scenda, i minori di 18 anni slagono al 18%, questo è un grande segno di disagio sociale. All'Help Center abbiamo bambini che non hanno neanche la tachipirina, figli di famigli italiane in estrema povertà. E certe volte non è facile gestire insieme bambini e senza tetto. Per questo abbiamo anche la necessità di creare altre strutture sul territorio.

"I migranti vivono più di altri l'assistenza sanitaria dell'Help center – continua Certo – ma il problema riguarda anche molto gli italiani che nel momento in cui perdono la residenza non ha più diritto al medico di famiglia e quindi alla possibilità di avere i farmaci. Sono state donate in 4 anni 10.500 confezioni di farmaci, provenienti dal 75% da donazioni, soprattutto del Banco Farmaceutico, mentre altri farmaci, come gli antibiotici, che non sono previsti nelle donazioni del Banco, vengono dal Grande Centro Assistenziale di Milano, altri ancora vengono invece comprati dall'Help Center stesso, anche attraverso il pagamento delle ricette che chi ha ancora il medico di base può procurarsi, ma che non riesce a pagare, rivolgendosi così al centro anche per pochi euro".

"La civiltà di un popolo si misura dai diritti che sa garantire ai suoi cittadini – ha concluso l'incontro padre Brancato – in particolare ai cittadini più deboli: diritto alla salute, allo studio, alla casa, al lavoro. Ma se c'è uno studio medico che, gratuitamente, per i più bisognosi, fa circa 4000 e più prestazioni l'anno, è segno che il diritto alla salute nella civilissima Italia, nell'altrettanto civilissima Messina, non viene garantito al massimo. Noi, come Caritas Diocesana, ci siamo per collaborare con tutti coloro che vogliono aiutare per migliorare la qualità della vita delle persone".

Marco Celi

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