Cala il sipario sull’attività “ordinaria" del Consiglio Comunale

Cala il sipario sull’attività “ordinaria” del Consiglio Comunale

Danila La Torre

Cala il sipario sull’attività “ordinaria” del Consiglio Comunale

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giovedì 25 Aprile 2013 - 13:44

Il presidente Previti ha annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa, durante la quale sarà resa nota la lista degli atti da esitare prima della fine di questo mandato. Anche l’ultima seduta è stata il solito spettacolo dalle note stonate…

Mercoledì 24 aprile, ore 19.50. L’attività ordinaria del Consiglio comunale si è conclusa come peggio non poteva: lavori chiusi prima di iniziare per mancanza del numero legale. In Aula solo 17 consiglieri sui 18 necessari per poter considerare valida quella che tutti e 45 consiglieri comunali sapevano essere l’ultima seduta “ordinaria” di questo quinquennio, iniziato nel 2008. Da adesso in poi, infatti, il Civico Consesso, in procinto di essere rinnovato con le elezioni del 9 e 10 giugno, potrà approvare solo atti urgenti ed indifferibili.

La seduta convocata per mercoledì alle 19 doveva servire proprio a stilare l’elenco delle delibere da considerare urgenti ed indifferibili, pianificando un calendario dei lavori per le prossime settimane. E, invece, lo spettacolo di chiusura ha suonato le stesse note stonate ascoltate troppe volte in questi cinque anni, nel corso dei quali tante, troppe volte i consiglieri hanno disertato l’Aula non consentendo l’inizio o la prosecuzione dei lavori . «Una fine ingloriosa» il commento del presidente Pippo Previti che ha annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa, durante la quale sarà resa nota la lista degli atti da esitare prima della fine di questo mandato.

Tra le delibere urgenti rientra certamente quella relativa al Contratto di servizio tra Amam e Comune, che prevede il trasferimento di 15 milioni di euro l’anno da parte dell’Azienda Acque nelle casse comunali e che, in virtù di tale previsione, rappresenta un pilastro del piano decennale di riequilibrio, attualmente al vaglio della sottocommissione ministeriale. Come noto, senza l’approvazione del piano di risanamento finanziario, Palazzo Zanca potrà dire addio alle risorse previste dal Fondo di Rotazione nazionale (circa 50 milioni di euro) e sarà costretta a dichiarare il dissesto. Nei giorni scorsi, il Civico Consesso ha chiesto un nuovo parere al Collegio di difesa, che dovrebbe arrivare a breve ed andrà ad aggiungersi a quello già emesso dagli stessi legali e a quello del Collegio dei revisori dei conti, il primo scettico sulla legittimità del corrispettivo richiesto all’Amam, il secondo apertamente contrario.

Ma torniamo all’attività che impegnerà il Consiglio comunale nelle sue ultime battute finali. Secondo il presidente Previti, sono da considerare indifferibili anche le proposte di delibera inerenti al Contratto di servizio tra Atm e Comune, quelle sui bilanci dell’Azienda Trasporti relativi agli anni 2009- 2010 e 2011 e quelle contenenti debiti fuori bilancio.

E a proposito di bilancio, l’ultima seduta ordinaria del Consiglio comunale offre l’occasione per un breve commento sull’attività svolta dal Consiglio comunale, che nel suo complesso non si è contraddistinto né per presenza dei singoli consiglieri né per efficienza né per qualità. Molti degli attuali rappresentanti del Civico Consesso si ricandideranno e proveranno a riconquistare lo scranno che oggi occupano. In qualche caso passando da una sponda all’altra, in quel flusso migratorio che da sempre caratterizza la politica, a tutti i livelli. Nei prossimi giorni analizzeremo l’attività dei singoli consiglieri comunali, attribuendo un voto simbolico a ciascuno di loro ed illustrando i salti da un partito all’altro effettuati in questi 5 anni. Per il momento, il voto va al Consiglio comunale inteso come organo collegiale: 6–. Scarsa la partecipazione alle singole sedute , insufficiente il risultato nel suo complesso, considerato che- anche con la colpevole complicità della giunta guidata da Buzzanca – sono rimasti senza soluzioni i nodi più spinosi, due su tutti, a parte quello del risanamento finanziario: il nodo delle Partecipate del Comune , Atm in testa, che hanno continuato a produrre più debiti che servizi; e quello del nuovo Piano regolatore generale, fermo alle linee guida ed ai buoni propositi.

Spetterà alla prossima amministrazione comunale ed al prossimo Consiglio comunale tracciare, in questi ed altri settori, la linea da seguire . Che speriamo sia di discontinuità con il passato, recente e meno recente. (Danila La Torre)

4 commenti

  1. Ancora con questo contratto tra Amam e Comune. Ma mi faccia il piacere… così diceva il grande Totò. Comunque questo contratto NON si può e NON si deve fare.

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  2. E il dissesto finanziario non lo votate? Sicuramente, ma non solo a voi non vi conviene.

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  3. Finalmente, come integralmente riporto, si ricomincia a parlare del “Bilancio di esercizio 2009” dell’Atm: “le proposte di delibera inerenti al Contratto di servizio tra Atm e Comune, quelle sui bilanci dell’Azienda Trasporti relativi agli anni 2009- 2010 e 2011″, nonché delle incompiute: a parte quello del risanamento finanziario”.
    Procediamo con ordine. Il “bilancio di esercizio 2009”, redatto sotto l’aspetto strutturale che contabile a perfetta somiglianza ai bilanci di esercizio degli anni 2008 e prevedenti, giustamente bocciati dal Consiglio Comunale, trovasi, da moltissimi mesi, presso la struttura competente del Comune di Messina. Detto “bilancio di esercizio 2009” è stato redatto dagli uffici dell’azienda in evidente contrasto con il “bilancio consuntivo 2009”, frutto dell’allineamento della contabilità dell’azienda con quella del Comune do Messina, da un gruppo di lavoro nominato per “fare chiarezza” sulla contabilità dell’azienda ed. eventualmente, modificarne l’impostazione. Durante la chiusura della contabilità, sotto il profilo finanziario, relativa la gestione di competenze 2009 è emersa una discordanza relativa ai ricavi accertati e riscossi dall’azienda durante l’esercizio 2009 derivanti dalla vendita dei “gratta e sosta”, dei “titolo di viaggio”e dalla “gestione Cavallotti” quantificati in €5.502.064,42 e le somme versate nella cassa del tesoriere “ufficiale” dell’azienda “Banca Nazione del Lavoro” pari a € 4.293.905,22, in meno € 1.008.099,20 (leggi relazione presentata alla prima commissione consiliare nel corso della seduta del 27/06/2011). La dirigenza dell’azienda, con il supporto dell’esperto in contabilità economica patrimoniale sostennero che l’impostazione della contabilità aziendale data dal gruppo di lavoro era da ritenersi errata, ne accantonarono il lavoro fatto e ridissero il “bilancio di esercizio 2009” ricalcando, con fedeltà assoluta, sia i criteri sia contabili che strutturali dei “bilanci di esercizio 2008 e precedenti”. Per maggiore tranquillità il sindaco on. Giuseppe Buzzanca chiese che detto “bilancio di esercizio 2009” fosse certificato da apposita società di “revisione contabile” e per tale motivo è stato trasmesso alla Crowe Howah srl di Roma la quale, con nota del 24/11/2010, al punto sette, così, dettagliatamente, scrive: “In considerazione della rilevanza dei rilievi e delle incertezze descritte nei precedenti paragrafi, tenuto anche conto delle possibili rettifiche connesse, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio dell’Atm, azienda trasporti Messia, azienda speciale al 31/12/2009” Anche il collegio sindacale dell’azienda, interrompendo una lunga serie di “pareri positivi” espressi ed allegati ai “bilanci di esercizio 2008 e precedenti, con nota del 29/12/2010 (data successiva al parere espresso dalla primaria società di revisione contabile) così, dettagliatamente, scrive: “A causa delle incertezze sulla contabilità aziendale come descritto nelle pagine prevedenti, questo collegio non è in grado di esprimere un giudizio se il sopracitato bilancio nel sui complesso rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico dell’azienda per l”esercizio chiuso al 31/12/2009”, Un parere, quest’ultimo, certamente, devastante poiché intende evidenziare che i dati finanziari riportati nel “bilancio di esercizio 2009” possono non essere concordanti, ai fini del risultato economico della gestione 2009 con quelli desunti dalla documentazione cartacea detenuta presso gli uffici dell’azienda. Ci sarebbe moltissimo da commentare, ancora, ma andiamo alla conclusione. Quali motivi vengono addotti dal Consiglio Comunale per non avere approfondito i rilievi, certamente gravi non solo sotto l’aspetto contabile, evidenziati nei rispettivi pareri sia da parte della primaria società di revisione contabili che dal collegio sindacale dell’azienda al “bilancio di esercizio 2009”?; Non vi mortifica il solo pensiero di non avere, nel caso specifico, operato con dignità e rispetto non solo nei confronti dei lavoratori dell’Atm, ma dell’intera cittadinanza., Avrete agito come di solito agiscono i politici quando devono affrontare problematiche che scottano “se la vedranno coloro che dopo di noi”. Ecco perché i cittadini non vi dovranno votare. Avete avuta l’opportunità di salvare l’Atm e di risanare il Comune di Messina, ma avete preferiti “tirare a campare” lasciandoci una città nel degrado ed allo sbando più che morale, materiale. “«Una fine ingloriosa» il commento del presidente Pippo Previti” rivolgendosi al Consiglio Comunale di Messina e, se lo ha detto Lui, non è necessario aggiungere altr

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  4. Sig. Saia, qualcuno invece dice che la politica nominò ben tre esperti contabili, a spese del bilancio ATM e poi la società’ di revisione. Un piccolo esercito che si sapeva benissimo non poteva produrre alcunché visto che il vero problema dei bilanci Atm bocciati, come tutti abbiamo letto su tutti gli organi di stampa, e’ il “disallineamento” fra bilanci del Comune e quelli dell’Atm causati dal nodo della definizione debiti/crediti fra i due Enti.

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