Il Comitato Rinascita Messina e il consigliere Cantello "premono" per il dissesto

Il Comitato Rinascita Messina e il consigliere Cantello “premono” per il dissesto

Il Comitato Rinascita Messina e il consigliere Cantello “premono” per il dissesto

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sabato 08 Dicembre 2012 - 10:53

Il comitato ritiene che il fondo “Salva Comuni” non sia una soluzione poiché non copre tutti i debiti del Comune e va restituito con gli interessi in breve tempo. Con il dissesto, invece, si avrebbe un finanziamento a copertura totale. Concorde Cantello: “Chi vuole evitare il dissesto, lo fa per evitare conseguenze personali”

Il Comitato per la Rinascita di Messina vuole il dissesto del Comune di Messina e dice no al fondo della legge 174 perché “si tratta di un prestito che i cittadini dovranno pagare sulle loro spalle e non risolverà la situazione finanziaria dell’Ente. Per questo – sostengono i rappresentanti del Comitato – abbiamo scritto una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, alla Corte dei conti, al Prefetto di Messina, al Commissario straordinario del Comune e alla Procura perché riteniamo ingiusto continuare ad illudere i cittadini presentando un piano di risanamento non attuabile e che non fa che rimandare il dissesto”.

“E’ chiaro – scrive Giuseppe Floridia, responsabile del comitato di cittadini – che anche se Messina ottenesse i 72 milioni di euro accedendo al fondo “Salva Comuni”, questi non riuscirebbero a coprire il debito esistente e a farci uscire dallo stato di default, contrariamente a quanto affermano alcune forze politiche ma, fatto molto più importante, dette somme dovranno essere restituite entro tempi stabiliti con gli interessi che dovranno essere pagati dai cittadini. Noi siamo favorevoli al crack del Comune perché le procedure in questo caso consentiranno di accedere a fondi per risanare l’intero bilancio, con tempi di ammortamento lunghi e con conseguenti benefici della popolazione”.

“E’ evidente – prosegue Floridia – che si vuole solo procrastinare il default determinando semplicemente un’agonia inutile che porterà comunque al dissesto, data la grave situazione economica che emerge dalle dichiarazioni contrastanti dei responsabili di settore del Comune. Ci chiediamo: A chi giova questo ritardo? Probabilmente agli stessi amministratori che rischiano la poltrona visto quanto disposto da recenti leggi. Difatti, se saranno individuati come responsabili della debacle finanziaria non potranno ricandidarsi per i prossimi anni. Noi crediamo che il fatto che chi ha causato questo stato di cose non possa rappresentare più gli elettori sia un bene per la città”.

“Chiediamo quindi alle autorità a cui ci siamo rivolti nella nostra lettera – conclude Floridia – di intervenire ciascuno, per la propria competenza, per essere aiutati ad uscire da questo stato di “limbo” che porterà solo danni e sacrifici inutili, tenuto conto dell’incapacità tecnico amministrativa che i nostri rappresentanti politici hanno dimostrato negli ultimi decenni. E’ chiaro che solo un intervento esterno da parte di esperti scevri da condizionamenti politici può creare i presupposti per risanare il bilancio comunale, perché finalmente i residenti possano vivere in una città che rispecchi gli standard minimi di vivibilità di una società civile. Nei prossimi giorni inizieremo una raccolta firme per chiedere il dissesto e ci siamo rivolti al consigliere comunale Ivano Cantello che, unico rappresentante nel Consiglio, sta tentando di portare avanti questa stessa nostra richiesta in mezzo a mille difficoltà”.

Ed è pienamente sulla stessa linea il consigliere Ivano Cantello: “Nessuno spiega ai cittadini quali saranno le conseguenze di questo prestito che graverà sugli stessi residenti che dovranno restituirlo con gli interessi. Il buco delle casse comunali è inoltre, molto maggiore del prestito che ci verrà dato e delle eventuali somme che potranno essere recuperate da tasse e tributi, quindi non si riuscirà a risolvere la situazione”.

“Si deve dire chiaramente – prosegue Cantello – che un eventuale dissesto non solo non causerà problemi occupazionali maggiori di quelli che si creeranno per risanare il bilancio con l’attuale piano di rientro del Comune, ma con l’avvio delle procedure di default arriveranno risorse economiche per coprire tutti i debiti del Comune e saranno a fondo perduto”.

“Non devo come altri difendere a tutti i costi una poltrona. E’ questo il motivo per il quale molti in questi giorni stanno mistificando la realtà facendo apparire possibile un risanamento del Comune. Nei prossimi giorni presenterò una delibera per chiedere il dissesto. Non voglio essere complice di chi ha amministrato male le risorse economiche della città e ora vuole apparire come salvatore della patria solo per timore di essere indicato come responsabile del default e quindi di non potersi ricandidare”.

12 commenti

  1. Quando un giorno dissi che il consiglio comunale era un asilo infantile ahimè mi sbagliavo era Lattanti con madre ma perchè non ve ve andate tutti a farvi fo…re e lasciate che gente onesta e che ha voglia di lavorare vi subentri???????sarebbe l’ora

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  2. Il decreto doveva chiamarsi “salva poltrone politici” non salva comuni. Il dissesto va dichiarato perchè Messina possiede tutti i requisiti previsti dal Testo unico. Con il decreto si salveranno quei delinquenti e criminali che hanno portato la città a tutto questo. Come tali vanno perseguiti, incriminati e dovranno subire la confisca di tutto il loro patrimonio accumulato con “artifizi” a danno dei cittadini.

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  3. Una sola parola siete dei “pazzi”……
    Il dissesto non va dichiarato.. La cosa importante e che la gente quando si andrà a votare si ricordi di quei politici che hanno portato la nostra città in questa situazione…..
    Ed in fine che la magistratura faccia piazza pulita di quei politici che non servono a niente…..
    Pazzi…..

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  4. Finalmente si sente qualcuno che ha il coraggio di andare contro corrente, anzi contro disposizioni volute da chi ancora ritiene di poter comandare sulla città.
    A noi, popolino pagatore di tante infamie subite, non importa se questi personaggi che ci hanno portato sino a tali condizioni potranno o non potranno essere più eletti, perchè credo che sempre quel popolino pagatore ha ben chiara la situazione di chi ha responsabilità e pertanto, solo la presenza di uno di questi personaggi inseriti in lista già di per sè farebbe perdere parecchi voti.
    Finiamola con questo tira e molla, con questo vociferare della eventuale disgrazia se si dichiarasse il fallimento.
    Ma ditemi, cosa potrebbe cambiare? Trovate una situazione peggiore di questa? Una precarietà in ogni servizio.
    Facciamola finita, togliamo la spina, il coma in queste situazioni è irreversibile.
    Anzi, forse nel caso del dissesto, potrebbero uscire dagli armadi i tanti scheletri che ancora vengono gelosamente custoditi.
    Riprendiamoci la nostra dignità e ricominciamo.

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  5. Salvatore Vernaci 8 Dicembre 2012 17:05

    Il dissesto finanziario non è una scelta discrezionale dell’Amministrazione comunale, né la panacea di tutti i mali, né il “modus “ di togliersi i sassolini dalla scarpa, cioè eliminare i Soggetti che fino ad oggi hanno amministrato. Andiamo con i piedi per terra: Partiamo dall’ultima asserzione: Se non si vuole più essere amministrati da coloro che ci hanno ridotto in questo stato, ricordiamoci del testamento, lasciatoci da Paolo Borsellino: “La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più forte di qualsiasi lupara, è più affilata di un coltello”. Infatti, anche se venisse dichiarato il dissesto, gli Amministratori uscenti possono benissimo ricandidarsi, perché prima che avvenga l’individuazione ed il riconoscimento da parte della Corte dei Conti e la condanna, in primo grado, della responsabilità di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario, passerebbero diversi e diversi anni. Solo coloro che, poi, risulterebbero, eventualmente, condannati, non potrebbero ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. Andando alle altre considerazioni. La dichiarazione di dissesto diventa un atto dovuto, da adottare sulla base di un mero accertamento di due fattori o di uno dei due: a) quando il Comune non è più in grado di assolvere alle “ordinarie” funzioni ed ai servizi definiti indispensabili; e/o b) quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a fare fronte con il mezzo ordinario del bilancio, né con gli strumenti straordinari. (art. 244 TUEL). Mi permetto ricordare che i Servizi Sociali, purtroppo, per legge (D.M. 28 maggio 1993 e art. 19 della legge 7 agosto 2012, n. 135), non rientrano fra i servizi indispensabili, quindi pensiamo per un attimo quali conseguenze negative, per la Città di Messina, comporterebbe una dichiarazione di dissesto finanziario.
    Finchè è possibile, adoperiamoci tutti per salvaguardare la Città, perché Messina possa avere il presente migliore possibile ed un futuro fatto di lavoro e di opportunità per i giovani e per le migliaia di disoccupati che stanno vivendo un dramma esistenziale.

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  6. Concordo con Cantello e Floridia: meglio il dissesto (con conseguente caccia ai responsabili del disastro) che un piano di risanamento ambiguo, che salverebbe il ++++ agli ex amministratori e ci metterebbe ancora più in croce (dal punto di vista delle tasse e gabelle varie). Ho sempre pensato che qualcosa non tornasse in questo vorticare di cifre del disavanzo che cambiano continuamente e che mai sono state ufficializzate. Probabilmente si stà lavorando per nascondere alla cittadinanza la verità.

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  7. Noi ho letto, nella sua completezza, l’articolo, ma ho preso atto del Suo contenute letterale, riassunto nel titolo:” Il Comitato Rinascita Messina e il consigliere Cantello “premono” per il dissesto
    Il comitato ritiene che il fondo “Salva comuni” non sia una soluzione poiché non copre tutti i debiti del Comune e va restituito con gli interessi in breve tempo. Con il dissesto, invece, si avrebbe un finanziamento a copertura totale. Concorde Cantello: “Chi vuole evitare il dissesto, lo fa per evitare conseguenze personali” mi trova perfettamente d’accodo, Se mi volete, posso aderire a “Rinascita Messina, purché non abbia nulla a che similari associazioni o movimenti che reclamizzano iniziative similari.

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  8. La voragine e’ profonda e il fondo salva comuni non e’altro che una pezza per rinviare di altri 5 anni il problema vero, ossia la pessima organizzazione del comune e gli sprechi infiniti accumulati in tutti questi anni di amministrazioni allegre…a dir poco.
    Il dissesto, di per se’, mette fine alla parola spreco, ma mette fine anche a molte altre cose che certamente peggioreranno la vita ai cittadini.
    Ma non e’un problema di scelta ne’ politica ne tecnica, semplicemente che per la mole dei debiti che ha il comune,il fondo salva dissesto non permette di formare un bilancio in equilibrio finanziario.
    quindi…di che stiamo ancora a discutere????

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  9. ART.21 COSTITUZIONE. DISSESTO SI, DISSESTO NO, non voglio entrare nel merito degli articoli del Testo Unico, che disciplinano sugli Enti Locali dissestati, sull’attività dell’Organo straordinario di liquidazione, o sulle ipotesi del Bilancio di Riequilibrio, da mesi ne parlano con puntualità le giornaliste di Tempostretto, Salvatore VERNACI, con l’appropriatezza, di chi con RESET assumerà una posizione di rilievo sugli aspetti economico finanziari del Comune, a suo modo il sagace SAJA e con frasi ironiche e sferzanti i commentatori del giornale .Voglio spostare il punto di osservazione su quello POLITICO, ponendovi due domande: dobbiamo lasciare alla BUROCRAZIA dell’Organo Straordinario, guidare le scelte del nostro MUNICIPIO, un pò come abbiamo fatto in questi anni, con i DIRIGENTI comunali e i COMMISSARI, oppure dare fiducia ai MESSINESI, che aspirano a governare Messina? Lasciare a Luigi CROCE predisporre il bilancio di previsione 2012 e il suo rendiconto, e poi da giugno prendere le redini della Urbs messana, rivoluzionando Palazzo Zanca, fornendo ai messinesi tutte le cifre in tempo reale della TESORERIA, pubblicizzando gli OBIETTIVI dei DIRIGENTI, per dare conto alla città di tutte le fasi della loro trasformazione in AZIONI e con quali RISORSE FINANZIARIE, UMANE E STRUMENTALI, che non dovrà essere la sola pubblicazione, sempre in ritardo. del Piano Dettagliato degli OBIETTIVI di Gestione, ma un controllo continuo, dei consiglieri comunali e degli assessori. Io voglio un ritorno alla POLITICA, mi sono rotto di questa subalternità ai DIRIGENTI. MARIEDIT NON E’ PER IL DISSESTO.

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  10. Non riesco a capire Vernaci che anche dinanzi all’evidenza, vuole convincere l’opinione pubblica che il dissesto provocherà chissà quali danni ai cittadini. Gli rispondo che i danni non saranno peggiori rispetto a tutti i sacrifici cui verremmo sottoposti con il decreto salva politici (non salva comuni). Ma non vi ponete la domanda sul perchè tutti i politici stanno facendo “quadrato” per evitare il dissesto? Hanno paura della corte dei conti. E poi con il dissesto salterebbero tutti gli accordi politici. Vi immaginate gli eletti alle regionali che decadrebbero dalla carica? Quello che dice Vernaci, sulla matita elettorale ecc., potrebbe essere vero se i messinesi ragionassero e pensassero bene a votare non l’amico, o l’amico degli amici, o quello dei buoni di benzina o quello dei buoni pasta. Questa città, purtroppo, risente di “sudditanze padronali” e questo lo dovrebbe sapere, quindi con il dissesto ci leveremmo dai c@@@@@@i questa classe politica inetta ed imbelle, perchè per 10 anni sarebbero interdetti dai pubblici uffici e dal ricopire cariche pubbliche, e quindi si potrebbe partire da zero. Ostinarsi a difendere posizioni indifendibili, cercando di convincere l’opinione pubblica che con il decreto salva politici (non salva comuni) risolleveremo le sorti di Messina, è sbagliato, e chi lo sostiene MENTE, SAPENDO DI MENTIRE. Siamo ormai al collasso. La disoccupazione in questa città è impressionante e le tasse sono ai massimi livelli. Quindi gli unici a perdere sono i politici che non potrebbero più fare danni.
    Non si tratta di togliersi sassolini dalla scarpa, ma non voglio essere così c@@@@@@e da pagare tasse per continuare a questi b@@@@@@i di continuare a danneggiarci.

    Visto che è così informato, perchè non ci spiega quello che dovrebbero pagare i messinesi con il decreto salva politici e per quanti anni, e a quale tasso?

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  11. SONO D’ACCORDO CON TE AL 100%!
    I politici & Co. stanno lavorando sottobanco per avere ancora una volta le mani ladre libere, e non escludo che riescano nel loro sporco gioco. E quando un bel giorno salteranno fuori gli intrallazzi, con questa giustizia, l’assoluzione sarà scontata…

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  12. LA MATITA….
    caro Vernaci concordo sul pensiero di Borsellino quella matita e quel segno che la democrazia concede a tutti non significa, però, che tutti siano in grado di essere capaci di saperlo applicare. La democrazia è il meno imperfetto dei sistemi ma si basa su di una cultura di base e su valori che presuppongono libertà dal bisogno e senso civico. Si vota il candidato migliore per tutti non il candidato migliore per gli interessi di ognuno. I messinesi non sembrano essere pronti per questo. I loro candidati hanno capito il gioco e vengono eletti per questo.

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