Messinambiente, quel pignoramento da 29 milioni “dimenticato”. La consigliera Russo allerta il prefetto

Messinambiente, quel pignoramento da 29 milioni “dimenticato”. La consigliera Russo allerta il prefetto

Danila La Torre

Messinambiente, quel pignoramento da 29 milioni “dimenticato”. La consigliera Russo allerta il prefetto

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martedì 01 Dicembre 2015 - 16:14

La consigliera comunale si dice preoccupata per le conseguenze disastrose che l’atto di pignoramento nei confronti di Messinambiente può avere sia sulla gestione dei rifiuti sia sui conti già precari di Palazzo Zanca e chiede alla giunta di conoscere lo stato della presente procedura e le soluzioni che sta adottando

C’è una spada di Damocle che da qualche settimana pende sul Comune di Messina, ma il problema a sei zeri sembra essere scomparso dalle priorità dell’amministrazione comunale. Stiamo parlando del maxi-pignoramento da 29 milioni di euro nei confronti di Messinambiente Spa (vedi correlati), sul quale sembra essere frettolosamente calato il silenzio.

A riaccendere i riflettori sul pignoramento milionario a carico della società di via Dogali , di cui il Comune detiene il 99,02% delle quote, ci pensa la consigliera comunale Antonella Russo, la quale ricorda tutte le tappe di una vicenda che aveva suscitato non poco allarme tra i consiglieri comunali.

In una interrogazione indirizzata al sindaco Accorinti, all’assessore alle società partecipate nonché vice-sindaco Signorino ed inoltrata per conoscenza anche al Collegio dei revisori dei conti ed al prefetto Stefano Trotta, la consigliera Russo si dice preoccupata per le conseguenze disastrose che tale atto può avere sia sulla gestione dei rifiuti sia sui conti già precari di Palazzo Zanca.

«La sua eventuale esecuzione – scrive – potrebbe avere effetti diretti sulla gestione del primario servizio di pubblico interesse per la città, relativo allo spazzamento, alla raccolta, al trasporto ed al conferimento dei rifiuti solidi urbani». Quanto al pesante contraccolpo economico, la consigliera comunale spiega «tale procedura, se eseguita per l’intero importo, potrebbe avere delle conseguenze notevolissime sul piano pluriennale di riequilibrio finanziario, … visto che tale consistentissimo debito dovrebbe essere coperto dai fondi inseriti ad hoc in tale piano, essendo il Comune di Messina a doversi fare carico delle poste debitorie di Messinambiente Spa». Se il Comune fosse obbligato a sborsare 29milioni di euro, verrebbe messa a repentaglio «la tenuta stessa del piano finanziario decennale».

Prima di rivolgere i suoi 12 interrogativi (vedi in basso) , la consigliera comunale ripercorre i tre passaggi essenziali della vicenda: «con atto di pignoramento presso terzi del 13.10.2015 la Riscossione Sicilia Spa procedeva esecutivamente nei confronti di Messinambiente Spa in liquidazione, sottoponendo a pignoramento, fino alla concorrenza di € 29.795.039,93, oltre interessi e spese di procedura (che farebbero lievitare la cifra finale ndr), le somme ad essa dovute dalla Banca per lo Sviluppo della cooperazione di credito Spa; con successivo atto di pignoramento presso terzi del 20.10.2015 sono state sottoposte a pignoramento anche le somme dovute a Messinambiente Spa dalla banca Unicredit Spa; con ricorsi in opposizione all’esecuzione del 02.11.2015 la società Messinambiente Spa in liquidazione ha proposto opposizione avverso i processi esecutivi intrapresi da Riscossione Sicilia Spa, chiedendone la preliminare sospensione, e qualche giorno fa, nel contraddittorio delle parti, si è volta l’udienza di comparizione davanti al competente Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Messina, che pare abbia riservato la decisione sulle richieste delle parti medesime»

A proposito dell’udienza tenutasi nei giorni scorsi, la consigliera Russo scrive nel suo documento che le risulta che «il Comune di Messina ha ritenuto di non costituirsi, anche tramite intervento “ad adiuvandum”, per supportare le posizioni processuali della sua partecipata. Chiede, quindi, quali siano le motivazioni di natura politico-amministrativa di tale scelta.

Nella sua interrogazione, l’esponente del Civico Consesso evidenzia come sia « interesse del Consiglio comunale tutto, ma, in generale della città intera, conoscere lo stato della presente procedura e le soluzioni che l’Amministrazione comunale sta adottando a tutela della continuità resa dal servizio gestito da Messinambiente Spa, e del suo stesso stato economico finanziario, che risentirà enormemente degli esiti della procedura medesima».

La consigliera spiega, infine, le motivazioni che l’hanno indotta ad inoltrare la sua interrogazione anche al prefetto: «nel caso in cui l’opposizione davanti al Tribunale di Messina dovesse nei prossimi giorni essere respinta, e, pertanto, dovesse essere non più oppugnabile l’eseguito pignoramento presso i due istituti di credito, si manifesterebbe in tutta la sua gravità la pesante crisi di liquidità di cui soffre Messinambiente Spa in liquidazione, con il conseguente possibile mancato pagamento delle spettanze dei lavoratori e dei fornitori, con inevitabili ripercussioni sull’espletamento del servizio; il tutto con i prevedibili rischi di natura igienico-sanitaria, già nell’ imminente periodo natalizio».

Uno scenario disastroso, su cui secondo la rappresentante comunale è corretto allertare il rappresentante del governo. (DLT)

I 12 INTERROGATIVI DELLA CONSIGLIERA RUSSO ALL’AMMINISTRAZIONE

1) Risulta o no conforme al vero che alla scorsa udienza di comparizioni delle parti il Comune di Messina ha ritenuto di non costituirsi, anche tramite intervento “ad adiuvandum”, per supportare le posizioni processuali della sua partecipata, visto che ne detiene la quasi totalità delle quote societarie? E se ha ritenuto di non costituirsi, ciò è stato fatto per quali motivazioni di natura politico-amministrativa?

2) Risulta o no conforme al vero che il pignoramento presso terzi relativo alla banca Unicredit è stato eseguito presso altra città e non presso l’Agenzia di Messina? E se sì per quale motivo? Che tipo di rapporti bancari intrattiene o ha intrattenuto Messinambiente S.p.A. in liquidazione con la Unicredit in tale altra città?

3) Quali sono gli importi che sono stati ad oggi pignorati presso i due Istituti di credito?

4)Risulta o no conforme al vero che a seguito delle precedenti notifiche delle relative cartelle di pagamento degli Enti creditori, con particolare riferimento all’Agenzia delle Entrate, siano stati notificati nello scorso mese di aprile 2015 svariate intimazioni di pagamento? E se sì, quali atti ha eventualmente compiuto Messinambiente Spa in liquidazione, o per essa il Comune di Messina, per contrastare tali intimazioni o, in ogni caso, per evitare il successivo pignoramento con gli inevitabili oneri aggiuntivi?

5) Risulta o no conforme al vero che buona parte delle numerose cartelle ed avvisi di mora, che hanno costituito poi il pignoramento presso terzi in esame, derivano da mancati versamenti ai competenti Enti delle trattenute alla fonte sulle posizioni stipendiali dei dipendenti? E se sì, per quali motivi tali trattenute non sono state nel tempo versate, tanto da condurre ad un debito complessivo così tanto corposo? Esistono mancati versamenti di contributi previdenziali e/o assicurativi a favore dei lavoratori oggetto dei crediti che formano il pignoramento in esame?

6) A quanto ammontano complessivamente gli interessi di mora e gli aggi ed altri accessori oneri che sono stati aggiunti da Riscossione Sicilia Spa alla sorte capitale a causa del mancato suo pagamento?

7) Risulta o no conforme al vero che negli anni scorsi la dirigenza di Messinambiente Spa aveva chiesto la rateizzazione con gli enti creditori del suo già consistente debito? E se sì quando è stata depositata tale istanza di rateizzazione? Per quale importo mensile? Con quale scadenza? Quante rate di tale debito sono state onorate?

8) Con quali strumenti previsti nel Piano pluriennale di riequilibrio è possibile affrontare il pagamento del debito per il quale è stata intrapresa la presente procedura esecutiva? Per quali importi?

9) In caso di esito positivo alla superiore richiesta, esiste un atto di transazione, anche recente, sottoscritto con Agenzia delle Entrate, e con altri enti creditori, da poter sottoporre al vaglio ministeriale (ovviamente se non dovesse già risultare agli atti), al fine di far rientrare gli oltre 29 milioni di euro di debito nei pagamenti rateizzati decennali previsti nel piano medesimo? È stato o no previsto l’abbattimento di interessi e oneri accessori? E se atto di transazione non dovesse esserci (come farebbe pensare la stessa azione esecutiva promossa per loro conto dall’Agente di riscossione solo un mese fa), è possibile in ogni caso coprire tale debito con i fondi ad hoc previsti nel piano medesimo?

10) Se tale consistentissimo debito non rientra tra le transazioni effettuate, nonostante le chiare prescrizioni in merito della Commissione per il parere sul piano di riequilibrio dello scorso gennaio 2015, sarebbe opportuno sapere se la richiesta di transazione con gli enti impositori è stata o no avanzata, ed in caso di esito positivo alla domanda, come mai è stata dagli stessi rifiutata; ed inoltre sarebbe opportuno conoscere come sono stati eventualmente previsti nel piano di riequilibrio i relativi importi (rateizzati, o meno);

11)In caso di risposta negativa alle domande di cui al superiore punto 10), con quali poste di bilancio sarebbe possibile individuare gli importi necessari per il pagamento delle somme oggetto di pignoramento?

12) Quali iniziative ha assunto o intende assumere l’Amministrazione Comunale nei confronti degli Amministratori e/o Dirigenti di Messinambiente S.p.a. che via via si sono succeduti negli anni in cui sono stati accumulati i debiti oggetto dei pignoramenti per l’accertamento di eventuali loro responsabilità amministrative e/o contabili e/o gestionali e conseguentemente per il recupero nei loro personali confronti delle somme dovute ad ogni connesso titolo?

8 commenti

  1. misterx chi dice? ha qualche link di snocciolare? oppure deve pagare u prefettu?

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  2. misterx chi dice? ha qualche link di snocciolare? oppure deve pagare u prefettu?

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  3. In parte alla DOMANDA N°8 ho risposto nel precedente commento, dandoti anche la cifra(RISORSA) annuale da reperire dal 2015;per quanto riguarda quello che chiami STRUMENTI, il termine corretto è MISURE,esse sono previste dal Piano di Riequilibrio,da te votato nell’ultima rimodulazione di febbraio 2015. Le MISURE sono 14, in particolare la MISURA 1 contiene 4 AZIONI,mentre la MISURA 10 si sviluppa in 5 AZIONI. Ti fornisco il link del documento economico di cui dovresti sapere tutto, visto che lo hai votato favorevolmente. Mariedit si è espresso più volte, negativamente, su alcune AZIONI, in particolare la 3 e 4 della MISURA 1, sono quelle sul catasto, e TU? http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs36671/6C.pdf.

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  4. In parte alla DOMANDA N°8 ho risposto nel precedente commento, dandoti anche la cifra(RISORSA) annuale da reperire dal 2015;per quanto riguarda quello che chiami STRUMENTI, il termine corretto è MISURE,esse sono previste dal Piano di Riequilibrio,da te votato nell’ultima rimodulazione di febbraio 2015. Le MISURE sono 14, in particolare la MISURA 1 contiene 4 AZIONI,mentre la MISURA 10 si sviluppa in 5 AZIONI. Ti fornisco il link del documento economico di cui dovresti sapere tutto, visto che lo hai votato favorevolmente. Mariedit si è espresso più volte, negativamente, su alcune AZIONI, in particolare la 3 e 4 della MISURA 1, sono quelle sul catasto, e TU? http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs36671/6C.pdf.

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  5. Alla DOMANDA N°6 risponde mariedit, Consigliere Comunale a gratis. Cara ANTONELLA, intanto cerca di essere più precisa, i 29 MILIONI sono €29.966.423,58, questo importo risulta
    gravato per €11.362.795,24 di sanzioni, interessi ed altri oneri diversi dalla sorte capitale per debiti verso l’erario; ne risulta un debito complessivo netto pari a €18.603.628. Prima della rimodulazione di febbraio furono inseriti €16.743.266, il 90%, per una questione tecnica difficile da capire. Dovresti pure sapere che hai votato nella rimodulazione del piano di riequilibrio di febbraio 2015 un incremento dei DEBITI DI MESSINA AMBIENTE-PERDITE DI BILANCIO al valore complessivo di €32.000.000, distribuiti in nove anni, dal 2015 al 2023, annualmente €3.555.555.

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  6. Alla DOMANDA N°6 risponde mariedit, Consigliere Comunale a gratis. Cara ANTONELLA, intanto cerca di essere più precisa, i 29 MILIONI sono €29.966.423,58, questo importo risulta
    gravato per €11.362.795,24 di sanzioni, interessi ed altri oneri diversi dalla sorte capitale per debiti verso l’erario; ne risulta un debito complessivo netto pari a €18.603.628. Prima della rimodulazione di febbraio furono inseriti €16.743.266, il 90%, per una questione tecnica difficile da capire. Dovresti pure sapere che hai votato nella rimodulazione del piano di riequilibrio di febbraio 2015 un incremento dei DEBITI DI MESSINA AMBIENTE-PERDITE DI BILANCIO al valore complessivo di €32.000.000, distribuiti in nove anni, dal 2015 al 2023, annualmente €3.555.555.

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  7. Cara ANTONELLA hai votato favorevolmente per incassare(sulla carta) dalle AZIONI 3 e 4 della MISURA 1 €53.360.000, dal 2016 al 2023 €6.670.000 l’anno. Sono relative alla riforma del catasto del tuo Matteo RENZI e alla revisione delle rendite immobiliari del Comune, sia della prima che della seconda non ci sono tracce. Cara ANTONELLA ti chiedo se sono AZIONI opportune quando gran parte del patrimonio immobiliare è un peso, come sai a Messina non si riesce a vendere nemmeno gli immobili più panoramici, e chi li sta ereditando da quelle generazioni con la fissa di investire in case residenziali è disperato, sono un peso anche quando riescono miracolosamente ad affittarle, l’irpef è elevata e gli avvocati costano quando l’inquilino non paga.

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  8. Cara ANTONELLA hai votato favorevolmente per incassare(sulla carta) dalle AZIONI 3 e 4 della MISURA 1 €53.360.000, dal 2016 al 2023 €6.670.000 l’anno. Sono relative alla riforma del catasto del tuo Matteo RENZI e alla revisione delle rendite immobiliari del Comune, sia della prima che della seconda non ci sono tracce. Cara ANTONELLA ti chiedo se sono AZIONI opportune quando gran parte del patrimonio immobiliare è un peso, come sai a Messina non si riesce a vendere nemmeno gli immobili più panoramici, e chi li sta ereditando da quelle generazioni con la fissa di investire in case residenziali è disperato, sono un peso anche quando riescono miracolosamente ad affittarle, l’irpef è elevata e gli avvocati costano quando l’inquilino non paga.

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