E' in arrivo dal Marocco un bastimento carico, carico di......? A come arance

E’ in arrivo dal Marocco un bastimento carico, carico di……? A come arance

Rosaria Brancato

E’ in arrivo dal Marocco un bastimento carico, carico di……? A come arance

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domenica 09 Marzo 2014 - 06:38

Grazie anche al voto di una nutrita pattuglia di eurodeputati italiani, in gran parte Pd, da maggio i prodotti agricoli e ittici del Marocco sbarcheranno in Italia con i dazi dimezzati, stracciando la concorrenza. Un danno gravissimo, ad esempio, per le arance siciliane. E mentre Coldiretti e Confagricoltura protestano, val la pena leggere i nomi di chi ha dato il colpo di grazia alle nostre produzioni. Gli eurodeputati siciliani, va detto, hanno votato contro. La Borsellino e la Alfano erano assenti.

Di questi tempi se ti azzardi a dire che l’euro e il nuovo percorso dell’Unione Europea non sono stati una passeggiata di salute rischi di passare per un cavernicolo incapace di guardare al futuro ed al progresso.

Poi però leggi notizie come quelle dell’accordo UE-Marocco e scopri come hanno votato i nostri eurodeputatI e qualche dubbio, in vista delle prossime elezioni europee ti viene. A fine febbraio il Parlamento europeo ha approvato l’accordo bilaterale con il Marocco che abbatte i dazi doganali su tutti i prodotti agricoli ed ittici. Voi direte, siamo cittadini del mondo, viviamo nell’era della globalizzazione, dobbiamo abbattere gli steccati del campanilismo, chi se ne frega se con questo accordo diamo il colpo di grazia agli agricoltori siciliani. Dobbiamo pensare in grande, senza frontiere, chi se ne frega se arriveranno tonnellate di arance dal Marocco al prezzo dimezzato rispetto al nostro grazie a condizioni di lavoro discutibili e ad una qualità tutta da verificare. Invece no. C’è stato anche chi ha detto no all’intesa, iniziando dallo stesso relatore, Josè Bovè, dei Verdi, e poi Paesi come la Spagna e il Portogallo che si sono opposti in modo compatto. Alla fine l’intesa UE-Marocco è passata con 369 si, 225 no e 31 astenuti. Vi chiederete, come hanno votato gli europarlamentari italiani?

Ebbene, si sono divisi in modo trasversale, ma dati alla mano, il Pd ha accolto con entusiasmo il colpo di grazia all’agricoltura siciliana, tranne tre eroi (dei quali uno è il governatore Crocetta) che hanno votato contro. Ecco i numeri degli eurodeputati italiani: 22 favorevoli, 35 contrari, 3 astenuti, 12 assenti. La Lega e l’Italia dei valori sono stati gli unici a non essere divisi ed hanno votato tutti per il no. Il Pdl in gran parte contrario tranne tre contrari e due astenuti. I nomi di chi ha votato e come, sono stati pubblicati da Confagricoltura, per farne un interessante promemoria da rispolverare alle prossime europee, giusto per riflettere un po’ prima di mandare in Europa chi si scorda un secondo dopo da quale terra viene.

Dei 22 favorevoli all’intesa con il Marocco, dicevamo, ben 16 sono Pd ed elenco i nomi perché nessuno si aspetterebbe mai, ad esempio da Cofferati, un simile voto: Salvatore Caronna, Leonardo Domenici, Roberto Gualtieri, Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Deborah Serracchiami, David Sassoli, Francesca Balzani, Luigi Berlinguer, Sergio Cofferati, Vittorio Prodi, Silvia Costa, Gianluca Susta, Patrizia Toia, Francesco De Angelis, Guido Milana. Gli altri favorevoli sono due di Fli, 1 centrista e 3 Pdl. Andiamo ai 35 contrari: ben 17 sono Pdl, dei quali i siciliani Salvatore Iacolino e Gianni La Via, poi 3 centristi, dei quali l’Udc siciliano Antonello Antinoro, 3 Pd, tra i quali il Presidente Crocetta, 8 della Lega Nord, 4 Idv. Gli astenuti sono stati 3 (2 Pdl ed 1 Pd) e 12 gli assenti, tra i quali le siciliane Rita Borsellino (Pd) e Sonia Alfano (Idv). Riassumendo tra i siciliani Crocetta, La Via, Iacolino si sono espressi contro l’accordo (non si può dire altrettanto di altri eurodeputati del sud) mentre la Borsellino e la Alfano erano assenti.

Un fatto è certo, tra i 22 italiani favorevoli all’accordo la maggioranza era targata Pd e noi saremo pure cavernicoli pronti a difendere con la clava le nostre arance, ma qualche riflessione questi parlamentari dovrebbero farla. Ed anche noi alle prossime elezioni europee.

Vediamo cosa cambierà a maggio, quando entrerà in vigore l’accordo che dimezza i dazi doganali per quei prodotti del Marocco. Finora le arance marocchine sbarcano in Sicilia, con i dazi, al costo di 30, 35 centesimi al chilo, più o meno quanto le nostre, secondo i dati della Coldiretti Sicilia. Con l’accordo votato a Strasburgo costeranno appena 17 centesimi al chilo, mentre quelle siciliane resteranno alla cifra attuale, quasi il doppio. In sostanza la concorrenza marocchina straccerà letteralmente i nostri prodotti. "È la fine dell'agricoltura siciliana" ha detto Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia. Così mentre i dazi su frutta, verdura e pesce del Marocco saranno dimezzati, i dazi in uscita sugli stessi prodotti ma provenienti da Paesi dell’Unione saranno ridotti solo nei prossimi 10 anni. Nel frattempo chi riuscirà a sopravvivere alla concorrenza del Nord Africa sarà un miracolato. La stessa fine della arance faranno i limoni, con un crollo del prezzo dai 30 centesimi al chilo ai 15 per quelli provenienti dal Marocco. Le zucchine passerebbero dagli attuali 90 ai 40 centesimi. Complimenti vivissimi ai nostri eurodeputati, anche alla luce del fatto che lo stesso trattamento non è stato riservato ai prodotti di serra olandesi. Il Parlamento europeo inoltre ha previsto misure di salvaguardia solo per alcuni prodotti sensibili, come fragole, pomodori, cocomeri e aglio. "Un fatto gravissimo – denuncia Chiarelli – la dimostrazione che i gruppi industriali del Nord Europa fanno lobby su quello che conviene a loro". Chi ha votato l’accordo sostiene che sarà determinante per lo sviluppo economico e la stabilizzazione politica del Marocco ma sulla fine dell’agricoltura in Sicilia neanche una parola. Il Marocco di recente ha creato 1200 ettari di nuovi impianti per la produzione di agrumi e secondo il ministero dell’agricoltura quest’anno la produzione aumenterà del 6% rispetto allo scorso anno, per 1,86 milioni di tonnellate. “ La produzione marocchina di arance- fa sapere la Coldiretti Sicilia- è stimata in 975 mila tonnellate, il 52,3% del totale degli agrumi. Non sappiamo quante ne arriveranno ma anche solo un’ arancia in più che arriva dal Nord Africa è un’arancia in meno che i nostri produttori riusciranno a vendere”.

A proposito di arance e di Europa staremo a vedere che fine farà l’emendamento approvato il 16 gennaio in Commissione agricoltura della Camera e che prevede l’aumento dal 12% al 20% di arance nell’aranciata. All’Europa questa percentuale non piace, perché trova più corretto che nelle aranciate ci sia acqua gassata e zucchero, per due anni ha detto no e si prepara a procedure d’infrazione qualora decidessimo di tirare dritto su questa pericolosissima strada di volere a tutti i costi le arance dentro l’aranciata. In ogni caso, qualora riuscissimo nell’impresa epocale di mettere quell’8% in più in barba alle lobby ed all’UE, la norma non varrebbe per le aranciate importate. La domanda a questo punto è: vogliamo mandare in Europa qualcuno che ci tutela o almeno prova a difenderci? O vogliamo mandare chi ha altro da fare piuttosto che votare, o si astiene o approva norme che uccidono i nostri prodotti? Qui non si tratta di alzare i fortini a difesa del castello, si tratta di difendere il nostro pane quotidiano già messo a rischio dalla crisi e da una gestione a dir poco scellerata delle politiche legate allo sviluppo e al lavoro. Per la Sicilia l’Unione Europea non può essere solo quel bancomat che è stato per la formazione né quella che farà arrivare tonnellate di arance marocchine a prezzi stracciati rispetto alle nostre. Deve esserci un’altra Europa per noi.

O magari altri eurodeputati, semplicemente più attenti, semplicemente più italiani.

Rosaria Brancato

25 commenti

  1. Questa storia la dice lunga su come funzioni veramente questa Europa unita.
    L’accordo bilaterale infatti punta in maniera palese ad uno scambio commerciale tra UE e Marocco per favorire l’esportazione di manufatti industriali con dazi calmierati dall’UE verso il Marocco in cambio dell’abbattimento drastico dei dazi doganali sui prodotti agricolo ed ittici dal Marocco in ingresso nell’UE.
    Una battaglia persa da tutti i paesi UE del mediterraneo (Italia, Spagna, Portogallo,Grecia) che hanno nell’industria agroalimentare una componente importante della propria economia, in favore di paesi con maggiore componente industriale, in primis Germania e Francia (guarda caso) che tra l’altro risulta (anche per motivi storici) il primo paese UE per EXPORT industriale verso il Marocco.
    Inoltre la UE ha anche deciso di non continuare a versare un contributo di 35milioni i euro al Marocco per consentire alle flotte di pescherecci UE di lavorare in acque territoriali Marocchine, cosa che inizialmente sembrava essere la prima materia di scambio sui dazi dei prodotti insudtriali europei, ma i marocchini non hanno ceduto e l’Europa del Nord ha ben pensato di sacrificare i paesi deboli, quindi doppio danno.
    La bella favola che raccontano è che tutto questo servirà per stabilizzare la situazione economia del Marocco, tutte balle naturalmente dato che in ballo ci sono abbietti motivi economici dei paesi forti Europei.
    Un’altra riflessione che emerge da questo evento è la pochezza dei rappresentanti Italiani in Europa che si sono divisi su una questione così importante non solo per la Sicilia ma per tutto l’agroalimentare Italiano, mentre la Spagna secondo paese esportatore di prodotti industrialia in Marocco ha votato contro all’accordo bilaterale per tutelare naturalmente la propria produzione agroalimentare ed il proprio mercato interno; morale siamo in mano a dei deficente e smidollati.
    I nostri agricoltori hanni bisogno di fare lobby, e sopratutto uno stato che li tuteli e un altro modello di Europa.
    Signori miei, meditate seriamente e riflettete a chi votare alle prossime elezioni.
    Buona Domenica a tutti.
    Auguro a tutti i politici che ci hanno così male tutelato incubi amari e volatili diabetici.

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  2. Non è il primo caso. Purtroppo la scarsa attenzione che i media italiani mostrano su quanto accade al Parlamento europeo fa sì che pochissimi sappiano come votano le persone che ABBIAMO mandato a Bruxelles. E il 24 Maggio rivoteremo con la testa nel sacco, senza sapere quale tipo di politica intendono svolgere i candidati del nostro collegio. La Alfano si occupa di Europa solo quando può dare addosso a Berlusconi oppure quando si erge a paladina della lotta contro la mafia, tanti altri sono semplicemente degli impreparati mandati lì a concludere gloriosamente (dal solo punto di vista economico) la loro carriera. L’esempio più fulgido è stato la deviazione del Corridoio Berlino-Palermo verso Est, sostituito dal Napoli-Bari-Taranto, promosso anch’esso dalle lobby interne alla sinistra. Un danno spaventoso per Calabresi e Siciliani. Ma i Messinesi erano contenti perché così veniva eliminato il pericolo del Ponte sullo Stretto. Auguri alle generazioni successive.

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  3. La contropartita? Quale vantaggio ricava l’UE da un simile accordo? Questo non viene detto o non c’è nessuna contropartita?

    LA SOLUZIONE CI SAREBBE: CHIEDERE L’ANNESSIONE AL MAROCCO così finalmente anche la Sicilia verrà tutelata dall’UE.

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  4. Carissima Rosaria BRANCATO, sono fiero di te, non devo sembrarti esagerato, tu sei l’altra metà del mondo dell’informazione e forse non percepisci, che i lettori tendano a fare dei giornalisti delle loro creature. Perchè fiero? Raramente una cronaca puntuale di una votazione è così ben scritta da mettere di fronte a un bivio: ce ne freghiamo della globalizzazione e ritorniamo all’economia dei dazi doganali a favore dei prodotti nazionali? Un SI NO SI NO molto incerto, un SI a favore dell’agricoltore siciliano e i suoi contadini marocchini oppure un NO a favore dell’importatore siciliano e i suoi operai marocchini. Ci dimentichiamo facilmente che la globalizzazione abbia globalizzato anzitutto l’essere umano, o meglio un ritorno alle origini di quell’uomo incamminatosi dall’Africa, e per un milione di anni, tutti i nostri antenati furono di pelle nera, e in cammino questo colore variò da quasi nero, in presenza di elevate concentrazioni di melanina a quasi incolore, quest’ultimo appare lievemente rosato per la presenza dei vasi sanguigni. Se ci pensi il razzismo in noi è tutta colpa di un POLIMERO, la melanina. Allora la domanda drammatica, carissima Rosaria, quella che porti al vero bivio, è: ce ne freghiamo della globalizzazione e impediamo ai popoli di incamminarsi per le strade del mondo? SI punto. NO punto. Non so se ci conviene, chi si prenderà cura dei nostri cari molto anziani e non autosufficienti, i loro nipoti italiani? Chi raccoglierà i pomodori in Sicilia, Calabria e Campania, i nostri nipoti italiani? Chi pulirà le nostre case e i nostri alberghi, i nostri nipoti italiani? Come sai meglio di me l’elenco è lungo, si dice, cara Rosaria, che nel Nord Est non si trovano più infermieri italiani.

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  5. Ma perché credete davvero che i deputati perdano tempo a leggere su cosa stanno votando?

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  6. liliana parisi 9 Marzo 2014 11:15

    Bene Rosaria,ricorderemo questi nomi!Penso che i signori che si candideranno alle elezioni europee dovrebbero farsi un giro nelle regioni meridionali,dove molte campagne sono abbandonate perche coltivarle costa molto e le spese non sono coperte dagli incassi e da eventuali contributi europei.E questo contribuisce non solo alla disoccupazione, ma anche al dissesto idrogeologico, che causa vittime e spese allo Stato. E la situazione certo ora peggiorerà, mentre in Italia si mangeranno arance coltivate non si sa come,come già si utilizza olio di dubbia provenienza e composizione.Con buona pace della nostra salute.E la prima volta che sono d’accordo con la Lega

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  7. Dopo quanto accaduto ed in vista delle elezioni europee, ricordiamoci, da siciliani, a chi prendere a “pesci in faccia” e a chi “tirare le arance” quando questi eurodeputati si presenteranno al nostro cospetto (leggasi cabina elettorale). Dovrebbero vergognarsi TUTTI; taluni (PD) più di altri!!!!

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  8. Ma quale bivio? Qui si parla di concorrenza sleale addirittura voluta dall’UE in danno della Sicilia.
    Alla Sicilia toccherebbe solo il compito di raccattare i migranti e gli immigrati clandestini o meno.
    Non andrò a votare alle europee, semplicemente questo. L’unione europea è nata a Messina e morirà a Messina

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  9. Ci si chiede ingenuamente forse: ma come fanno a dormire tranquillamente la notte questi nostri rappresentanti?

    Giusta la considerazione di gmollica che condanna l’asservimento alle “lobby interne alla sinistra” ( ed io aggiungo esterne alla sinistra) che hanno determinato la deviazione del corridoio Berlino-Palermo a favore del corridoio vendoliano NA-BA-TA con la conseguente ” distruzione” del ponte di Messina che avrebbe ” salvato” il sud dall’inevitabile destino di povertà ed emigrazione.

    Altrettante giusto ed “Illuminante” sembra il commento di Mariedit , laddove scrive : ” Non so se ci conviene, chi si prenderà cura dei nostri cari molto anziani e non autosufficienti, i loro nipoti italiani? Chi raccoglierà i pomodori in Sicilia, Calabria e Campania, i nostri nipoti italiani? Chi pulirà le nostre case e i nostri alberghi, i nostri nipoti italiani? Come sai meglio di me l’elenco è lungo, si dice, cara Rosaria, che nel Nord Est non si trovano più infermieri italiani”.

    Ecco!…qui sta forse la spiegazione di tutto. L’humus culturale nel quale sono cresciuti questi personaggi li induce a ritenere normale rivendicare la CONVENIENZA” ( ” non so se ci conviene”) e pretendere l’ ASSISTENZIALISMO ( chi si prenderà cura dei nostri cari? Chi pulirà le nostre case? gli alberghi e raccoglierà i pomodori ( su quest’ultima attività potremmo suggerire di espletarla ai nostri parlamentari) .insomma la casta e seguaci si preoccupa giustamente che qualche ” globalizzato” possa ” convenientemente” continuare a servirla…dopo una vita di “duro” lavoro al servizio dello Stato. Gli agricoltori ed i contadini si “arrranci” no, Compreremo dai marocchini. “Sparagnamu”. In tempi di crisi e di spending review non e’ poi male.

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  10. Per debellare le fallacie logiche che si celano dentro i vostri ragionamenti pseudo-economici, vi invito caldamente a leggere i “Sofismi Economici” di Frédéric Bastiat.

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  11. La verità e che questa UE è formata da killer con il solo scopo di fare fuori l’Italia (e il nostro Sud). Riguardo a quegli insulsi traditori italiani (e di sinistra) che hanno votato a favore dell’accordo UE- Marocco, auspico loro una fine politica celere ed un nutrito e longevo uso di farmaci.
    Vogliamo capirla, una volta per tutte, che è arrivata l’ora di USCIRE FUORI DALL’UE? Hanno ragione i leghisti, Berlusconi, i Fratelli d’Italia e i pentastellati a voler tagliare i ponti con questi portatori di peste. Soltanto quegli inetti del PD, SEL e alcuni micropartiti, tra cui quello di Alfano, sono d’accordo a leccare il deretano all’UE.
    Alle Europee asteniamoci dal votare gli attuali eurodeputati italiani, tanto non hanno fatto nulla e mai faranno nulla per proteggerci dalla Merkel e da quell’odioso di Rehn.

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  12. IL PROBLEMA E’ FACILMENTE RISOLVIBILE!,

    Cara Rosaria, nel mondo di internet, è impossibile, impensabile e irrealizzabile, precludere l’ingresso a merci prodotti provenienti dall’estero.

    Parli di arance, ma non pensi che l’elettronica ormai da un decennio è un mercato solo asiatico, dove cina e taiwan hanno il 99% del mercato globale.

    Allora la ricetta è semplice,
    1. compriamo solo prodotti a km 0, piuttosto di fare file e sprecare benzina per raggiungere i centri commerciali, facciamo gite fuori porta e acquistiamo dai contadini
    2. Riapriamo e ristrutturiamo i mercati, sono il centro dell’economia locale e i nostri soldi rimarranno sul territorio
    3. Ritorniamo alle botteghe e favoriamole ai centri commerciali,

    etc….

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  13. Caro PGIUTTARI, del mio commento hai evidenziato, deformandola, la parte più comoda alla tua riflessione, in altra parte faccio capire chiaramente come sia un caso il colore della mia pelle, come della tua, diverso nelle sfumature, ma non molto dalle genti del Marocco, siamo un unicum come specie umana, poi sono le condizioni geografiche, storiche, sociali, economiche, culturali, a spostare, a volte soltanto di cento anni, la storia degli uomini. Cosa pensi che abbiano fatto i nostri emigranti, cento anni fa, nelle miniere belghe o nella ricca e coltivata Baviera, o le nostre donne nelle ricche case newyorchesi, I LAVORI PIU’ DURI. Conosco personalmente un giovanissimo srilankese, quasi alla fine dei suoi brillanti studi in ingegneria a Torino, con i genitori a fare quei lavori che in Italia nessuno voglia più fare. Quel ragazzo con un contratto di formazione in tasca, il giorno dopo la sua laurea partirà per Londra, dove certamente diventerà un professionista affermato, magari con persone dal colore bianco della pelle ad accudirgli la casa, come vedi quel cerchio della storia umana, che lo abbia riguardato, si chiuderà allo stesso modo con cui si è chiuso per molti giovani di Giostra, con i papà semplici operai, nemmeno specializzati, ragazzi diventati principi del foro, chirurghi affermati, architetti e sarti famosi. Chi frena lo sviluppo non è la globalizzazione ma il localismo, prima lo capiremo e prima usciremo dalla crisi in cui versiamo, non solo economica ma anche quella sociale.

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  14. Quello che dici non c’entra completamente niente. Qui si parla di un accordo bilaterale di scambio economico nel quale una corrente forte all’interno della UE ha tutelato i propri interessi. Per chi ancora non lo avesse capito il contraccambio che chiede la UE è che il Marocco deve preferire i prodotti tecnologici industriali Europei rispetto ad altri punto. Il razzismo e tutte le altre menate non ci azzeccano niente. Nel trattato sono state tutelate solo produzioni di nicchia e di serra peesenti sopratutto nei paesi nord europei a discapito delle produzioni agricole di stagione dei paesi ue del mediterraneo.
    Poi sulla favola dei lavori che gli italiani non vogliono fare ti dico che io conosco il nord est di persona e tanto per dirne una, a Padova ai corsi per badanti più della metà i corsisti sono veneti, che a lavare scale e pulire case ci sono anche i veneti e si potrebbe contijuare all’infinito.
    Tanto per essere chiari all’interno della UE c’è una guerra economica di conquista da parte di alcuni paesi in primis Germania e Noi stiamo perdendo inesorabilmente.
    La collaborazione con i paesi che si affacciano sul mediterraneo è importante ma di certo non ci si deve buttare la zappa sopra i piedi.

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  15. … o magari semplicemente più siciliani di Rita Borsellino e Sonia Alfano, la cui assenza brilla! Anche se, forse inutilmente, sono certa che NON voterò alle prossime elezioni di maggio per il Partito Democratico, incapace di difendere le nostre eccellenze con la scusa di arginare l’emigrazione, il cui problema ci è stato detto di risolvere da soli. Grazie a tutti! Che Dio li benedica ma se ne debbono andare a casa! Andrò a votare, in nome dei miei figli e nipoti, soltanto perché credo ancora al sogno dell’Europa Unita, per oltrepassare l’ostacolo, ma tendendo ben in conto questa schifezza. Spero che la Coldiretti e cooperative varie, anche se tardivamente perché ormai la frittata è fatta per i nostri agrumicoltori,sappiano battere i pugni sul tavolo al momento opportuno. A noi consumatori, ultimi baluardi difensori delle nostre eccellenze, al tempo della crisi e della fame, resterà il compito di spendere il doppio per comprare arance, limoni, zucchine e pomodori al doppio?!

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  16. PS.I nostri anziani possono essere assistiti SOLTANTO da badanti marocchini? I pomodori raccolti SOLTANTO da ragazzi marocchini? Etc… Mi sa tanto di ricatto tutto ciò…

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  17. Lev Nikolaevich 9 Marzo 2014 18:58

    Pur non condannando il mercantilismo e protezionismo (più che “campanilismo”) che pervade articolo e commenti, vorrei portare all’attenzione di tutti una serie di considerazioni generali sul perché avere abbassato i dazi su alcuni prodotti agricoli marocchini può anche avere dei lati positivi, poi sta ad ognuno di noi, anche a seconda dei propri LEGITTIMI INTERESSI PERSONALI, di formarsi una propria opinione:

    1- PUNTO DI VISTA DEL CONSUMATORE: Siete tutti produttori di arance? Ad incazzarsi devono essere i produttori agricoli siciliani (e italiani), non i consumatori: da consumatore, l’abbassamento dei prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli è solo un guadagno. Supponendo che la qualità sia la stessa, sono felice da consumatore di poter spendere la metà per lo stesso prodotto. Supponendo che la qualità non sia la stessa (e credo che tutti concorderete che non sarà la stessa), sono felice da consumatore di poter SCEGLIERE se spendere meno con i prodotti marocchini, o più con i (si suppone, migliori) prodotti siciliani.

    2 – PUNTO DI VISTA DEL PRODUTTORE DI SEMI-LAVORATI e LAVORATI: se sono uno che produce succo d’arancia, è ovvio che, di nuovo, a parità di qualità, scelgo di abbassare i miei costi di produzione utilizzando prodotti importati. Se la qualità non è la stessa, io produttore di succo di frutta, potrò scegliere che prodotto vendere e in che fascia di prezzo metterlo: premium, con roba siciliana di prima scelta, o “di massa”, con roba importata. In ogni caso ho più margine di manovra, il che è un guadagno in sé per la strategia dell’azienda.

    3 – QUALITA’ PRATICAMENTE ASSICURATA: ormai i prodotti agricoli, soprattutto ittici e ortofrutticoli, non fanno neanche un metro se non sono accompagnati da certificati sanitari e fitosanitari rilasciati da enti riconosciuti dalle parti di un accordo di libero scambio, ed in modo unilaterale per tutte le importazioni nell’UE. Si può stare certi che la roba importata è sottoposta COME MINIMO agli stessi controlli a cui sono sottoposti i prodotti nazionali.

    4 – BENEFICI ALLA CONCORRENZA: alcune aziende siciliane, come la catanese Oranfrizer, sono riuscite a crescere a doppia cifra percentuale in piena crisi. Come? Per esempio, conquistando mercati ESTERI con prodotti organici e di altissima qualità. Le arance sanguinelle organiche siciliane si vendono a peso d’oro in Giappone, e sono quei mercati che dobbiamo conquistare per fare impresa, per creare posti di lavoro duraturi. I nostri produttori, GRAZIE alla concorrenza con i prodotti esteri, si dovranno rimboccare le maniche e spremere le meningi più del solito. Come al solito, a guadagnarci sarà sempre il consumatore, cioè la maggior parte della gente.

    5 – STANDARD LAVORATIVI DISUMANI?: forse, ma ci sono due cose da tenere in conto: primo, Rosarno non mi pare si trovi in Marocco, ma a mezz’ora da Villa, ed è lì che ho sentito di condizioni di lavoro disumane, oltre che in puglia, campania, e nelle campagne siciliane. Allora farli lavorare come schiavi da noi va bene, ma se lo fanno al loro paese no? Lo so che nessuno ha detto che va bene, ma cerchiamo di aprire gli occhi. Intanto la UE inserisce negli accordi commerciali tutta una serie di norme e obbligazioni che vanno a toccare le politiche sociali e ambientali dell’altro paese firmatario. Non ho ancora letto l’accordo col Marocco, ma sono sicuro che non mancheranno norme di questo tipo e meccanismi efficaci di monitoraggio. Secondo, se non fosse per gli scambi internazionali, certi problemi sociali, per non parlare di certe violazioni dei diritti umani, rimarrebbero celate dietro confini nazionali impenetrabili. In questo modo almeno, queste cose vengono alla luce. Terzo, ricordiamoci che il consumatore potrà scegliere sempre cosa comprare, ma se vogliamo essere amici dei diritti dei lavoratori marocchini, in assenza di notizie su condizioni di lavoro disumane, faremmo bene da consumatori a comprare la roba marocchina, che almeno DA LAVORO alla gente di quel paese.

    6 – UNA QUESTIONE DI COERENZA e DI STRATEGIA: alla base del mercantilismo d’inizio ottocento c’era l’assunto seguente: le importazioni sono male, le esportazioni sono bene. Gli economisti degli ultimi duecento anni, hanno dimostrato in mille modi perché la dottrina mercantilista era, in tutto o in parte, sbagliata. Oggi siamo nel 2014, siamo un paese esportatore, e vogliamo chiudere le frontiere? Ormai si compete a livello globale, e se diciamo no al Marocco, il Marocco dirà no a noi, ai nostri prodotti, e soprattutto ai nostri investimenti. E’ per questo che la UE fa accordi con mezzo mondo, e perché mezzo mondo fa accordi con l’altro mezzo mondo. Ripararsi dietro i dazi alti e roba da ottocento per noi italiani, ormai è finita quell’epoca. Ormai ci si deve rimboccare le maniche, innovare, produrre al massimo della qualità, e proteggere solo per periodi di tempo limitati. Se pensiamo di spuntarla con i dazi, non abbiamo neanche un’ora di vita sul mercato globale.

    E mi fermo, anche se si potrebbe continuare con argomenti politici, storici, giuridici, legati al DIRITTO allo sviluppo economico, sociale e culturale delle ex colonie, etc. etc. . Molti degli argomenti che ho citato sono dei classici da libro di economia delle superiori, ma la gente spesso li dimentica o ignora, quindi ecco, giusto per tenere ANCHE i potenziali vantaggi di un accordo col Marocco in considerazione.

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  18. Lev Nikolaevich 9 Marzo 2014 19:14

    Aggiungerei anche di schierare i fanti alla frontiera con l’Austria e di star pronti all’alba col moschetto in mano! E perché no, dichiariamo anche guerra alla Germania, e a tutti gli altri antipatici e odiosi, come Rehn! Ma per favore signori, svegliamoci, non stiamo sempre a cercare il colpevole di tutti i nostri mali fuori dalla porta di casa, non ci facciamo prendere per il culo!! Se siamo nella merda adesso, è perché ABBIAMO mangiato a sbafo coi soldi di russi e americani per 40 anni, che c’era la torta grande e le briciole per tutti non mancavano. Ora la torta è minuscola, non la si può mangiare con la disinvoltura di un tempo, e molti rimangono a pancia vuota, e che possiamo fare?? emigrare rimane l’ultima chance per molti, e grazie a dio che per andare in giro per l’europa non ci vuole un visto al momento. Io capisco che il latifondista messinese, con un paio d’affitti e qualche bottega, vorrebbe uscire dall’europa; ma come la mettiamo con il restante 95% della popolazione?? Che la Sicilia si renda indipendente, e che la catena delle responsabilità finisca inesorabilmente con gli amministratori locali, così un giorno o l’altro la smetteremo di trovare sempre scuse, e riusciremo ad ammettere che per ricominciare a mangiare tutti, dovremo guadagnarci onestamente la pagnotta, e mangiarne quanto basta, senza cercare di fottere sempre il pane al prossimo.

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  19. Ma da per favore 61 10 Marzo 2014 07:51

    ma tanto noi siamo un popolo di pecoroni ed alle prossime elezioni voteremo le stesse persne perchè il partito lo impone…..SOPRATUTTO I MAS..I DEL PD….fregandocene degli interessi del territorio….e degli agricoltori locali….BENE BRAVI…BIS….

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  20. Comprare solo prodotti a km 0 assorbe il 2% della produzione nazionale. Agricola in testa. E del resto della nostra produzione cosa ne facciamo? E quello che è prodotto a 10 mila km di distanza lo rifiutiamo? Dall’elettronica alle automobili, dalla carta ai vestiti, dalla carne ai surgelati. Un’economia povera ha molto da guadagnare aprendosi al mercato, come è successo nei primi anni del mercato unico. Le grandi compagnie di trasporto sono in mano tedesca, i supermercati in mano francese e vendono enormi quantità di articoli a marchio Carrefour e li compriamo perché costano meno. Il livello di infrastrutture e trasporti qualifica la competitività dei Paesi quanto la produzione industriale. Adottare una politica autarchica alla Mussolini è semplicemente un’idiozia e un suicidio. Così come lo è spalancare le porte a prodotti a prezzo infinitamente più basso dei nostri. Vedete se Olanda, Germania e Francia abbattono i dazi sui prodotti lattiero-caseari esterni alla Ue.

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  21. Va bene/male questi prodotti arrivano ma mentre Coldiretti e Confagricoltura protestano, saranno anche capaci di convincere i “venditori italiani” di lasciarli nei depositi? Non credo che i commerciati Italiani siano anche obbligati ad acquistarli, si possono benissimo lasciarli nei deposito di arrivo alle dogane, non acquistarli ai mercati generali sia agricoli che ittici e poi rivenderli come prodotti italiani.
    Lasciarli li e non acquistarli a favore dei prodotti italiani, è una vera forma di protesta- Ma…….!

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  22. La,sinistra e qualche volta la destra ed il centro si servono spesso della retorica del buonismo,dell’emigrazione,della globalizzazione virtuosa per coprire ed ammantare di bei ” sentimenti” politiche e scelte dietro le quali si nascondono spesso biechi interessi personali e di casta. Al cittadino oggi il compito di informarsi correttamente, autoanalizzarsi, e recuperare quella COMSAPEVOLE LIBERTÀ’ sempre più insidiata dal pensiero unico conformista dominante.

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  23. La,sinistra e qualche volta la destra ed il centro si servono spesso della retorica del buonismo,dell’emigrazione,della globalizzazione virtuosa per coprire ed ammantare di bei ” sentimenti” politiche e scelte dietro le quali si nascondono spesso biechi interessi personali e di casta. Al cittadino oggi il compito di informarsi correttamente, autoanalizzarsi, e recuperare quella CONSAPEVOLE LIBERTÀ’ sempre più insidiata dal pensiero unico conformista dominante.

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  24. L’ironia del suo reply al mio commento mi pare fuori luogo. Lei sembra un europeista convinto, forse perchè sta bene economicamente e i suoi figli non soffriranno mai per la mancanza di lavoro. Sembra insofferente nei confronti di chi, come il sottoscritto, si trova senza un lavoro da parecchio tempo e sta rasentando il baratro. Le confesso che sto resistendo alla tentazione di fare la fine di quel poveraccio che ieri si è suicidato perchè non lavorava.
    Ritornando al suo commento, lo dicono economisti di fama e cronisti intelligenti che la nostra nazione sta soffrendo la crisi più nera anche per colpa dei diktat (purtroppo la parola è tedesca) dell’UE. Ogni qualvolta qualcuno si presenta con delle proposte che possono dare respiro a noi italiani, ecco che saltano fuori veti e minacce da parte della Merkel e da Rehn. Poi non colgo il senso del proseguo, piuttosto puerile. Sembra che la colpa sia nostra (dei cittadini) se siamo ridotti quasi alla fame.
    Mi faccia il piacere, scenda dal suo trono e ritorni alla realtà…

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  25. Lev Nikolaevich 11 Marzo 2014 23:07

    Caro Pino1962 mi dispiace tanto leggere della sua situazione. Io non sono sul trono, e lotto ogni giorno come lei e come milioni di persone. Mi permetto di aggiungere solo che lei dice “Sembra che la colpa sia nostra (dei cittadini) se siamo ridotti quasi alla fame.” e la mi risposta a questa affermazione è, in larga parte, SI.

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