Croce non concede il Salone delle Bandiere, Accorinti: diritti negati!

Croce non concede il Salone delle Bandiere, Accorinti: diritti negati!

Eleonora Corace

Croce non concede il Salone delle Bandiere, Accorinti: diritti negati!

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giovedì 14 Marzo 2013 - 15:03

Da quasi due settimane il Salone delle Bandiere non viene più concesso per le iniziative cittadine per motivi di sicurezza. Renato Accorinti attacca questa decisione del Commissario Luigi Croce denfinendola antidemocratica. "Chiedo a Croce di tornare sui suoi passi" dichiara Accorinti.

I luoghi pubblici devono essere lasciati alla libera fruizione dei cittadini. Renato Accorinti si oppone alla decisione del Commissario Luigi Croce che una decina di giorni fa ha decretato l’impossibilità di usare il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per motivi di sicurezza. Una presa di posizione che il candidato a sindaco nonché attivista delle mille battaglie dalla felpa rossa o blu non accetta, in quanto lesiva nei confronti dei diritti democratici dei cittadini, sanciti dalla Costituzione. “Il salone è dei cittadini. E’ un luogo di democrazia aperto alla libera fruizione di tutti – ha dichiarato questa mattina Renato Accorinti . Solitamente la storica sala del nostro Comune viene concessa a chi presenta regolare richiesta all’ufficio preposto. Il cittadino o l’associazione che firma la richiesta assume sulla sua persona la piena responsabilità di qualsiasi cosa accada all’interno della sala nel tempo della concessione. Un meccanismo di tutela che ha sempre funzionato dal momento che, fa notare Accorinti, non si è mai verificato un episodio spiacevole od increscioso nel corso di qualche iniziativa. “ In questo modo si mettono ostacoli al dialogo e alla divulgazione delle idee”, protesta l’atipico professore di educazione fisica . Al di là del piano costituzionale e della difesa dei diritti in generale, Accorinti fa notare come una scelta simile pesi ancora di più durante un periodo di preludio alla campagna elettorale per le amministrative di questa primavera. “E’ un grave danno soprattutto per un movimento come il nostro che non ha soldi ed imprese alle spalle”. Infine, quasi uno sfogo di un cittadino che ha sempre lottato per ciò in cui credeva: “Io non voglio fare le proteste ma ho dovuto farle nel corso degli anni perché tentano sempre di toglierci i nostri diritti. Per conto mio non vorrei farne mai più in vita mia”. Il Comune di una città rappresenta un luogo di incontro tra cittadini e istituzioni che non può essere blindato per nessun motivo, per questo Renato Accorinti chiede al Commissario Luigi Croce di rimuovere il veto sull’utilizzo del Salone delle Bandiere.

6 commenti

  1. Questo signore parla sempre di Diritti ma mai dei Doveri! Il poverino non ha soldi? Vada a dimostrare nelle piazze oppure a chiedere un aiutino ai Franza visto che opponendosi al Ponte gli ha garantito il traghettamento a vita!!

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  2. qualuqnue sia il motivo basterebbe fornire una alternativa

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  3. La casa dei cittadini, il Comune, coi tornelli, col tempo che perdi x entrare, con le barriere architettoniche x salire, e ora anche con la preclusione al salone delle bandiere, più che la casa comune del cittadino è diventato il luogo simbolo del potere esclusivo e inconcludente.

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  4. in realtà credo che negare lo spazio a titolo gratuito in un momento in cui si avvicinano le elezioni sia giusto (se tale divieto vale per tutti).

    inoltre, sulla gratuità ho comunque seri dubbi, infatti mi è sempre sembrato strano che spazi importanti venissero concessi senza neppure un rimborso forfettario.

    non so, ma la decisione del commissario mi sembra di puro buon senso.

    se non si ha la capacità di raccogliere fondi (o sostegni equivalenti – es. strutture in comodato) neppure per affittare una sala per alcune ore a settimana forse è il caso di ripensare al proprio ruolo.

    come si può immaginare di gestire una città al tracollo manifestando l’incapacità di raccogliere poche centinaia di euro (e dichiarandolo per iscritto!!!)?

    questo signore è evidentemente uno di quelli che definisco “cittadini del 27” e cioè persone che, qualsiasi cosa succeda, alla fine del mese ricevono uno stipendio a prescindere dalla loro capacità di produrre (e con questo NON voglio assolutamente dire che sia immeritato lo stipendio, solo che è “slegato” dalla “produzione”). purtroopo oggi bisogna confrontarsi con una realtà diversa, chi vuole amministrare una città deve anche dimostrare capacità reale di reperire risorse e consensi.

    la politica la possono fare solo i ricchi? no. solo i capaci.

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  5. BEN FATTO CROCE….E BEN DETTO MESSENION!!!!!

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  6. BEN DETTO

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