Teatro Pinelli Itinerante: occupata l’ex Casa del Portuale per la festa del 25 Aprile

Teatro Pinelli Itinerante: occupata l’ex Casa del Portuale per la festa del 25 Aprile

Eleonora Corace

Teatro Pinelli Itinerante: occupata l’ex Casa del Portuale per la festa del 25 Aprile

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venerdì 26 Aprile 2013 - 09:11

Ieri mattina i membri del Teatro in Fiera Pinelli, divenuto Itinerante hanno occupato l’ex Casa del Portuale, in via Alessio Valore,accanto l’ex Mercato Ittico. Qui si sono svolte nel corso dell’intera giornata numerose manifestazioni per festeggiare il giorno della Liberazione.

Dopo il Teatro in Fiera, la Galleria ex Inps, la chiesetta sconsacrata accanto alle scale mobili-immobili di via Peculio Frumentario, l’ex Casa del Portuale al Mercato Ittico. È l’ultima occupazione da parte degli attivisti che il 15 dicembre scorso, in seguito ad una manifestazione antifascista, hanno occupato il Teatro in Fiera, riaprendolo dopo diciassette anni e ribattezzandolo “Pinelli”. In seguito allo sgombero avvenuto il 14 Febbriao, il Teatro è divenuto “Itinerante”, spostandosi nella città con varie iniziative, tra le quali vere e proprie occupazioni-lampo, della durata di un giorno o di una sera. Poi l’apertura del Parco Aldo Moro, l’8 Marzo, per restituire alla città un’area preziosa quanto dimenticata, fino alla chiusura dei cancelli in seguito ad una denuncia dell’Ingv – istituto a cui è affidata la zona e l’edificio che vi sorge – e la conseguente chiusura dei cancelli il 5 di questo mese. Sono state queste le famose ZTL, acronimo ironico coniato per l’occasione che indica “Zone Temporaneamente Liberate”. Ieri, 25 Aprile, giorno della Liberazione, è toccato alla Casa del Portuale, in via Alessio Valore 39, accanto all’ex mercato ittico e alle spalle degli ex Magazini generali. Già l’etmologia dell’intera zona, circondata da edifici il cui nome viene preceduto sempre da un “ex”, denota lo stato di generale abbandono di un’area che è stata nel tempo gradualmente dismessa e non ancora reimpiegata per altre attività. La Casa del Portuale è un bene che dovrebbe essere di proprietà della Regione. Affidato a varie Cooperative fino al 2011, negli ultimi due anni è rimasto chiuso ed abbandonato. L’ennesima occupazione è avvenuta verso le undici della mattinata di ieri. Il tempo di ripulire i locali per poi, nel pomeriggio, ospitare un nutrito calendario di eventi. Da un’assemblea ed un dibattito, alla proiezione in anteprima per la Sicilia del nuovo documentario di Antonio Rezza e Flavia Mastrella dal titolo: Troppolitani al Valle Occupato”. Per finire con il concerto di Sandro Joyeux. Gli attivisti del Pinelli dichiarano di aver provato, all’inizio, di rientrare nel Padiglione del Teatro in Fiera: “Questa mattina siamo andati alla Fiera” – raccontano – “ma abbiamo trovato la porta da cui saremmo voluti entrare completamente murata. Un ostacolo che la nostra sola volontà non sarebbe bastata a sormontare”. Per questo è stata scelta in seconda battuta la Casa del Portuale come cornice per la Festa della Liberazione. «La zona – spiegano i membri del Pinelli – è quella che paga il prezzo maggiore della gravissima scelta del Comune di Messina di svendere il Mercato Ittico, l’ex silos granai e gli ex Magazzini Generali». Dopo la Festa di ieri, questa mattina gli attivisti continuano con la pulizia dei locali. La saga del Teatro Pinelli Itinerante si arricchisce di un nuovo capitolo.

4 commenti

  1. antonio.cucinotta 26 Aprile 2013 10:27

    Notizia importantissima e interessantissima da mettere proprio in apertura del giornale! Giacchè ci siete perchè non scrivete pure della sagra di don Peppino a Fiumedinisi arricchita di caponatina e melenzane sott’olio?

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  2. liliana parisi 26 Aprile 2013 10:46

    Mi sorge un dubbio:manca un’adeguata sorveglianza di questi immobili o, sotto sotto, alle Amministrazioni fa piacere che questi attivisti li occupino,così provvedono gratis a ripulirli?

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  3. Forse a lei interesserebbe di più la lista delle sagre paesane!

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  4. ho considerato in modo profondamente negativo l’occupazione “stabile” del teatro in fiera, invece la nuova idea di riscoprire “temporaneamente” gli spazi sprecati della città mi sembra buona.

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