L’Ars si “dimezza”: da 90 a 50 deputati. E nei partiti è bagarre

L’Ars si “dimezza”: da 90 a 50 deputati. E nei partiti è bagarre

L’Ars si “dimezza”: da 90 a 50 deputati. E nei partiti è bagarre

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mercoledì 17 Agosto 2011 - 07:59

Il parlamento regionale stangato dalla manovra correttiva di Tremonti. Che non fa più quadrare i conti nelle varie compagine politiche

Se non è una rivoluzione, poco ci manca. I tanto vituperati costi della politica subiranno una bella sfoltita, soprattutto in Sicilia. La manovra correttiva di Tremonti, infatti, stanga letteralmente l’Assemblea Regionale Siciliana, l’unico consiglio regionale in Italia che può fregiarsi di chiamarsi “parlamento”, così come i suoi consiglieri sono gli unici a potersi definire “deputati”. Ma a parte i valori di forma, c’è la sostanza. E la sostanza, fino ad oggi, ha significato anche e soprattutto questo: 11.703 euro lordi al mese di indennità, da 2.900 (per chi è stato all’Ars due anni e mezzo) a 7.900 euro (per chi c’è stato invece 20 anni) di vitalizi, o superpensioni come si vuol chiamarli, anche se di recente era stato stabilito un minimo di 5 anni da deputato. Questi i numeri della casta della Trinacria, sulla quale si è abbattuta la scure di Tremonti: dalla prossima legislatura il numero dei deputati passera da 90 a 50 e l’indennità verrà dimezzata, passando a 5.850 euro lordi al mese, circa 3 mila euro netti. Dovrà scendere anche il numero degli assessori regionali, che va di pari passo con quello dei parlamentari: dagli attuali dodici dovrà arrivare a otto.

Al di là delle indennità (le tasche piene piacciono a tutti), ciò che mette in subbuglio le segreterie dei partiti, seppur deserte per le vacanze agostane, è la drastica riduzione di “spazi” per la politica che si genererà all’indomani dello “tsunami Tremonti”. Quaranta scranni all’Ars in meno significano meno seggi per le singole province, meno posti al sole per chi ha ambizioni importanti e per questo porta in dote un bel gruzzolo di voti. Voti che spesso vengono “studiati” a tavolino in vere e proprie strategie di partito che oggi saltano inevitabilmente. Riducendosi gli spazi, sale chi ha più voti punto e basta, non si scappa. E chi ha più voti non vorrà dividerli con nessuno. Nei partiti si teme l’inizio di una stagione da tutti contro tutti che rischia di mandare gambe all’aria tutto il sistema. Forse qualcuno si renderà conto, a quel punto, che c’è un sistema, il “sistema Paese”, che a gambe all’aria c’è finito da un pezzo.

6 commenti

  1. Non ne servono neanche 50, non fanno niente lo stesso. I Fondi Europei si perdono ma loro guadagnano lo stesso, insieme alla CASTA burocratica. Ma per loro non esiste il criterio della produttività?

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  2. fatta la legge trovato l’inganno. in qualche modo se la caveranno vedrete

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  3. ERA ORAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!

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  4. Incredibile!!!Ma siamo sicuri che ben 40 componenti il “parlamento” siciliano saranno buttati fuori? Qui c’è qualcosa che non va. Se continua così, salteranno altre teste e i siciliani cominceranno a vedere un po’ di luce.
    Sarebbe opportuno controllare le numerose ricchezze accumulate dai politici,dai loro tirapiedi e dai funzionari che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in tutti questi anni. Adesso sì che i mafiosi si dovranno preoccupare.

    Vogliamo fare qualche altro passo avanti? occorre ripulire tutti gli uffici pubblici dei numerosi parassiti che mensilmente svuotano le tasche dei lavoratori italiani e siciliani in particolare (sindacati permettendo).

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  5. … ma và? una buona notizia. Occhio che questi sono “furbetti”. Vigilare !! Se ci fosse una fuga di responsabilità, si può “rischiare” anche un nutrito lancio di ortaggi!! ( testo automoderato )

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  6. Ma perchè bisogna mantenere questi deputati regionali, che sono solo un filtro di mediazione tra Stato e Provincia.
    La regione è una struttura costosa ed inutile…..forse dannosa, perchè spesso ritarda o non permette un immediato ed unico intervento risolutivo diretto dello Stato.
    Le inutili regioni costano al cittadino più di quasiasi altra struttura….Parlamento compreso.

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