Il Comune di Milazzo chiede al demanio di regolarizzare l’area del Paladiana

Il Comune di Milazzo chiede al demanio di regolarizzare l’area del Paladiana

Serena Sframeli

Il Comune di Milazzo chiede al demanio di regolarizzare l’area del Paladiana

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mercoledì 06 Febbraio 2013 - 14:41

Un iter lungo 15 anni. Si tratta di un’area di oltre 4000 mq che doveva essere regolarizzata da tempo, e che ha determinato negli anni ’90 un intervento della Capitaneria di porto che, dopo aver ordinato al Comune lo sgombero, ha anche avviato una procedura giudiziaria per occupazione abusiva.

Il Comune ha presentato all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente una richiesta di concessione demaniale per l’area che ospita il Paladiana e gli uffici comunali.
Si tratta di un’area di oltre 4000 mq che doveva essere regolarizzata da tempo, e che ha determinato negli anni ’90 un intervento della Capitaneria di porto che, dopo aver ordinato al Comune lo sgombero, ha anche avviato una procedura giudiziaria per occupazione abusiva.

Negli anni successivi, nonostante le sollecitazioni della Capitaneria e della Regione, la situazione è rimasta bloccata e la struttura inutilizzata non solo per le condizioni fatiscenti nella quale si trovava ma anche per l’assenza di autorizzazioni da parte del demanio.

Il sindaco Pino nei mesi scorsi ha dato mandato agli uffici di predisporre la pratica per poter sanare tale situazione e per poter realizzare nell’area esterna un’arena all’aperto. Così, dopo aver deliberato lo scorso dicembre la rimozione della struttura reticolare metallica, adesso ha deciso di formalizzare la richiesta di concessione demaniale marittima per il periodo 1 gennaio 2013 – 31 dicembre 2016.

“Questa dell’area Diana è una situazione davvero imbarazzante – ha detto il sindaco Pino – e quasi non volevo credere che una pratica che avevo avviato al tempo della mia prima gestione alla fine degli anni ‘90 è rimasta bloccata per quasi quindici anni, impedendo ai cittadini di fruire di uno spazio così importante e finendo col determinare, visto lo stato di abbandono, il decadimento del tendone, giunto in uno stato di irreparabilità tale da aver costretto a determinarne la rimozione. Dopo alcune riunioni con il demanio ho sollecitato gli uffici a redigere in tempi brevi quanto necessario per il rilascio della concessione, e quindi mi auguro che presto la situazione possa regolarizzarsi. Non è possibile continuare con la precarietà quando si fa riferimento a strutture pubbliche che possono avere una precisa funzione sociale”.

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