Prosegue l’occupazione del Teatro in Fiera. Prossima assemblea pubblica il 2 gennaio

Prosegue l’occupazione del Teatro in Fiera. Prossima assemblea pubblica il 2 gennaio

Prosegue l’occupazione del Teatro in Fiera. Prossima assemblea pubblica il 2 gennaio

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venerdì 28 Dicembre 2012 - 10:14

Il “Pinelli” continua la programmazione con diversi spettacoli che vengono anche replicati per il grande afflusso di pubblico. Attivi anche i tavoli di progettazione (molto partecipati quelli sul lavoro e reddito) e numerosi dibattiti politici. Tutto questo sarà parte dell’ordine del giorno della prossima assemblea pubblica

“A partire dal teatro Pinelli e dall’Irrera a Mare occupati, la Fiera deve essere aperta, ogni giorno, vissuta dagli artisti, dagli artigiani, da lavoratrici e lavoratori della conoscenza e dello spettacolo, dai migranti, da tutti coloro che se ne vorranno prendere cura”. A scriverlo, gli occupanti del Teatro in Fiera, che non mollano la presa.

“Il Natale al Teatro in Fiera Occupato “Giuseppe Pinelli” – affermano – è occasione di riflessione politica, è il momento che ci prendiamo per ritrovare la memoria della nostra città, per creare un tessuto urbano, sociale, un tessuto di persone che scelgono di vivere e far vivere Messina. Partiamo da qui, dall’apertura degli spazi culturali sottratti da gestioni che non tengono conto del rispetto dei beni comuni.

Ci prendiamo un tempo per studiare, riflettere e agire. Siamo un’azione in divenire, un’azione che contagia, che non ha paura delle intimidazioni, ma che anzi rilancia e si rafforza ogni giorno: i corpi si moltiplicano, abbiamo bisogno di più spazi, di reti cittadine, dei luoghi accoglienti di cui questa città è ricchissima, anche se ce lo siamo dimenticati”.

L’area della Fiera dev’essere aperta ogni giorno – tengono a ribadirlo: “La cultura è ricchezza, una comunità che non ha spazi per la cultura non può definirsi tale. L’area della fiera è necessaria, è solo uno dei tanti beni comuni sottratti ai messinesi. È uno spazio del demanio in concessione all’Ente dell’Autorità Portuale. I cancelli non dovrebbero esistere dal ‘77, ma chi la gestisce trae profitto dall’uso privatistico dei padiglioni. L’estate scorsa sono stati spesi 80mila euro per lavori di manutenzione, ma è sufficiente fare un giro tra i padiglioni, tra i pochi alberi rimasti, per notare che l’area fieristica è in uno stato di totale incuria e dismissione.

A partire dal teatro Pinelli e dall’Irrera A Mare occupati la Fiera deve essere aperta, ogni giorno, vissuta dagli artisti, dagli artigiani, da lavoratrici e lavoratori della conoscenza e dello spettacolo, dai migranti, da tutti coloro che se ne vorranno prendere cura”.

Il Pinelli quindi continua la programmazione con diversi spettacoli che vengono anche replicati per il grande afflusso di pubblico. Attivi anche i tavoli di progettazione (molto partecipati quelli sul lavoro e reddito) e numerosi dibattiti politici. Tutto questo sarà parte dell’ordine del giorno della prossima assemblea pubblica che si terrà il 2 gennaio a partire dalle 18:00.

“A Capodanno – concludono – saremo qui e organizzeremo una cena sociale, pensata come momento di lotta e festa per tutta la cittadinanza. Invitiamo fin da ora le famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici intermittenti, precari, i dipendenti dell’Ente Fiera, del Teatro Vittorio Emanuele, della Triscele, e quelli delle cooperative sociali che ieri abbiamo accompagnato in piazza, per ribadire che non ci rassegniamo ad un mondo in cui il profitto di pochi è più importante della vita e del destino di tutti”.

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